Zero compensazione per la Zima Pù Bela

Zero compensazione per la Zima Pù Bela

Michele Claus

Quasi tre mesi fa abbiamo denunciato in un articolo come lo sfruttamento delle montagne e dei loro boschi debba essere regolamentato anzitutto con il principio fondamentale della tutela ambientale e solo in seguito con quello della promozione turistica [1].

La questione nasce dai lavori recentemente effettuati in Paganella, dove è sorta “Na Granda Jaggianata”, ovvero la nuova pista da sci Jana Grande e la nuova telecabina Dosson-Selletta. Lavori realizzati a meno di un anno dalla devastante tempesta Vaia, che ha lasciato segni indelebili sul nostro territorio.

Noi di GreenMarked ci siamo attivati e abbiamo cercato un dialogo con le istituzioni. Questo articolo vuole riassumere lo stato dell’arte di questo dialogo.

Purtroppo, gli assessori provinciali all’ambiente, e allo sport e turismo non hanno voluto esprimere la loro opinione ignorando le nostre email. In compenso, la fondazione Trentino Tree Agreement e l’Azienda per il Turismo Dolomiti Paganella hanno cercato di dare delle risposte alla problematica sollevata.


Fonte: [2]

Trentino Tree Agreement nasce in seguito alla tempesta Vaia, con un obbiettivo ben chiaro: “contribuire alla ricostruzione dei boschi trentini e diventare promotori di pratiche di sostenibilità ambientale.”[2]. L’iniziativa promossa da Trentino Marketing S.r.l. ha raccolto fondi da aziende e privati per sostenere la rinascita di boschi decimati dalla tempesta. Le aziende contribuenti diverranno sostenitori ufficiali e potranno comparire sul sito internet. Trentino Tree Agreement, in un primo momento, sta concentrando le attività su tre aree: la Foresta dei Violini di Paneveggio, la Foresta dell’Eremo a San Martino di Castrozza e la Foresta Nascosta di Cadino [2]. In sintesi, si tratta di un’iniziativa lodevole, che vuole trasmettere al pubblico quello che è accaduto ai boschi trentini e permettere a chiunque di contribuire alla loro rinascita.

La mail di risposta da parte di Trentino Tree Agreement:

"ln Provincia di Trento, la tempesta Vaia ha danneggiato una superficie boscata di circa 19.500 ettari. [...] All'interno di una situazione, sotto certi aspetti inquietante, legata anche alla possibilità del ripetersi di eventi eccezionali, spesso disastrosi, collegabili ai cambiamenti climatici in atto, conforta il fatto che il territorio trentino abbia un alto indice di boscosità, corrispondente al 63%, che lo colloca ai vertici per quanto riguarda le regioni alpine.
All'interno di questo contesto, la pianificazione territoriale ha destinato talune aree, anche boscate, ad aree sciabili ed in tale ambito riteniamo rientri la sua segnalazione. Va da sé che tali scelte, che localmente potrebbero anche portare a giudizi negativi sulla gestione dei boschi, devono essere ricondotte ad un più vasto discorso di pianificazione territoriale, anche di carattere socio-economico, su scala di valle e più ampia.
La Provincia, con il supporto decisivo delle Amministrazioni locali, tramite un apposito Piano d'azione, opera per favorire la ricostituzione dei boschi danneggiati, in un quadro programmatico che vedrà le attività necessarie dispiegarsi per circa un decennio. Per completezza di informazione riteniamo utile evidenziare come la zona della Paganella, per una serie di fattori difficilmente preventivabili o determinabili, non sia stata sostanzialmente interessata dagli effetti catastrofici legati a Vaia.”

Il nostro commento:

Parlando di pianificazione territoriale, citiamo lo strumento della VIA: la Valutazione di Impatto Ambientale. Un documento che deve essere redatto per ogni progetto che abbia un notevole impatto sull’ambiente, che deve mettere nero su bianco le valutazioni fatte da chi è che competente nel settore (ad esempio da geologi ed esperti ambientali) e le loro linee guida per la realizzazione del progetto.

Recentemente, la commissione europea ha aperto una procedura di infrazione contro l’Italia [3]. Nonostante l’Italia abbia recepito la direttiva VIA 2011/92 / UE [4] e il suo aggiornamento del 2014, detiene diverse carenze, a cominciare proprio dal modo in cui il pubblico viene consultato durante il processo decisionale.

Questo riguarda anche i lavori svolti in Paganella. Il documento VIA di riferimento n. 532 del 19-04-2019 [5] cita che:

"Ai fini della partecipazione pubblica, sul quotidiano “Trentino” di data 12 ottobre 2018 è stato pubblicato l’avviso circa l’avvio del procedimento di VIA, per consentire la presentazione di osservazioni scritte da parte di chiunque abbia interesse [...] L'avviso è stato pubblicato sul sito internet provinciale a cura del Servizio Autorizzazioni e valutazioni ambientali."

Inutile dire che, purtroppo, queste pubblicazioni non sono arrivate a chi sarebbe stato interessato a commentare il progetto e per questo non sono state ricevute segnalazioni scritte. Il metodo di comunicazione con i cittadini va quindi rivisto e migliorato, aumentando la consapevolezza sul potenziale impatto che possono avere su tali progetti.

 

Un altro passaggio interessante dello stesso documento è il seguente:

"tutte le superfici dissodate o comunque denudate [...] dovranno essere sottoposte a pronto ed accurato rinverdimento mediante semina di adatto miscuglio di specie erbacee, fino alla costituzione di un efficiente cotico erboso [...].”

Un’altra misura legato al VIA sono le compensazioni. Per la Paganella, non è stata prevista alcuna misura di compensazione, purtroppo. Difatti il rinverdimento citato consiste solamente nel far crescere dell’erba sulla nuova pista da sci. Un manto erboso non assorbirà mai la stessa quantità di CO2 di un bosco della stessa superficie. Viene dunque ignorato totalmente l'impatto sulla qualità dell'aria che il bosco apportava. Le misure di compensazione accettate dalla Provincia e dai Comuni interessati sono quindi insufficienti.


La risposta dell’Azienda per il Turismo Dolomiti Paganella:

Fonte: [6]
"La questione da te sollevata forse va inquadrata in una lettura un po’ più ampia e complessa […]. Le scelte e gli investimenti non sono mai casuali e rispondono a delle logiche che a livello temporale sono (come in questo caso) notevolmente precedenti a Vaia. […] Stiamo portando avanti un articolato progetto di pianificazione del futuro del nostro territorio per i prossimi 30 anni che si chiama Dolomiti Paganella Future Lab. All'interno di questo laboratorio una delle 4 dimensioni strategiche che stiamo affrontando si chiama proprio "Turismo in Equilibrio". Ci interessa infatti capire come possiamo trovare il "nostro" […]equilibrio tra un sistema turistico dinamico, la popolazione che lo vive ed amministra e le risorse naturali.

Il nostro commento:

L’Azienda per il Turismo Dolomiti Paganella afferma che “Le scelte e gli investimenti rispondono a delle logiche che a livello temporale sono (come in questo caso) notevolmente precedenti a Vaia”.

Eventi catastrofici come quelli di Vaia non impediscono quindi la realizzazione di progetti approvati precedentemente. C’è quindi da chiedersi: se un evento così catastrofico non può mettere in discussione un progetto impattante come questo, come potranno farlo i cambiamenti climatici, lenti ma inesorabili? 

Sul sito Dolomiti Paganella Future Lab si parla anche proprio di cambiamenti climatici e cita le sfide che un settore come quello del turismo, responsabile dell’8% delle emissioni globali ha davanti a sé [6]. L’Altopiano della Paganella deve immediatamente porsi obbiettivi ambientali più ambiziosi, compensando, in primis, ciò che è stato tolto all’ambiente per la realizzazione della “Granda Jaggianata”, e, in seguito, per tutte le emissioni generate dal turismo sulla “nostra” montagna.

 

Foto-sommario dei lavori di disboscamento

Di seguito sono riassunti i lavori di disboscamento svolti sull’Altopiano della Paganella dal 2006 per la creazione e l’ampliamento di piste e impianti sciistici. Le immagini satellitari dai satelliti Landsat e Copernicus sono state ricavate utilizzando Timelapse di Google Earth e World Imagery Wayback di ArcGIS (ESRI).

Fig.1a: Assenza di piste di collegamento sulla cima della Paganella nel 2006.
Fig.1b: Presenza di piste di collegamento sulla cima della Paganella nel 2007.
Fig.2a: Assenza della pista da sci "Nuvola Rossa Meriz" nel 2010.
Fig.2a: Assenza della pista da sci "Nuvola Rossa Meriz" nel 2010.
Fig.3a: aspetto dell’arrivo della pista da sci “Nuvola Rossa Meriz” nel 2014.
Fig.3b: aspetto dell’arrivo della pista da sci “Nuvola Rossa Meriz” nel 2019.
Fig.4a: aspetto della pista da sci “Lupetto” nel 2016.
Fig.4b: aspetto della pista da sci “Lupetto” nel 2019.
Fig.5a: aspetto della stazione sciistica “Dosson” nel 2014. Coordinate GPS: N 46°09.242'; E 011°00.998'. Altitudine: 1438 mslm.
Fig.5b: aspetto della stazione sciistica “Dosson” nel 2019. Coordinate GPS: N 46°09.242'; E 011°00.998'. Altitudine: 1438 mslm.

Per le figure 6a e 6b sull’assenza/presenza della nuova pista da sci “Granda Jaggianata” dobbiamo dare ancora un po’ di tempo a Google ed ESRI per caricare le nuove immagini satellitari sui loro siti.


Discussione

Il popolo trentino rimane e rimarrà sempre legato all’ambiente montano, per cultura, tradizione e per la natura della propria economia. Al giorno d’oggi, però, non possiamo più continuare con le stesse politiche che hanno reso il Trentino una magnifica attrazione turistica. La mentalità e i progetti devono cambiare. Si deve riportare la montagna al primo posto, valorizzando le sue risorse naturali anziché snaturarla per aumentare il suo appealing commerciale. Il trend è chiaro: sempre più turisti scelgono le proprie mete in base all’impegno ambientale dimostrato dalle località ospitanti. Proprio per questo bisogna impegnarsi fin da subito per far sposare il settore del turismo e con quello dell’ambiente. Un matrimonio che non può rimanere solo su carta o in concetti intangibili ma proprio nel concreto. 

La famosa canzone popolare che tutti noi in Trentino abbiamo sentito almeno una volta recita così: “Paganella, Paganella, o montagna tutta bella. Paganella, Paganella, de pù bele no ghe n'è.” [7]. Facciamo in modo che questa frase possa essere vera anche per i nostri figli, nipoti e pronipoti!


Fig.7: foto-album della pista da sci “Na Granda Jaggianata” (Mark L. Miller, 27 febbraio 2020).

Testo: Michele Claus

Illustrazioni: Mark L. Miller.


Bibliografia

 [1] Claus, M., 2019. ’Na Granda Jaggianata. URL https://telegra.ph/Na-Granda-Jaggianata-12-06.

[2] Trentino Tree Agreement, n.d. Trentino Tree Agreement: raccolta fondi per ripopolare i boschi del Trentino [WWW Document]. Trentino Tree Agreement. URL https://www.trentinotreeagreement.it/ (accessed 2.28.20).

[3] Rinnovabili.it, 2020. Valutazione di impatto ambientale: Bruxelles richiama l’Italia [WWW Document]. URL http://www.rinnovabili.it/ambiente/varie-ambiente/valutazione-di-impatto-ambientale/ (accessed 2.28.20).

[4] UE, 2012. Directive 2011/92/EU of the European Parliament and of the Council of 13 December 2011 on the assessment of the effects of certain public and private projects on the environment, 026.

[5] Provincia Autonoma di Trento, 2019. Verbale di deliberazione della Giunta Provinciale, 2019-S158-00006.

[6] Dolomiti Paganella, 2020. Cambiamento climatico: scenari e opportunità [WWW Document]. https://www.visitdolomitipaganella.it/. URL https://www.visitdolomitipaganella.it/it/cambiamento-climatico-scenari-e-opportunitandagrave- (accessed 2.28.20).

[7] Coro SAT, n.d. La Paganela.[online] Available at: https://www.youtube.com/watch?v=Y_1ocBFOn9k (accessed 2.28.20).

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