V2Y1 | Classroom Of The Elite
Capitolo 3 - Parte 5TL: asdnathan | Editor: Krammeth
Sembrava che Ichinose stesse pianificando una strategia. Era seriamente intenzionata a guadagnarsi la nostra fiducia. Ad ogni sua mossa, ci contattava ogni volta per chiedere il nostro permesso, sebbene non avesse bisogno di limitarsi così severamente. Al ritorno ai dormitori, pensavo che Horikita sarebbe andata per la sua strada, ma invece mi seguì fino alla mia stanza. Sembrava che avesse ancora voglia di parlare.
"Scusa per l'intrusione." disse Horikita educatamente mentre entrava nella stanza, sebbene non ci fosse nessun altro.
Mi chiedevo perché mi sentissi un po' nervoso anche se c'era solo Horikita con me.
"Ah, a proposito, hai anche tu una chiave?" chiesi.
''Per questa stanza? Ike-kun mi ha chiesto se ne volessi una, ma ho rifiutato."
Proprio come mi sarei aspettato da Horikita. Sembrava fosse l'unica con un po' di buon senso da queste parti.
"Dopotutto, non visito spesso la tua stanza, Ayanokōji- kun. Inoltre, venire qui è di per sé un atto vergognoso, una disgrazia. Capisci?"
Anche questa risposta rientrava nelle mie aspettative. Non ero affatto ferito. Non stavo assolutamente piangendo a causa dell'asprezza delle sue parole.
"Perché tracci segni sul muro con il dito?"
"Per nascondere i disordini nel mio cuore o qualcosa del genere."
La parte più spaventosa era che in realtà non aveva cattive intenzioni. Sono certo che se glielo avessi detto, avrebbe detto qualcosa del tipo: 'Ho solo detto la verità'.
"Ayanokōji-kun, voglio sentire nuovamente la tua opinione sul caso di Sudō-kun. Inoltre, trovo che le azioni di Kushida-san siano un po' preoccupanti."
"Se sei così tanto preoccupata, non avresti fatto meglio a partecipare fin dall'inizio?"
"Non era possibile. La persona in questione non ha riconosciuto cosa stava succedendo. Solo ora mi offro con riluttanza di aiutare per il bene della nostra classe. Francamente, continuo a pensare che sarebbe stato meglio abbandonarlo."
"Anche se hai contribuito ad aiutare Sudō per gli esami?"
''Quello era un caso a parte. Anche se riuscissimo a dimostrare miracolosamente la sua innocenza, pensi che imparerebbe dai suoi errori? Probabilmente salvarlo potrebbe avere l'effetto opposto."
Il suo sguardo di sfida sembrava dire: 'Capisci quel che sto cercando di dire?'.
"È per il bene di Sudō che stai rinunciando a dimostrarlo innocente e a lasciare che subisca la punizione?"
Horikita aveva un'espressione leggermente contrariata, improvvisamente sembrò rendersi conto di qualcosa.
“Sapevi già dall'inizio che sarebbe stato molto difficile dimostrare l'innocenza di Sudō-kun considerando la sua personalità, giusto? In questo modo, sarebbe più facile pensare che sarebbe meglio che venisse punito. Soprattutto per coloro che lo odiano."
Horikita sembrava voler aggiungere: 'Hai pensato la stessa cosa, giusto?'.
Mi sentii come se fossi stato messo alle strette, incapace di scappare. Se avessi provato a negare con forza, lei mi avrebbe dato solo il colpo di grazia.
"Beh, non è ovvio a tutti con un po' di buon senso?"
"Forse. A quanto pare Kushida e gli altri non se ne sono affatto accorti. Credono solo a Sudō-kun e lavorano con la classe per cercare di smentire la bugia. Non capiscono né perché questo incidente sia accaduto, né l'urgenza della situazione"
Le sue osservazioni verso i suoi compagni di classe, quelli con cui aveva già condiviso gioie e dolori, erano considerevolmente dure.
"Kushida qualcosa l'ha capito, e nonostante ciò continua a cercare di aiutare Sudō." dissi.
"Ha capito qualcosa? È qualcosa che ha capito da sola?"
"Eh? No, beh... "
"Gliel'hai detto tu, vero?"
Le sue parole mi avevano messo all'angolo. Mi sentivo come se fossi in un interrogatorio. Era spaventoso.
''Ti è venuta l'idea di ricevere le vecchie domande di prova e di acquistare punti esame. Non posso dire di essere sorpresa perché sembri piuttosto astuto, ma... non sono soddisfatta."
Coloro che un giorno vorranno vivere onestamente, a volte dovranno essere anche astuti.
"Non sopravvalutarmi." le risposi.
Anche se non era mia intenzione, Horikita rise. Tuttavia, il suo sorriso svanì immediatamente.
"Onestamente, ci sono così tante cose su di te che non capisco. Sei un mistero. Sei la persona più difficile da prevedere nella nostra classe. Sei versatile, ma spesso sprechi il tuo tempo. Sembra che tu non stia mai fermo. È come se non potessi essere classificato."
''Tutti questi sono modi davvero discutibili per descrivere qualcuno. Non sono il genere di cose che diresti per elogiare qualcuno…"
Voglio dire, ci sono modi migliori per dirlo, giusto? Tuttavia, Horikita mi guardò con occhi diffidenti.
"In altre parole, mimetizzandoti in bella vista, stai nascondendo la tue vere abilità. Mi disgusti più di chiunque altro."
...Capisco. Mi chiedevo se essere chiamato in quel modo fosse normale.
Sembrava che avessi abboccato e fossi rimasto intrappolato nella trappola di Horikita. Un piccolo errore da parte mia.
''In ogni caso, dire che ti disgusto più di chiunque altro è troppo. Anche Kōenji è in qualche modo simile."
Questa è stata senza dubbio la mia carta vincente. Se disgustassi Horikita più di quanto lo facesse lui, sarebbe stato davvero doloroso.
"È sorprendentemente facile da capire. È intelligente, atletico e ottiene ottimi voti. Il problema è la sua personalità. Alla fine, posso facilmente classificare e riassumere i suoi problemi comportamentali in poche parole: è egocentrico."
Onestamente, quella spiegazione era facile da capire. Dopotutto, Kōenji era semplice.
"Probabilmente saresti un buon insegnante." dissi.
A questo ritmo, una volta diventata adulta, sarebbe diventata probabilmente un'insegnante come Chabashira-sensei.