La Via della Santità

La Via della Santità


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Davvero incredibile! Non c’è altro modo per dirlo. Si era diffusa la notizia che adesso gli ebrei che erano prigionieri in Babilonia erano liberi di andarsene e di tornare nella loro terra d’origine, Israele. Beh, tutti voi sapete perché questo fatto era incredibile. Perché Babilonia non liberava mai i prigionieri. Ma Babilonia era stata conquistata e il nuovo governo aveva detto che gli ebrei erano liberi di andarsene. Ma chi avrebbe potuto compiere una cosa del genere? Solo Geova. 

Quindi ogni capofamiglia doveva prendere una decisione. Lasciare Babilonia o rimanere lì. Ma potreste dire: “Non c’era nessuna decisione da prendere. Cosa c’era di difficile?” Ma un attimo, riflettiamo. La maggior parte degli ebrei era nata in Babilonia e la maggior parte dei loro genitori era nata in Babilonia. Quella era l’unica casa che avevano conosciuto. Le loro radici erano lì. Secondo alcune fonti, alcuni ebrei erano diventati benestanti, altri erano diventati addirittura ricchi. Ci sono testimonianze del fatto che gli ebrei compravano e vendevano pietre preziose e altri articoli di lusso. E allora c’è un ebreo che dice: “Non posso lasciare Babilonia. Il mio socio in affari è babilonese e gli affari stanno andando davvero bene. E poi in Israele chi comprerebbe le cose che vendiamo noi?” E un altro dice: “Mio figlio è sposato con una ragazza babilonese. Hanno appena avuto un bambino, è il nostro primo nipote, è così carino. Non possiamo andarcene proprio ora”. Quindi capiamo che, da un lato, se gli ebrei decidevano di rimanere in Babilonia ne traevano dei vantaggi. Ma dall’altro lato, le possibilità degli ebrei di adorare Geova liberamente erano molto limitate. A quanto pare c’erano 50 templi pagani solo nella capitale. Ma lì in Babilonia il tempio di Geova non c’era. E i leviti? Non potevano seguire la Legge mosaica per filo e per segno, potevano farlo solo in modo limitato. Quindi rimanere poteva avere una serie di vantaggi, ma le benedizioni spirituali in serbo per chi decideva di partire sarebbero state enormi. E per le persone spirituali era una decisione facile da prendere. Non avevano nessun dubbio, perché volevano lasciare Babilonia e ristabilire la pura adorazione nella Terra Promessa, in Israele. Perciò, se le condizioni fisiche glielo permettevano, sarebbero partiti da Babilonia per andare a Gerusalemme, una città che la maggioranza non aveva mai visto, una città in rovina. 

Geova promise che avrebbe reso il viaggio da Babilonia a Gerusalemme il più facile possibile. Per averne conferma e farci un’idea della situazione, leggeremo una serie di 4 brani tratti dalla Bibbia e ognuno di questi brani aggiungerà un dettaglio riguardo a quello che Geova aveva in mente. Il primo brano si trova in Isaia 40:3, 4. Vi do un momento per cercarli perché sarebbe bello che li leggessimo insieme. Abbiamo detto Isaia capitolo 40, leggeremo le note parole dei versetti 3 e 4: “Voce di uno che grida nel deserto: ‘Preparate la via di Geova! Tracciate per il nostro Dio una strada diritta attraverso il deserto [una strada diritta attraverso il deserto]. Sia elevata ogni valle, e siano abbassati ogni monte e ogni colle. Il terreno sconnesso dev’essere spianato, e quello accidentato deve trasformarsi in una pianura’”. Sapete, ogni volta che leggo queste parole ripenso al fratello Carey Barber. Sicuramente gli piacevano molto questi versetti, perché spesso nelle sue preghiere li citava parola per parola. Quanti bei ricordi del fratello Barber! Quindi qui si parla di tracciare “una strada diritta attraverso il deserto”. Se qualcuno di voi partecipa al progetto di Ramapo, sa che i lavori di cantiere non sono facili. Come si sentirebbe il comitato di costruzione di Ramapo se dovesse fare una cosa del genere? “Tracciate una strada diritta attraverso il deserto, quando c’è un monte abbassatelo, quando c’è una valle elevatela”. Sarebbe un’impresa immane! Ma penso che il comitato ne abbia da fare. Meno male che non deve fare anche questo! Dunque quello sarebbe stato un lavoro molto grosso. Ma sarebbe stato molto più facile viaggiare su una strada diritta, piuttosto che risalire una montagna e poi scendere a valle. E sarebbe stato anche molto più veloce. Quindi capiamo che ci sarebbe stata una strada diritta da Babilonia a Gerusalemme. E cos’altro si potrebbe dire? Isaia 57, capitolo 57 versetto 14. Versetto 14: “Si dirà: ‘Costruite, costruite una strada! Preparate la via! [Ed ecco il punto.] Sgombrate ogni ostacolo dalla via del mio popolo’”. Quindi sappiamo già 2 cose: ci sarebbe stata una strada diritta attraverso il deserto e ogni ostacolo sarebbe stato rimosso, sgombrato. Certo, quasi tutte le strade hanno un nome. Alcune hanno il nome di un personaggio famoso e altre hanno un numero. E questa strada particolare ce l’ha un nome? Ce l’ha, e dobbiamo andare in Isaia 35:8, 9 per scoprire qual è. Stamattina vi faccio faticare un po’, ma ci serve per avere il quadro completo. Isaia 35:8, 9: “E ci sarà una strada maestra, una via chiamata [ecco il nome] la Via della Santità. Non la percorrerà l’impuro. Sarà riservata a chi cammina in essa; gli stolti non potranno entrarvi. Non vi saranno leoni, e non vi passerà nessuna bestia feroce; non se ne troveranno”. E il versetto continua: “La percorreranno soltanto i riscattati”. Allora, qual è questo nome? Qual è il nome speciale di questa strada? “La Via della Santità”. Non è un bel nome per una strada? Serpenti a sonagli, orsi, volpi e puma non ci possono passare. Non importa quanto vi piacciano, questi animali non ci possono passare. 

A questo punto c’è dell’altro che possiamo imparare sulla “Via della Santità”? Oggi, per esempio, non sappiamo chi sta guidando la macchina accanto alla nostra. Potrebbe essere qualcuno che non dovrebbe stare al volante. Potrebbe essere ubriaco o sotto l’effetto di droghe, ma questa strada non la può percorrere nessuna persona impura. A chi non rispetta le leggi di Dio non è permesso viaggiare su questa strada. Beh, qui stiamo parlando della strada da Babilonia a Gerusalemme. Senza dubbio quelli che erano impuri non sarebbero comunque stati interessati a tornare in Israele. Probabilmente in Babilonia in mezzo agli idoli si sentivano perfettamente a loro agio. E del resto anche i loro antenati erano stati idolatri. Quindi solo le persone che erano pure e approvate da Geova avevano il permesso di lasciare Babilonia e tornare a Gerusalemme. 

Chiariamo un punto. Noi non sappiamo per certo se fossero stati fatti dei lavori sulla strada che portava da Babilonia a Gerusalemme. Potrebbe essere tutto simbolico, ma forse qualche lavoro fu fatto. Perché lo diciamo? Leggiamo quello che Geova disse agli ebrei in Geremia 31:21. E la domanda è: perché Geova avrebbe fatto scrivere queste istruzioni se poi non voleva che venissero prese alla lettera? Geremia 31:21: “Erigiti delle pietre miliari e posiziona dei segnali. Presta attenzione alla strada maestra, alla via che dovrai percorrere. Torna, o vergine d’Israele, torna nelle tue città”. Interessante. Quindi possiamo pensare che i primi ebrei che percorsero quella strada rimossero ostacoli e spianarono il terreno quanto meglio potevano, così chi veniva dopo avrebbe fatto un viaggio più facile. 

Ora ripassiamo un attimo quello che abbiamo capito dai versetti letti. Primo, c’era una strada attraverso il deserto. Abbiamo anche imparato che doveva essere liberata da tutti gli ostacoli. Aveva un nome speciale, “la Via della Santità”. E dovevano essere posizionati dei segnali in modo che chi viaggiava per quella strada non si perdesse o non deviasse magari per qualche altra strada. 

Ma riflettiamo, perché Geova voleva che questa strada venisse preparata così bene? Perché fosse il più facile possibile per gli ebrei lasciare Babilonia e tornare in Israele per ristabilire la pura adorazione. 

Cosa accadde? Sappiamo che migliaia di uomini, donne e bambini partirono, accettarono l’invito e con l’aiuto di Geova arrivarono indenni a destinazione. Forse però a questo punto potreste pensare: “Interessante, ma cos’ha a che fare con me?” Tutto questo ci riguarda in qualche modo? Scopriamolo. 

Nei nostri giorni non migliaia, ma milioni di uomini, donne e bambini stanno ubbidendo al comando di ‘uscire da lei’. È urgente, bisogna uscire da Babilonia la Grande. Oggi però la situazione è diversa da quella degli ebrei dei tempi antichi. Loro potevano scegliere, potevano rimanere in Babilonia e servire comunque Geova. Ma per le persone oggi le cose sono diverse. Devono lasciare Babilonia la Grande. La loro vita dipende da questo. 

Ora non vogliamo cercare un tipo e un antitipo. Non vogliamo dire che tutti questi dettagli abbiano un adempimento nei nostri giorni. Ma possiamo dire che ci sono delle somiglianze fra quello che accadde agli ebrei dei tempi antichi e quello che sta accadendo oggi. Perché in un certo senso, quando inizi a studiare la Bibbia con una persona, la aiuti a iniziare a incamminarsi sulla “Via della Santità”. Alcuni iniziano a studiare, a percorrere questa strada, ma poi tornano indietro. Altri invece vanno avanti e con il tempo diventano discepoli di Cristo dedicati e battezzati. Alcuni viaggiano sulla corsia di sorpasso e fanno rapidi progressi. Altri, in un certo senso, rimangono sulla prima corsia. Vanno avanti piano piano ma vanno avanti, e finché continuano a fare progressi studiamo con loro. Altri ancora hanno un guasto e allora c’è bisogno del soccorso stradale. Comunque possiamo dire che percorrere “la Via della Santità” non è mai stato così facile. E questo a che cosa è dovuto? In parte ai lavori stradali che sono iniziati diversi secoli fa. 

Ripetiamo questo punto, è più facile percorrere “la Via della Santità” oggi grazie ai lavori stradali spirituali che sono iniziati centinaia di anni fa, molto tempo prima che Babilonia la Grande cadesse e molto tempo prima che qualcuno potesse percorrere quella strada. 

Ora immaginate. Siamo nel XVI secolo, avete una pala in mano e state per iniziare i lavori stradali sulla “Via della Santità”. C’è una montagna di fronte a voi, una montagna di ignoranza. E vi rendete conto che se dovete abbassare quella montagna la primissima cosa che è necessario fare è fare avere la Bibbia alle persone. A quel tempo la Bibbia era solo in latino e solo le persone istruite erano in grado di leggerla. E pensate che alcuni del clero sapevano abbastanza latino per tenere le funzioni religiose, ma a parte questo non lo capivano. Forse siete stati a vedere la nostra bella mostra, qualcuno di voi ha fatto il tour di recente, e sapete che in molti paesi i traduttori rischiarono la libertà e perfino la vita per tradurre la Bibbia nella lingua della gente comune. E i tipografi stamparono quelle traduzioni. Alcuni di loro usavano un nome fittizio, perché se fossero stati scoperti sarebbero stati arrestati o gli sarebbe andata anche peggio. Quindi la montagna doveva essere livellata una palata alla volta, una Bibbia alla volta. È così che sarebbe stata abbassata la montagna sulla “Via della Santità”. 

Per fare arrivare la Bibbia nelle mani delle persone, William Tyndale fece in modo che migliaia di copie della sua traduzione entrassero clandestinamente in Inghilterra nascoste in merci imballate come il cotone. Questo era pericoloso. La traduzione di Tyndale fu vietata in Inghilterra. Se solo si possedeva una copia di quella Bibbia si poteva essere imprigionati nella Torre di Londra o anche uccisi. Ma nonostante gli accaniti tentativi di fermare i lavori sulla “Via della Santità”, si stamparono così tante copie della Bibbia di Tyndale che il clero non avrebbe mai potuto distruggerle tutte. 

Credo che rimarrete colpiti da un commento che fece Tyndale in una nota al suo libro di Genesi, la traduzione del 1530 del libro di Genesi. Disse: “Geova è il nome di Dio. Nessun’altra creatura porta questo nome. Tutte le volte che trovate SIGNORE in lettere maiuscole, lì in ebraico c’è Geova”. Già a quel tempo alcune persone sapevano che il nome di Dio è Geova. Man mano che la Bibbia si diffondeva fra le persone, è normale che chi studiava la Bibbia volesse parlare delle sue ricerche con altri. E accadde proprio questo. 

Scorreremo un po’ gli eventi. Negli anni precedenti il 1919, quando cadde Babilonia la Grande, si fecero molti lavori stradali. Ci furono alcuni che pubblicarono il frutto delle loro ricerche in volantini, libri, pubblicazioni di ogni genere perché volevano che la gente conoscesse la verità. Volevano abbassare quella montagna di ignoranza. 

Per esempio, attorno al 1835 uno studioso della Bibbia di nome Henry Grew scrisse un opuscolo sull’immortalità dell’anima. In quell’opuscolo, facendo riferimento alle Scritture, Grew spiegò che l’immortalità è una ricompensa per la fedeltà, quindi non è innata. Fece pubblicare quell’opuscolo in forma anonima perché temeva dei guai. E più tardi i guai arrivarono davvero per Henry Grew. Quindi pubblicò l’opuscolo. 

2 anni dopo un altro studioso della Bibbia, George Storrs, si trovava su un treno. A un certo punto vide un opuscolo. Era l’opuscolo di Henry Grew sull’immortalità dell’anima. Si mise a leggerlo e si convinse che l’uomo non ha un’anima immortale. Cosa fece allora? Prese in mano una pala e iniziò a fare lavori stradali sulla “Via della Santità”. Nel 1842 Storrs tenne una serie di conferenze sul soggetto “I malvagi sono immortali?” Poi pubblicò quel materiale. Sapete quante copie furono stampate? Ben 200.000 copie finirono nelle mani delle persone. Eccellente! Quello fu un lavoro davvero eccellente sulla “Via della Santità”. Comunque Storrs sapeva di non avere trovato la verità su tutto. Nel 1847 fece un’affermazione molto interessante per noi. Disse: “Facciamo bene a ricordare che siamo appena emersi dai secoli bui della chiesa, e [notate, adesso arriva il punto interessante] non sarebbe affatto strano se scoprissimo di indossare ancora qualche veste babilonica”. E aveva ragione. Già, a quei tempi Babilonia aveva ancora una grande influenza. 

Ora, sappiamo che George Storrs ebbe una certa influenza su Charles Taze Russell. Ma cosa sappiamo del fratello Russell e dei suoi collaboratori? Non furono i primi a scoprire che la Trinità e l’immortalità dell’anima erano dottrine false, e neanche che la presenza di Cristo sarebbe stata invisibile agli occhi umani. Ma costruirono sul buon lavoro preparatorio di altri che avevano lavorato sulla “Via della Santità”. 

Per riassumere, traduttori, tipografi e studiosi della Bibbia parteciparono tutti ai lavori stradali. E si può dire che il fratello Russell e i suoi collaboratori diedero il tocco finale a quella via, “la Via della Santità”. 

Sappiamo che Babilonia la Grande cadde nel 1919 e poi la “Via della Santità” fu finalmente inaugurata. Ma il fratello Russell morì nel 1916. Domanda: si perse l’inaugurazione della strada? Uhm, non penso proprio. È vero che non era sulla terra quando la strada fu inaugurata, ma la vide da una prospettiva più alta. Infatti il fratello Russell e i suoi collaboratori che avevano terminato la loro vita terrena poterono vedere tutto dal cielo, e possiamo immaginare la loro felicità nel momento in cui videro le prime persone incamminarsi su questa via. Quello deve essere stato un momento emozionante per tutti loro! 

E è probabile che il fratello Russell e i suoi collaboratori abbiano una parte nel programma di manutenzione di questa strada, la “Via della Santità”, perché tutte le strade hanno bisogno di continua manutenzione. “La Via della Santità” è già stata aperta ma c’è bisogno di continua manutenzione. E con quale obiettivo? Fare in modo che sia il più facile possibile per le persone riconoscere Babilonia la Grande e lasciare Babilonia la Grande. Questo è l’obiettivo. 

Parliamo della Bibbia, per esempio. C’erano delle traduzioni nel 1919, ma alcune di queste traduzioni bibliche usavano un linguaggio arcaico ed erano difficili da capire, e la maggioranza non dava al nome divino il posto d’onore che gli spetta. Ma adesso abbiamo la Traduzione del Nuovo Mondo. Che benedizione è stata! È così chiara. E non è necessario ipotecare la casa per averne una copia, cosa che probabilmente succedeva nel XVI secolo. E dal 1919 c’è stata un’abbondanza di cibo spirituale che ha aiutato molto le persone a venire alla verità. 

Pensiamo a questo. Nel ’19 cadde Babilonia la Grande, ma cos’altro accadde in quell’anno? Che cosa fece Geova Dio per le persone? In quello stesso anno fu costituito lo “schiavo fedele e saggio”, e lo schiavo si mise subito all’opera. Iniziò a produrre pubblicazioni con l’obiettivo di aiutare le persone a venire alla verità. Infatti, poco dopo il ’19, nel 1921 venne pubblicato un libro nuovo di zecca, “L’Arpa di Dio”. Era pensato per chi iniziava a studiare la Bibbia e con questo libro era facile che le persone studiassero e venissero alla verità. Era proprio quello che ci voleva in quel momento. Infatti c’erano pochi proclamatori, pochi insegnanti che potessero tenere studi biblici. Quindi serviva davvero qualcosa di semplice. E per quel tempo si può dire che “L’Arpa di Dio” era davvero semplice. C’erano veramente pochi proclamatori all’epoca, solo qualche migliaio. Ma erano molto zelanti, erano instancabili. Ci pensate? Del libro “L’Arpa di Dio” si stamparono quasi 6 milioni di copie in 22 lingue. Una cosa davvero incredibile! E questo ci conferma una cosa, che i lavori di manutenzione sulla “Via della Santità” iniziarono subito dopo che la strada fu inaugurata. Comunque, ho qualche dubbio che qui tra i presenti ci sia qualcuno che è venuto alla verità studiando il libro “L’Arpa di Dio”. O mi sbaglio? Grazie a quale pubblicazione siete venuti alla verità? 

Quale libro vi ha aiutato a incamminarvi sulla “Via della Santità”? È stato La verità vi farà liberi? Sia Dio riconosciuto verace? O La verità che conduce alla vita eterna? O il libro Vivere per sempre? O il Conoscenza? O forse un libro più recente, il libro Cosa ci insegna la Bibbia? Oppure la nostra nuova pubblicazione, Puoi vivere felice per sempre? 

Tutti questi libri sono stati usati per aiutare le persone a lasciare Babilonia la Grande. E questa è una chiara prova che i lavori di manutenzione sulla “Via della Santità” stanno andando avanti. Sì, i lavori stanno continuando e la strada è sempre più agevole. 

State tenendo uno studio biblico con il libro “Puoi vivere felice per sempre”? Se sì, state indicando a quella persona “la Via della Santità”. Quindi offrite studi biblici, seguite il consiglio che ci ha dato il fratello Sanderson. Colleghi di lavoro, parenti e compagni di scuola, chiunque vi venga in mente. Offrite studi biblici. Rimarrete sorpresi vedendo chi accetterà l’invito. E durante lo studio ricordate questo. È vero che la strada è stata resa più agevole, ma incamminarsi su quella strada richiede impegno. Quindi dobbiamo essere pronti ad aiutare chi vuole studiare. Sono milioni quelli che hanno già preso questa strada e speriamo che molti altri milioni lo facciano prima che finisca questo sistema. E auguriamo a tutti buon viaggio. 


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