Guardiamo in faccia gli infortuni

Guardiamo in faccia gli infortuni

zerotofit

Rientro a gamba tesa come al solito dopo una lunga assenza, ricordando che il vero scopo di questo canale/blog è riflettere su argomenti che mi incuriosiscono, ma con una forma tale da poter essere utili anche a voi altri.

Questa volta ho un bel argomento, bello perché le rivoluzioni accadono sempre quando capitano cose brutte, ho infatti subito da circa 2 mesetti quella che io penso essere una frattura da stress alle costole, che ha messo un bel po' in crisi il mio sistema di allenamento. Chiaro deve essere ragazzi che l'agonismo fa male a prescindere al nostro corpo, ma certe volte basta anche allenarsi poco e male per vedersi comparire qualche acciacchino, il problema non è però la comparsa di questi demoni, ma come si reagisce ad essi. Quindi che accortezze possiamo prendere per aiutarci concretamente nell'affrontarli?

ahia!

In un vecchio articolo vi parlavo dell'importanza di mantenere la muscolatura in tono in allenamento, dicevo che allenarsi non prestando attenzione alla giusta contrazione muscolare, porta inevitabilmente a sovraccaricare il resto del corpo. Finché è il muscolo che si distrugge, tanto di guadagnato perché verrà ricostruito più forte di prima, non possiamo dire lo stesso per il resto che avrà bisogno di un recupero più lento. Ebbene l'unica parte che si salva di quell'articolo è questa qui ma io ve lo metto lo stesso perché anche se fa pena ho riso tantissimo rileggendolo, non prendetelo troppo sul serio mi raccomando.

Quindi andiamo al sodo, cosa ho imparato da questo infortunio:

1. Avete mai sentito dire che agli astronauti si indeboliscono le ossa per via dell'assenza di gravità? Perfetto, applichiamo al contrario il ragionamento et voilà. Sembra banale ma allenarsi aiuta già tanto, fare degli allenamenti ben pensati infatti è l'unico modo efficace per prevenire gli infortuni, questo perché non saranno solo i muscoli a migliorare e quindi sostenere uno stress più a lungo, ma anche le ossa e le articolazioni a rafforzarsi. Come raccontavo nell'articolo citato prima, quando mi diagnosticarono il trauma al menisco il mio allenatore mi consigliò di non fermarmi, era infatti il mio allenatissimo quadricipite che continuava a proteggere il ginocchio, fortunatamente seguii il suo consiglio. Quindi imparate ad allenarvi! Basta saper sfruttare le giuste leve a corpo libero e/o l'allenamento coi pesi per sviluppare quello che viene chiamato adattamento anatomico.

2. Da domani inizierò il progetto x, la dieta y e l'allenamento z! Verso l'infinito e oltre... Guardami bene, non sei credibile 😝 Purtroppo o dovrei dire, per fortuna! Il nostro sistema è governato dall'omeostasi, si vabbè che sono sti paroloni? L'omeostasi in breve è l'attitudine della vita di mantenersi in equilibro e di resistere al cambiamento: il motivo per cui se fai una dieta sempre uguale il corpo smette di dimagrire; il motivo per cui se provi ad instaurare un'abitudine senza strategia fallisci miseramente, e così via. Cosa voglio dire, vacci piano: se progetti 10 comincia con 0.1 ed esegui piccolissimi incrementi periodici calibrando ogni volta la dose. Questo perché anche se la tua motivazione fosse ai massimi livelli probabilmente ne usciresti con un bell'infortunio o se sei fortunato con un calo improvviso di motivazione nei giorni seguenti.

3. Cosa accade ad un ramoscello secco se subisce una forza? Si rompe, una piantina invece si adatta e usa l'ostacolo come bastone per arrampicarsi. Ancora più potente è l'immagine dell'acqua che prende la forma del contenitore! Insomma, bisogna imparare a saper sfruttare le difficoltà e accettarle, un po' come fanno gli artisti marziali che sfruttano la forza dell'avversario per contrattaccare. Io personalmente ho ignorato quel dolorino alla costola che mi tormentava da giorni, poi è esploso come un ramoscello secco. Probabilmente stava solo cercando di dirmi: prenditi una pausa, non è debolezza fermarsi per recuperare le forze, bensì intelligenza.

4. Qui abbiamo un extra, una piccola postilla al punto precedente, i dolorini non ci dicono solo di fermarci, ma se ben ascoltati possono insegnarci la giusta tecnica, un esempio? Fai questo esperimento se sei un podista, anche solo amatoriale: togli le scarpe e corri, noterai subito che il primo passo ed il secondo saranno diversi, o comunque l'istinto ti porterà a correre in modo completamente diverso da come corri normalmente con le scarpe da corsa. Questo perché molti di noi che hanno cominciato a correre utilizzando dei divani ai piedi e senza una guida cominciano ad atterrare col tallone, e ciò senza scarpe provoca un forte dolore, io stesso per anni ho commesso questo orrore. Quel dolore che ascolti però ti porterà ad atterrare in modo diverso e di avvicinarti alla tecnica che ad oggi è considerata corretta. Ecco, hai appena sfruttato il dolore in modo sano, non sprecarlo.

Risorse:

📕Atomic Habits

📕Periodizzazione dell'allenamento sportivo di Tudor O. Bompa (Per i più coraggiosi)


🍰 ZeroToFit


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