Botros 1 - l'Editoriale

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don Rosario


Il Sogno

Sono andato al mare.
Forse questa creazione di Dio è una delle caratteristiche più interessanti del nostro paese, Botricello.
Ho guardato l'orizzonte e mi sono incantato davanti all'immenso.
Ha un fascino unico poter spingere lo sguardo liberamente e lasciarlo spaziare fin dove Cielo e Terra sembrano toccarsi.

Ed ho cominciato a pensare.
Tanto tempo fa ho letto una teoria interessantissima, che più o meno diceva così: l'anima di noi esseri umani si forma in una pluralità di situazioni, non ultima il posto in cui viviamo; per cui, se una persona vive in mezzo ai monti, secondo la teoria letta, avrà una personalità chiusa; se invece cresce davanti a una spazialità come quella del mare, la sua intelligenza desidererà allargarsi oltre misura.

Ed ho fatto una considerazione.
In questo paese dove faccio il parroco, a che punto è il nostro orizzonte? Abbiamo spazialità nei nostri rapporti umani? Siamo così propensi alla novità tanto da lasciare le cose già sapute e da avventurarci verso nuove mete da conquistare? Abbiamo forza nel cuore tanto potente da saper disegnare il futuro?
Mi sono perso in queste domande, ed in altre mille ancora.

Poi, dentro di me è cominciata a balenare l'idea di proporre un 'altro' orizzonte spazioso per il nostro vivere comune, proprio come quello del mare che mi sta davanti.
È solo un pensiero, non ha nessun altra pretesa. Ma come sogno vuole immettersi nei nostri angusti modi di pensare, per allargarli tanto e a tal punto da far nascere una novità, proprio come capita a primavera.

Intendiamoci, è solo un sogno pretenzioso: far nascere un giornale culturale, che si occupi dell'umano in tutta la sua bellezza pluriforme, e che provochi tanto dialogo in tutti, da mettere insieme le varie intelligenze esistenti in questo paese, per creare una comunità capace di diventare un corpo unico.

È possibile?
Non lo so. Forse di fatto è semplicemente un sogno che dovrebbe essere abbandonato nelle acque del mare, che mi sta provocando queste considerazioni.

Oppure.
Il sogno può spingere l'intelligenza a provare di organizzare un "mezzo", che riesca in qualche modo ad arrivare nelle case di tutti, a suscitare a sua volta pensieri audaci, direi altri sogni ancora; e magari il sogno può infiammare il cuore di qualcuno e dare tanta spinta ai nostri spiriti, per cominciare a progettare piccole cose che dicono a tutti che la realtà può ricevere stimoli nuovi, che i dati di fatto, certe volte troppo statici, possono essere cambiati. 

Che addirittura il nostro modo sociale di vivere insieme, può ricevere così tanta provocazione da ridisegnare lo stile del nostro incontrarci, del nostro far festa insieme, e del nostro ritrovarci, fosse anche solo e semplicemente per una nuova passeggiata nelle vie di questo nostro paese.

È un sogno, un semplice sogno.
Come tutti i sogni rischia di svanire al risveglio della mattina.
Ma come tutti i sogni 'belli' ed alteri, può anche diventare realtà.
È solo per questo che vale la pena di provarci: diciamoci la verità, senza il sogno la vita diventa troppo amorfa, con un sogno l'orizzonte della nostra esistenza si può allargare a dismisura, tanto da far sussultare il cuore.



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