Wahlreform-Riforma elettorale
Michael von MaruunDEUTSCH
Das brave Wahlvolk, das sich freut, bei den Wahlen ab und zu ihre Schlächter Volksvertreter zu wählen, bekommt bald vielleicht ein Zuckerl geschenkt.
Die Regierung hat den Entwurf eines Verfassungsgesetzes verabschiedet, laut dem in Zukunft der Ministerpräsident bei den Parlamentswahlen direkt vom Volk gewählt wird. Ein Wahlgesetz soll die Details beinhalten.
Es ist vorgesehen, dass diejenige Partei (oder Gruppierung), aus deren Reihen der gewählte Ministerpräsident kommt, automatisch mindestens 55% der Parlamentssitze hat. Wenn der Ministerpräsident ersetzt werden muss, kann der Ersatz nur aus den Reihen dieser Partei (oder Gruppierung) kommen und darf nur das Regierungsprogramm umsetzen. Falls dieser Ersatz ausfällt, gibt es Neuwahlen.
Der Ministerpräsident wird für 5 Jahre gewählt und muss ein Parlamentarier sein.
Der Staatspräsident darf in Zukunft keine Senatoren auf Lebenszeit mehr ernennen, aber die aktuellen bleiben in Amt und Würden.
Meloni nennt dies die Mutter aller Reformen, die man in Italien durchführen kann ("la madre di tutte le riforme che si possono fare in Italia"), wobei stabile Regierungen erreicht werden sollen.
Die Prozedur, bis ein Verfassungsgesetz angenommen wird, ist zeitaufwendiger als bei normalen Gesetzen, und was dabei herauskommt, werden wir sehen. Einen Bonus für Mehrheiten gibt es in vielen Systemen. 1923 war es in Italien so, dass 2/3 der Sitze reserviert waren, wenn man 25% der Stimmen erhielt (natürlich nur eine Partei mit den meisten Stimmen). Dass diese Reform für Stabilität sorgen wird, bezweifle ich, aber so sind Volk und Politik wieder für ein Weilchen beschäftigt. Unterdessen geht die Welt, wie wir sie kennen, Stück für Stück unter (was nicht nur schlecht ist).
Das Problem ist in meinen Augen das Parteiensystem an sich.
link: Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 57 | www.governo.it
ITALIANO
Gli elettori ben educati, che si accontentano di votare di tanto in tanto per i loro macellai rappresentanti del popolo, forse avranno presto una sorpresa.
Il governo ha approvato una bozza di legge costituzionale secondo la quale in futuro il presidente del consiglio dei ministri sarà eletto direttamente dal popolo nelle elezioni parlamentari. Una legge elettorale conterrà i dettagli.
È previsto che il partito (o il raggruppamento) da cui proviene il primo ministro eletto abbia automaticamente almeno il 55% dei seggi in Parlamento. Se il primo ministro deve essere sostituito, lo sostituto può provenire solo dalle file di questo partito (o raggruppamento) e può solo attuare il programma di governo. Se lo sostituto cessa, si procede a nuove elezioni.
Il primo ministro viene eletto per 5 anni e deve essere un membro del Parlamento.
In futuro, il Presidente non potrà più nominare senatori a vita, ma quelli attuali resteranno in carica.
La Meloni la definisce "la madre di tutte le riforme che si possono fare in Italia"), con cui si vogliono ottenere governi stabili.
La procedura fino all'adozione di una legge costituzionale richiede più tempo rispetto alle leggi normali, e vedremo cosa ne verrà fuori. In molti sistemi esiste un bonus per le maggioranze. In Italia, nel 1923, i 2/3 dei seggi erano riservati se si otteneva il 25% dei voti (ovviamente solo al partito con più voti). Dubito che questa riforma darà stabilità, ma terrà occupati i cittadini e i politici per un po'. Nel frattempo, il mondo come lo conosciamo sta gradualmente finendo (il che non è del tutto negativo).
A mio avviso, il problema è il sistema dei partiti stessi.
link: Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 57 | www.governo.it