"Piano Soros": l'Ungheria se ne frega della "istituzionalizzazione della migrazione di massa" imposta dalla UE con nuove norme sull'asilo politico
Salvatore Clemente
di Victoria Friedman, 24 ottobre 2017 (trad. SC)
Il primo ministro dell'Ungheria, Viktor Orbán, ha fatto saltare le modifiche adottate dal Parlamento europeo per il sistema di asilo politico che il governo ungherese vede come l'attuazione del "Piano Soros" pensato per inondare il continente di un numero illimitato di migranti provenienti dal terzo mondo.
Venerdì la Commissione europea per i diritti civili, la giustizia e gli affari interni (LIBE) del Parlamento europeo ha approvato una relazione per la modifica del trattato di Dublino, che regola il sistema comune di asilo politico dell'UE, che vedrebbe tutti gli Stati membri costretti ad accettare i richiedenti asilo anche contro la loro volontà, e alle nazioni che si rifiutassero di conformarsi sarebbero trattenuti i fondi previsti.
“Il moschetto non è solo innescato ma è anche caricato: in Europa, in futuro, verrà istituito un meccanismo di quote di trasferimento permanente e obbligatorio, senza limiti massimi sui numeri di ingressi: una quota obbligatoria di trasferimento”, ha detto Orbán alla stampa.
“È vero che siamo impegnati duramente nella lotta di preservare questa parte della nostra sovranità nazionale, ma finora ci siamo riusciti, perché fino ad ora siamo stati noi a decidere chi può vivere sul territorio ungherese”, ha detto Orbán, “ma l'attacco alla nostra sovranità che il Parlamento europeo ha ora lanciato è più feroce di tutti quelli precedenti”.
La piattaforma di nuove proposte prevede:
• La rimozione della regola secondo cui il primo paese di approdo sicuro è responsabile per i richiedenti asilo che raggiungono i suoi confini;
• La preferenza dei richiedenti asilo sarebbe presa in considerazione con la possibilità per i migranti di scegliere tra quattro paesi che, in un dato momento, avevano ricevuto il minor numero di richiedenti asilo;
• Ricongiungimento familiare più rapido;
• I migranti avranno la "possibilità di registrarsi come gruppo" fino a 30 all'arrivo in Europa;
• "Tutti gli stati membri devono partecipare e condividere la responsabilità per i richiedenti asilo"; e infine
• "Gli stati membri che rifiutano di accettare il trasferimento dei richiedenti asilo... affronterebbero dei limiti all'accesso ai loro fondi dell'UE".
Gli eurodeputati al Parlamento europeo (MEP) del PPE di centro-destra, dei socialisti S&D, dei liberali ALDE, dei Verdi/EFA e di estrema sinistra GUE/NGL hanno votato a favore 43 contro 16.
Il Consiglio dell'Unione europea deve ancora approvare gli emendamenti e sarà chiesto alla riunione plenaria di confermare formalmente la decisione della commissione LIBE per avviare i negoziati durante la sessione di novembre a Strasburgo.
L'eurodeputato capo-gruppo al Parlamento sulla revisione, Cecilia Wikström (ALDE, Svezia), ha affermato che il nuovo sistema di asilo politico sarebbe "basato sulla solidarietà, con regole chiare e incentivi a seguirli, sia per i richiedenti asilo che per tutti gli stati membri".
Il portavoce del governo ungherese Zoltán Kovács ha detto alla radio Kossuth che il governo intende opporsi al progetto di riforme, dicendo che equivale a una "istituzionalizzazione della migrazione e apertura delle frontiere esterne dell'Unione europea".
"Il gruppo LIBE sta facendo – come ha fatto con la sua decisione di giovedì – nient'altro che quello che noi chiamiamo Piano Soros", ha detto Kovács, riferendosi all'attivista open borders e finanziere statunitense George Soros. Ha anche affermato che “la gente di Soros” è presente nel LIBE.
Orbán ha difeso duramente il suo paese: “Finché questo governo sarà al potere e io ne sarò il capo, in Ungheria non ci sarà alcun tipo di ricollocamento o di quote”.