I TERRORISTI! I LIBICI!

I TERRORISTI! I LIBICI!

Avvocato Atomico
da Ritorno al futuro

Post originale su FB: https://www.facebook.com/AvvocatoAtomico/posts/119613126371553

Chiunque abbia visto Ritorno al Futuro sa che il dottor Emmet Brown inganna dei terroristi libici promettendo loro di costruire una bomba atomica, salvo poi scappare col Plutonio e utilizzarlo per alimentare la DeLorean - i terroristi non la prendono benissimo, come si può vedere dall'iconica scena in foto.

Ma esiste davvero un pericolo terrorismo legato alla tecnologia nucleare? Soprattutto, esiste un pericolo terrorismo legato alla tecnologia nucleare per uso civile?

È chiaro che se parliamo di ordigni atomici, ovvero di congegni costruiti con lo scopo dichiarato di esplodere e di fare il maggior numero possibile di morti, l'idea che possano finire nelle mani sbagliate è decisamente inquietante - ammesso che esistano delle "mani giuste" in generale.

E infatti il pericolo terrorismo, per quanto riguarda gli arsenali militari, è decisamente concreto: il furto di una bomba atomica sarebbe un evento disastroso, e per questo le armi nucleari sono sempre state tra gli oggetti più protetti e controllati dagli eserciti e dai rispettivi governi.

Questo non ha comunque impedito una serie di "broken arrows accidents" (nome in codice americano per gli eventi di questo tipo): in particolare, sappiamo con certezza che dal 1950 ad oggi sono state perse almeno sei testate nucleari, cinque delle quali sono affondate in mare e non sono mai state recuperate, mentre dell'ultima si sono perse completamente le tracce.

Un altro incidente di rilievo fu lo sgancio accidentale di un missile nucleare sopra la cittadina di Goldsboro (NC) nel 1961 (foto 2).

Più di recente, nel 2008, quattro testate nucleari furono caricate per errore su un bombardiere B-52 che, dopo aver viaggiato da una base militare all'altra in territorio americano, venne lasciato incustodito sulla pista per trentasei ore (immaginate la faccia del primo che se ne è reso conto).

Fortunatamente nessun terrorista è mai riuscito ad approfittare di situazioni simili, ma è evidente che la tecnologia nucleare militare rappresenta un rischio enorme, e pertanto c'è da augurarsi che lo smantellamento degli arsenali atomici prosegua fino in fondo (a proposito, indovinate qual è il metodo migliore per smaltire il materiale fissile di un ordigno bellico?).

Per quanto riguarda il nucleare civile, invece, è vero che una centrale sarebbe un possibile obiettivo sensibile per un attacco terroristico? Molti pensano di sì... ma a quanto pare non i terroristi. Nella storia del nucleare civile non si registrano infatti tentativi di attacco terroristico ad una centrale che avessero l'obiettivo di causare un danno radiologico, nonostante gli attentati nei decenni si siano fatti tecnologicamente più complessi (pensiamo ai dirottamenti aerei dell'11 Settembre 2001) e nonostante il paese con più reattori nucleari in Europa (la Francia) sia anche quello che ha subito maggiormente il terrorismo di matrice islamica negli ultimi anni (Charlie Hebdo, Bataclan, Nizza).

Perché dunque i terroristi non attaccano le centrali nucleari?

Essenzialmente per tre motivi:

  1. un reattore nucleare, nonostante l'opinione comune, non può in nessun caso generare una fissione esplosiva (l'esplosione di Chernobyl fu dovuta alla pressione di vapore saturo). L'idea di far "saltare in aria tutto" fa molto Bond-movie, ma nella realtà le cose funzionano diversamente;
  2. dopo l'incidente di Chernobyl sono stati introdotti svariati fail-safe passivi, che non possono venire disabilitati. E anche prima di Chernobyl, un terrorista che avesse voluto causare quell'incidente intenzionalmente avrebbe dovuto avere accesso a tutti i meccanismi di controllo e avrebbe dovuto sapere come operare sul reattore per raggiungere il risultato desiderato (e i manuali operativi di un RBMK non escono in allegato con Topolino);
  3. se anche per qualche strano miracolo un terrorista fosse riuscito nell'impresa di causare un danno al nocciolo di una centrale nucleare, il fatto che avrebbe potuto causare danni catastrofici resta tutto da dimostrare. La centrale di Fukushima fu investita da uno tsunami con una potenza equivalente di 9,3 milioni di megatoni, pari a 163.000 volte quella della Tsar Bomb, e nonostante questo non ci furono morti né contaminati gravi: se nemmeno con un terremoto di Magnitudo 9 si ottengono vittime, è evidente che dal punto di vista di un "cattivo" attaccare un reattore nucleare è decisamente un piano "high-risk, low-reward".

Per completezza, tuttavia, va detto che nella storia un attacco terroristico armato contro un reattore nucleare c'è stato, ed è avvenuto in Francia il 18 gennaio 1982: cinque razzi furono sparati con un lanciagranate RPG-7 contro l'edificio di contenimento ancora incompleto del reattore nucleare Superphenix, con l'unico risultato di scheggiare un po' il cemento armato.

Solo che a condurre l'attacco non fu una fazione islamista: furono gli ambientalisti che si opponevano alla costruzione della centrale. L'autore dell'attacco, Chaim Nissim, israeliano, ammise le sue responsabilità solo nel 2003; nel 1985 era stato eletto parlamentare del cantone svizzero di Ginevra col partito dei Verdi.

È morto nel 2017, lasciando il mondo con molti dubbi circa la connessione tra il suo professato eco-pacifismo e i lanciagranate RPG-7.

E questo ancora una volta dimostra che l'unico vero pericolo correlato al nucleare è l'isteria antiscientifica degli anti-nucleare.

-Luca

Un altro incidente di rilievo fu lo sgancio accidentale di un missile nucleare sopra la cittadina di Goldsboro (NC) nel 1961

Come sarebbero i film se le centrali nucleari fossero descritte in maniera realistica


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