Agricoltura 4.0, sapete di cosa si tratta?

Agricoltura 4.0, sapete di cosa si tratta?

Luca

Termine coniato alla fiera di Hannover nel 2011, l’industria 4.0 è sinonimo di “quarta rivoluzione industriale”, quella che stiamo vivendo oggi. Ogni rivoluzione industriale è caratterizzata dall’invenzione di una tecnologia innovativa che cambia completamente il modo di fare impresa.

1.0 La prima rivoluzione industriale (agli inizi del Settecento) portò un’ondata di trasformazione tecnologica, sociale ed economica prima in Gran Bretagna, poi in tutta Europa. L’invenzione della macchina a vapore, l’espansione del commercio e l’aumento di popolazione e di manodopera necessaria all’attivazione delle nuove tecnologie furono alla base della formazione delle economie industriali che portarono come conseguenza l’abbandono delle campagne e l’urbanizzazione.                                     

2.0 La seconda rivoluzione industriale (seconda metà dell’Ottocento) è la rivoluzione dell’elettricità, del motore a scoppio e del petrolio come fonte energetica prevalente. Dà il via alla produzione di massa e alla meccanizzazione dei processi industriali.                            

3.0 La terza rivoluzione industriale (ultimi decenni del XX secolo) nasce con lo sviluppo dei sistemi informatici e con i computer, nel quadro dell’era digitale, ed è caratterizzata da un aumento dell’automazione e della velocità dei processi grazie a tecnologie.                                   

4.0 La quarta rivoluzione industriale cambia radicalmente il modo di concepire e disegnare i prodotti all’origine. Riguarda principalmente l’interazione uomo-macchina: realtà aumentata e le interfacce touch. In poche parole siamo arrivati all’apice della follia, al distacco totale dalla realtà. Rapportandola all’agricoltura, la figura del contadino è in via di estinzione. Come spiega Coldiretti, non è un caso che il 65% degli investimenti del 2022 siano stati destinati a macchinari hi-tech. Dai 100 milioni del 2017 siamo passati ai 2,1 miliardi del 2022 e la tendenza è la continua crescita.

In cinque anni le aree agricole coltivate con strumenti a tecnologia avanzata sono raddoppiate e oggi superano il milione di ettari. Dai trattori a guida autonoma ai droni, dal fotovoltaico sospeso al metaverso.

Robot capaci di individuare le piante infestanti ed estirparle in un millesimo di secondo. Droni dagli occhi di laser, infallibili, per scovare anomalie e attacchi parassitari. Centraline meteo a rilevamento continuo collegate al satellite (palloni meteo) per monitorare l’umidità dei terreni e la distribuzione dell’acqua. E ancora, sensori hi-tech per la distribuzione mirata dei fertilizzanti; attrezzature di precision farming (l’agricoltura di precisione) per accelerare le lavorazioni e salvare i raccolti in situazioni di emergenza; trattori a guida autonoma.

Per non parlare poi della nuova invenzione per fottere il cervello a quelle poche persone che ancora lo possiedono, il metaverso, come laboratorio virtuale per sperimentare sistemi di coltivazione. Il tutto orchestrato da algoritmi di intelligenza artificiale capaci di prevedere, organizzare, curare. 

Così ci lasciano intendere. Ma nessuno ha mai pensato a tutte le onde elettromagnetiche emesse, per far funzionare tutti questi apparecchi artificiosi? Dei danni e alterazioni che possono dare alle piante e alla loro struttura cellulare? Oltre ad essere dannose anche per l’uomo!        

Avete mai sentito parlare di “Agropreneur”, il nuovo contadino che non avrà più bisogno di zappare la terra o indossare scarpe che si sporcano. Sarà più abituato a indossare giacca e cravatta, avrà una laurea in marketing e non in agronomia. Sono poi loro stessi a dire, che per passare dall’essere un agricoltore al diventare un “agropreneur” occorre un salto di “specie”. Su questo gli dò ragione, cioè devi passare dall’essere “umano”, capace di creare, capire e rapportarsi con la natura, a parassita, un essere indefinito, impensante, senza cervello e schiavo delle macchine e tecnologia.

Il progresso, per come lo intendono coloro che si sono arricchiti con questo sistema, ha ampiamente dimostrato che non ha più “nulla a che fare con la gioia di vivere”. Ci fanno vivere in un sistema perennemente in “crisi”, facendo passare il vecchio come un sistema usurato, insostenibile.

Poi ci propongono un nuovo sistema alternativo, come una “rinascita”. Ma la vera crisi è dell’uomo, ci stanno allontanando sempre più dalla realtà in cui esisteva una comunità, dove prevaleva il sentimento di reciprocità, in cui il gesto del dare non sia per ottenere qualche cosa in cambio, ne per carità, e non credere che il consumo possa essere la nostra unica ragione di vita.

Ci stanno allontanando sempre più dalla terra, dal contatto con la natura, oggi la figura del contadino non è più quella di vivere, ma costruire un capitale, non cerca più il bene primario, mangiare, ma cerca di vendere.

L’uomo che non compie più gesta di vita, non si deve stupire se la vita si allontana da lui. Si delega la propria vita al denaro, il denaro è un prodotto del Governo, poi  ci si stupisce e ci si lamenta di essere subordinati dal governo.

Se per vivere dipendete da altri, perché stupirvi che questi “altri” siano padroni della vostra vita? Seminare il frumento è diventato come un atto di guerra, quello che la società di oggi identifica come povertà, antico, per il contadino era normalità.

Il contadino moderno passa la sua vita a produrre un’eccedenza, per poi scambiarlo con il denaro, valore di scambio della propria “libertà”, e valorizzando e sostenendo questo nuovo “paradigma” chiamato agricoltura 4.0. 

Inoltre questa sottomissione al denaro, la perdita del senso della misura, la mercificazione del lavoro, non fa altro che estraniaci dalla vera vita, il progresso, la globalizzazione e tutti questi termini senza senso, non hanno nulla a che vedere con la “gioia di vivere”, il coltivare un pezzo di terra e vedere crescere le piante, i frutti, è una interazione profonda che si ha con la natura, prenderci cura di essa, e poi essere ripagati con i meravigliosi prodotti che ci dona in tutte le stagioni, per il benessere del proprio corpo e dell’anima.

Se per voi questo è il progresso, NO GRAZIE.

Fonte: https://t.me/Canal104plus

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