Belluari e Porcari
Manlio Amelio
Continua da... Il Popolo del Diavolo – Telegraph
Ci sono due tipi di trionfatori: i Belluari e i Porcari.
L'uno è fatto per domare i mostri, l'altro per far pascolare il bestiame. Tra un signore della guerra che conduce le sue bestie a violenze e un aggiogatore che spinge le folle verso la ghigliottina, non c'è spazio per una terza categoria di dominatori. La storia della razza umana non indica altri vincitori.
Gli intramontabili Martiri della Fede che hanno calpestato il volto antico e sui quali la retorica dei secoli ha scritto tante sentimentali metafore, furono, in fondo, dei conquistatori terribili, alle calcagna di un Maestro che si era dichiarato portatore di gloria e di incendio, e che li aveva assoldati come vendemmiatori.
Si sono precipitati, ondeggiando il globo con il loro stesso sangue, all'assalto dei popoli, e il cristianesimo conculcatore che hanno fatto nascere può dire oggi, come il Cesare di Svetonio: "Io sono il bellicoso stanco di questo impero!"
E' in effetti, ben agonizzante, a quest'ora, e sembra del tutto privo di forze, ma se dovesse arrancare, come i leoni decrepiti, sotto gli zoccoli di un milione di bruti, sarebbe ancora l'eterno detentore della Maestà e della Sovranità tra gli uomini.
Gli artisti sono foggiati a somiglianza di questo Redentore delle nazioni, e sono stati eletti per spartirsi il suo destino. Devono nascere, come lui, figli del Dolore, e devono essere stipati su un baluardo di immondizia. Poi, quando il loro compito di "Ercole" è archiviato, è del tutto indispensabile che siano espropriati di ogni salario e che soccombano alla fine sotto il travolgimento delle mandrie in marcia.

II
Dal momento che i Porcari non sono mai lontani e questi possono vantarsi di essere felici! Conoscono il linguaggio delle bestie per governarle e nutrirsi di loro, e quando i possenti del Cuore o della Parola sono finalmente morti, si spartiranno il loro bottino cantando vittoria.
Come potrebbero non soppiantare questi sfortunati servitori della Giustizia e della Bellezza, onorati solo da un'impercettibile élite e che Dio sembra aver messo al mondo per essere pestati in tutti i mortai?
I Porcari in letteratura sono gli abili e gli sposatori del loro ventre, il cui cuore è una pietra per lapidi e il cui cervello è un marciapiede per tutte le idee pubbliche. Hanno l'esecrazione delle lacrime e l'allegria divina dell'indifferenza. Disprezzano il Sogno e non hanno sete di Giustizia, né di Fede, né di Speranza, né di grande Amore. Non saranno loro a tremare davanti ad un martire o a sostenere lo splendore di un olocausto!

Così le moltitudini gli appartengono e li seguono, e quando, per miracolo o per sorpresa, un uomo veramente grande è riuscito a carpire per un istante l'attenzione del mondo, lo destituiscono presto da questo trionfo invariabilmente precario e si installano al suo posto, per avvilire anche il sudiciume del suo pensiero!
III
Una graziosa burla, d'altra parte, i giudizi dei posteri!
Quando apparvero, sette o otto anni fa, gli opuscoli inediti di Baudelaire, pubblicati da un possessore vergognoso nelle cui mani l'incantevole poeta aveva subito le sventure postume di morire, - ci fu uno spettacolo sorprendente.
Il tumulo bibliofilo, il cui insolente esborso di pochi centesimi lo aveva reso possessore di queste reliquie del più altero di tutti i geni, si era permesso, è vero, di cancellarle a suo piacimento. Questa polverina venerabile è stata profanata, setacciata, attenuata, da pudibonde mani, per rappresaglia, di sicuro delle lampade ardenti di Odio con le quali il terribile Viandante aveva lavorato, durante la sua vita, la pelle dei borghesi.
IV...
V...
... La perfettissima Metatesi di una troia è diventata Opinione, quindi, la regina del mondo. È completamente fuori dai suoi pannolini sporchi e finalmente nubile per la fornicazione e il parto che si adattano alla sua natura.

E’ sufficiente che appaia, questa Semiramide, per essere adorata come mai fu un monarca e per rimuovere con forza infinita la feccia dei cuori. I semplici mendicanti e gli arzigogolati, i borghesi e i loro girini, il bestiame dell'opulenza seduto al fieno dei loro stivali, tutta la feccia alta e bassa sciama estaticamente ai piedi del Cinocefalo d'argento il cui suffragio del secolo ha divulgato i Santi Vangeli!
Ancora dieci anni di questo regime e sfido chiunque a scoprire in Francia un solo essere innocente e nobile, un solo cuore umano, un solo palpito generoso per qualsiasi cosa, anche per la corbelleria politica da cui la nostra società moderna fu generata!

VI...
VII..
... Dietro il carro e nel flusso putrido del cadavere che sgocciola dalle giunture della bara, vengono i grandi strumenti soffiati da compagni che non generano più la malinconia, ve lo assicuro, e che non credono affatto che questa sia la fine dei fini. Si congratulano e si cucinano a fuoco lento a vicenda nel fetore del suono. Sono riusciti ad ereditare il defunto, che hanno avvelenato con le loro secrezioni, e i loro intestini sono pieni della loro allegria.
Dopo questi seguono i piccoli sciacalli senza numero, il cui compito è quello di divorare tutto ciò che cade e di leccare tutto ciò che è leccabile. E questa processione è contemplata da un popolo immenso, ma così prodigiosamente imbecille che può essere stordito a colpi di mazza e effemminato con pinze da forgia per il ferro, prima ancora che da solo si renda conto di avere dei padroni, - i padroni spaventosi che tollera e che da sé ha scelto.

Fine prima parte.... To Be Continua...
By Manlio Amelio in Exquisite Cadavre avec Léon Bloy