Famiglia Parrocchiale Maggio 2024

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Segreteria Parrocchia Botricello


Pentecoste

Fratelli Limbourg, Pentecoste, miniatura tratta da Très Riches Heures du Duc de Berry (1412 - 1416 ca.); Chantilly (Francia), Musée Condé


Il giorno di pentecoste (al termine delle sette settimane pasquali), la pasqua di Cristo si compie nell'effusione dello Spirito Santo, che è manifestato, donato e comunicato come Persona divina: dalla sua pienezza Cristo Signore effonde a profusione lo Spirito (cfr. At 2,33-36 ).


In questo giorno è pienamente rivelata la Santissima Trinità. Da questo giorno, il Regno annunziato da Cristo è aperto a coloro che credono in lui: nell'umiltà della carne e nella fede, essi partecipano già alla comunione della Santissima Trinità. Con la sua venuta, che non ha fine, lo Spirito Santo introduce il mondo negli "ultimi tempi", il tempo della Chiesa, il Regno già ereditato, ma non ancora compiuto.
(Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 731-732)


Il Mistero pasquale - la passione, morte e risurrezione di Cristo e la sua ascensione al Cielo - trova il suo compimento nella potente effusione dello Spirito Santo sugli Apostoli riuniti insieme con Maria, la Madre del Signore, e gli altri discepoli. Fu il "battesimo" della Chiesa, battesimo nello Spirito Santo (cfr At 1,5 ).
(Benedetto XVI, Regina Coeli, 12 giugno 2011, online)


La Pentecoste è l'evento del dono iniziale dello Spirito Santo alla Chiesa nascente riunita a Gerusalemme nel Cenacolo, cinquanta giorni dopo la Risurrezione di Gesù. Ebbe l'effetto di far partire il dinamismo missionario della Chiesa: a partire dalla Pentecoste gli Apostoli, sotto la guida di Pietro, iniziarono ad annunciare il kerigma della morte e Risurrezione del Signore (At 2 ).

La parola proviene dal termine greco antico πεντηκοστή, pentekosté (sottinteso: ἡμὲρα, hemèra), cioè "cinquantesimo (giorno)": la festa celebrata in quel giorno ha luogo cinquanta giorni dopo la Pasqua.

I Padri della Chiesa hanno paragonato il "battesimo nello Spirito Santo" della Pentecoste, che per la Chiesa è una vera e propria investitura apostolica, al battesimo di Gesù, teofania solenne all'inizio del suo ministero pubblico. Essi fanno vedere nella Pentecoste il dono della nuova legge alla Chiesa (cfr. Ger 31,33 ; Ez 36,27 ) e la nuova creazione (cfr. Gen 1,2 ): questi temi non sono espressi in At 2 , ma si fondano sull'azione interna dello Spirito e sulla ricreazione che egli effettua[1].

SOMMARIO


1.La preparazione dell'Antico Testamento

🔍 Per approfondire, vedi la voce Pentecoste ebraica

La Pentecoste ebraica è, con la Pasqua ed i Tabernacoli, una delle tre feste in cui Israele deve presentarsi dinanzi a YHWH nel luogo da lui scelto per farvi abitare il suo nome (Dt 16,16 ).

L'oggetto della festa ha subito un'evoluzione[1].

Nell'Antico Testamento il termine greco "Pentecoste" è attestato in Tb 2,1 e in 2Mac 12,32 .

Ancora oggi gli Ebrei leggono in questo giorno il passo di Es 19 ed il Libro di Rut. La consuetudine di leggere il libro di Rut è motivata dall'ambientazione del libro stesso, nel tempo della mietitura, e dal fatto che Davide, di cui Rut era antenata, era nato e morto il giorno di Shavuot.

2.Il dono dello Spirito a Pentecoste

A differenza del Vangelo di Giovanni, che presenta il dono dello Spirito Santo nello stesso giorno di Pasqua (20,19-23), Luca situa il dono dello Spirito nel giorno della Pentecoste ebraica (cfr. Lc 24,49 ; At 1,4-5 ), accostando il dono dello Spirito all'antico dono della legge del Sinai: lo Spirito è la nuova legge della comunità cristiana.

L'evento è descritto come una teofania. Vi troviamo infatti voce, cielo, vento, fuoco, tuono, tutti elementi caratteristici delle teofanie presenti nell'Antico Testamento (cfr. Es 3,2 ; Dt 4,11-12;33-36 ; 1Re 19,11-13 : in tali passi l'apparizione di Dio è accompagnata dalla presenza di questi elementi naturali.

Un duplice miracolo sottolinea il senso dell'avvenimento:

  • gli Apostoli, per cantare le meraviglie di Dio, si esprimono in lingue (At 2,3 ); il parlare in lingue è una forma carismatica di preghiera che si ritrova nelle comunità cristiane primitive;
  • il parlare in lingue, quantunque per sé inintelligibile (cfr. 1Cor 14,1-25 ), è in quel giorno compreso dalle persone presenti; questo miracolo di audizione è un segno della vocazione universale della Chiesa, perché questi uditori provengono dalle più diverse regioni (At 2,5-11 ).
Anonimo XVII secolo, Discesa dello Spirito Santo, Monastero di Novodevich, Mosca

3.Significato teologico

A partire da At 2,1-41 e dai testi dell'Antico Testamento si può delineare la ricchezza di significato teologico della Pentecoste cristiana secondo le seguenti direttrici[2].

3.1 Effusione escatologica dello Spirito

Pietro, citando il profeta Gioele (c. 3), fa vedere che la Pentecoste realizza le promesse di Dio: negli ultimi tempi lo Spirito sarebbe stato dato a tutti (cfr. Ez 36,24-27 ; Is 44,3 ).

Il precursore aveva annunziato che era presente colui che doveva battezzare nello Spirito Santo (Mc 1,8 ). E Gesù, dopo la sua risurrezione, aveva confermato queste promesse: "Tra pochi giorni sarete battezzati nello Spirito Santo" (At 1,5 ).

La discesa dello Spirito diventa il segno escatologico, l'annuncio che sono iniziati gli ultimi tempi.

La colomba è un simbolo biblico dello Spirito Santo


3.2 Coronamento della Pasqua di Cristo

Secondo la catechesi primitiva, Cristo morto, risorto ed esaltato alla destra del Padre, porta a termine la sua opera effondendo lo Spirito sulla comunità apostolica (At 2,23-33 ). La Pentecoste è perciò la pienezza della Pasqua.

3.3 Raduno della comunità messianica

I profeti avevano annunziato che i dispersi sarebbero stati radunati sul monte Sion, e che in tal modo l'assemblea di Israele sarebbe stata unita attorno a YHWH.

La Pentecoste realizza a Gerusalemme l'unità spirituale dei Giudei e dei proseliti di tutte le nazioni: docili al1'insegnamento degli apostoli, essi partecipano nell'amore fraterno alla mensa eucaristica (At 2,42.46 ).

3.4 Inizio della missione a tutti i popoli

La Pentecoste è pure il punto di partenza della sua missione: il discorso di Pietro], "in piedi con gli Undici", è il primo atto della missione data da Gesù: "Riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra" (At 1,8 ).

Lo Spirito è quindi dato in vista di una testimonianza che dev'essere portata fino alle estremità della terra (At 1,8 ); il miracolo dell'ascolto in lingue sottolinea che la prima comunità messianica si estenderà a tutti i popoli (At 2,5-11 ). La "Pentecoste dei pagani" (At 10,44-47 ) lo dimostrerà.

Josef Ignaz Mildorfer, Pentecoste, 1750 ca., Hungarian National Gallery

3.5 Ricomposizione dell'unità del genere umano

La Pentecoste rimanda infine all'episodio della Torre di Babele (Gen 11,1-9 ):

  • ivi il tentativo di unità, voluto dagli uomini in opposizione a YHWH aveva portato alla dispersione e alla confusione delle lingue;
  • nella Pentecoste lo Spirito, manifestandosi sotto forma di lingue di fuoco che si distribuiscono su ciascuno dei discepoli di Gesù, fa sì che coloro che ascoltano comprendano ognuno nella propria lingua nativa (At 2,8 ): lo Spirito rende possibile la comunione tra popoli diversi e lingue diverse.

4.Approfondimento esegetico

At 2,1-13

Traduzione CEI 2008

1Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. 2Venne all'improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. 3Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, 4e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.

5Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. 6A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. 7Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: "Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? 8E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? 9Siamo Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia, 10della Frìgia e della Panfìlia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, 11Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio". 12Tutti erano stupefatti e perplessi, e si chiedevano l'un l'altro: "Che cosa significa questo?". 13Altri invece li deridevano e dicevano: "Si sono ubriacati di vino dolce".

Il brano può essere così suddiviso.

Diamo di seguito alcune spiegazioni più dettagliate dei vari elementi[3].

4.1 L'indicazione di tempo

Il c. 2 degli Atti si apre con un'annotazione temporale carica di significato teo­logico, che tradotta letteralmente suona "mentre il giorno di Pentecoste stava per compiersi" (v. At 1 ). La menzione del verbo "compiersi" (sumpleróo in greco) potrebbe a prima vista far pensare al termine del grande e solenne giorno festivo ebraico; tuttavia più avanti (v. 15) Pietro parla delle "nove del mattino", e il significa­to teologico molto denso del verbo (cfr. Lc 1,1; 9,51 ), annuncia che sta finalmente per realizzarsi la promessa del risorto, che è a sua volta il compimento di tutte dell'Antico Testamentosull'effusione dello Spirito.

4.2 Il gruppo

Il racconto prosegue poi menzionando con un generico "tutti" (pántes) i parteci­panti all'evento: "si trovavano tutti insieme nello stesso luogo" (v. 1b). Chi sono questi "tutti"? Le ipotesi possibili sono[4]:

Ci sono buone ragioni per dire che il primo destinatario del dono dello Spirito è proprio questo piccolo gruppo di discepoli, al quale e non per caso, sono unite Maria e alcune donne[4]. Infatti la frase del nostro testo, "si trovavano tutti insieme nello stesso luogo" (At 2,1 ), che esprime comunione e soprattutto unanimità di cuore, richiama il testo di 1,14, dove si dice che i di­scepoli "erano assidui e concordi (homothumadòn) nella preghiera".


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