Verfassungswidrigkeit LG-Incostituzionalitá legge provinciale-Pizzeria Beatrice

Verfassungswidrigkeit LG-Incostituzionalitá legge provinciale-Pizzeria Beatrice

Michael von Maruun


DEUTSCH

Die Pizzeria Beatrice war in der C-Zeit das Hauptquartier der Ketzer aus Meran und Umgebung, das wir bis zum heutigen Tag gerne besuchen. Ich habe ja mehrmals auch den Kampf der Eigentümer gegen unsinnige Strafen zum Thema gemacht. Die letzte Mitteilung datiert vom 29.09.2023. Da ging es um die Weiterleitung an den Verfassungsgerichtshof bezüglich einer Bestimmung des Landesgesetzes Nr. 4/2020.

Siehe zur Einordnung meine damalige Einordnung:


Nun wurde heute auf der Seite des Verfassungsgerichtshofes das Urteil vom 21.02.2024 dazu veröffentlicht.

Und siehe da: Laut diesem Urteil sind die Absätze 36 und 37 des Artikels 1 des Landesgesetzes Nr. 4/2020 verfassungswidrig.

Das LG 4/2020, das zahlreiche Änderungen erfahren hat, trägt den Titel 

Maßnahmen zur Eindämmung der Verbreitung des Virus SARS-COV-2 in der Phase der Wiederaufnahme der Tätigkeiten

Der Artikel 1 dieses Gesetzes lautet: Maßnahmen für die Wiederaufnahme der Tätigkeiten

Und die Absätze 36 und 37:

(36) Die Nichtbeachtung der in diesem Gesetz festgelegten Maßnahmen wird gemäß den Bestimmungen laut Artikel 4 des Gesetzesdekrets vom 25. März 2020, Nr. 19, bestraft.
(37) Die Aussetzung der Tätigkeiten laut Absatz 19 wird für 10 Tage vom Landeshauptmann verfügt. Diese Aussetzung wird auch bei Nichteinhaltung der Maßnahmen laut Anlage A verfügt.

Mit diesem Gesetz wurde also u.a. festgelegt, dass bei Nichteinhaltung bestimmter Corona-Maßnahmen die staatlich vorgesehenen Geldstrafen zu verhängen sind und ein Betrieb für 10 Tage zusperren muss, wenn bestimmte Sicherheitsmaßnahmen (Abstand, Masken usw.) nicht eingehalten werden.


Die Guardia della Finanza war am 26.11.2021 bei der Pizzeria Beatrice und hat festgestellt, dass die Betreiber seltsamerweise keinen Greenpass von den Kunden verlangt haben. Daraufhin hat das Land eine Geldstrafe in der Höhe von 400 Euro (plus 12 Euro Spesen) und die zehntägige Schließung der Pizzeria angeordnet. Angeführt wurde da nicht nur das obgenannte LG 4/2000, sondern auch die staatliche Bestimmung und eine Dringlichkeitsmaßnahme unseres geliebten Landeshauptmannes.

Die Pizzeria hat natürlich Rekurs beim Landesgericht Bozen eingelegt und dabei zahlreiche Gründe angeführt, die ich nicht alle hier aufzählen möchte. Neben der Verfassungswidrigkeit der Ausrufung des Notstandes und der Greenpass-Regelung an sich wurde aber auch angemerkt, dass das Land Südtirol gar keine Zuständigkeit habe, diese Strafen zu erlassen. 

Das Landesgericht Bozen (die zwei Verfahren wurden zusammengelegt) hat die Frage der Verfassungsmäßigkeit an das Verfassungsgericht weitergeleitet und stellt fest, dass das Landesgesetz Nr. 4/2020 der Rahmen für die Dringlichkeitsmaßnahme Nr. 28/2021 darstellte, in der u.a. solche unsinnige Bestimmungen wie das Vorzeigen der grünen Bescheinigung festgelegt wurden.

Das Landesgericht meint, dass eben diese Bestimmungen zu den zwei Strafen geführt haben, wobei die staatliche Bestimmung nur erwähnt wurde. Die Grundlage war also die Landesbestimmung!

Es wird dann festgehalten, dass, wie das Verfassungsericht bereits festgestellt hat, bei solchen internationalen Pandemien eine staatlich-einheitliche Regelung zu gelten habe. Verschärfungen auf lokaler Ebene seien nur im Bereich der eigenen Zuständigkeit und bis zum Erlass staatlicher Dekrete. Diese seien aber zu jenem Zeitpunkt bereits erlassen worden, sodass Bozen keinen Spielraum hatte.


Das Land meint, dass zahlreiche normative Bestimmungen nicht berücksichtigt worden seien, z.B. das Autonomiestatut, das dem Landeshauptmann im Bereich Gesundheit diverse Kompetenzen gibt. 

Die Privatpartei (Beatrice) hat z.B. angeführt, dass das LG 4/2020 gegen europäische Richtlinien verstoße, z.B. im Bereich der Menschenrechte oder im Bereich der Diskriminierung aus genetischen Gründen (Gentherapie). Das Gesetz müsse in seiner Gesamtheit als verfassungswidrig erklärt werden.

Das Verfassungsgericht stellt nun fest, dass in seinen Augen Thema der Verweisung seitens des Landesgerichtes nicht das gesamte LG 4/2020 betrifft, sondern eigentlich nur Art.1, Absätze 36 und 37. Das, und nur das ist zu entscheiden, also z.B. auch nicht die europäische Gesetzgebung.

Es folgen zahlreiche Begründungen, wieso die Einwände des Landes Südtirol nicht angenommen werden können. 

Es wird abschließend festgehalten, dass das Land sich nicht in die Zuständigkeiten des Staates einmischen darf, auch wenn es die gleichen Strafen vorsehen würde! Deshalb ist Art. 1, Abs. 36 und 37 des LG 4/2020 in dem Teil als verfassungswidrig einzustufen, in dem es nicht die staatlichen Strafen vorsieht.

Damit entbehren nicht nur die Strafen in diesem speziellen Fall jeder Rechtsgrundlage. Dieses Urteil gilt erga omnes, alos für alle! Wir werden sehen, was sich da noch tut bezüglich Schadensersatz usw.


Festzuhalten bleibt, dass mit diesem Urteil nicht die Coronamaßnahmen an sich als verfassungswidrig erklärt wurden, sondern „nur“ die Südtiroler Variante. Schön für unsere Freunde der Pizzeria, schlecht für die Autonomie an sich. Aber was nützt die schönste Autonomie, wenn diese dazu dient, die Bürger noch teuflischer zu ärgern!


link: Corte costituzionale -




ITALIANO

La Pizzeria Beatrice era il quartier generale degli eretici di Merano e dintorni durante il periodo C, e ancora oggi ci piace visitarla. Ho anche discusso in diverse occasioni la lotta dei proprietari contro le sanzioni insensate. L'ultima comunicazione è datata 29 settembre 2023 e riguardava un ricorso alla Corte Costituzionale in merito a una disposizione della Legge Provinciale n. 4/2020.

Si veda la mia classificazione di allora:


Oggi è stata pubblicata sul sito della Corte Costituzionale la sentenza del 21/02/2024.

Ed ecco: secondo questa sentenza, i commi 36 e 37 dell'articolo 1 della legge provinciale n. 4/2020 sono incostituzionali.

La LG 4/2020, che ha subito numerose modifiche, è intitolata 

Misure di contenimento della diffusione del virus SARS-COV-2 nella fase di ripresa delle attività


L'articolo 1 di questa legge recita: "Misure per la ripresa delle attività"

E i paragrafi 36 e 37:

(36) Il mancato rispetto delle misure di cui alla presente legge è sanzionato secondo quanto previsto dall’articolo 4 del decreto- legge 25 marzo 2020, n. 19.
(37) La sospensione delle attività di cui al comma 19 è disposta, per dieci giorni, dal Presidente della Provincia. Tale sospensione è disposta anche in caso di violazione delle misure di cui all’allegato A.

Questa legge stabilisce quindi, tra l'altro, che le multe previste dallo Stato devono essere comminate per il mancato rispetto di alcune misure corona e che un esercizio commerciale deve chiudere per 10 giorni se non vengono rispettate alcune misure di sicurezza (distanze, maschere, ecc.).


La Guardia della Finanza ha visitato la Pizzeria Beatrice il 26/11/2021 e ha notato che i gestori, stranamente, non avevano chiesto ai clienti il green pass. Di conseguenza, lo Stato ha comminato una multa di 400 euro (più 12 euro di spese) e ha ordinato la chiusura della pizzeria per 10 giorni. Non è stata citata solo la citata LG 4/2000, ma anche la normativa statale e un provvedimento d'urgenza del nostro amato presidente della provincia.

La pizzeria ha naturalmente presentato ricorso al Tribunale ordinario di Bolzano, adducendo numerose motivazioni, che non voglio qui elencare tutte. Oltre all'incostituzionalità della dichiarazione dello stato di emergenza e della stessa norma sul green pass, è stato anche rilevato che la Provincia dell'Alto Adige non è competente a comminare queste sanzioni. 

Il Tribunale ordinario di Bolzano (i due procedimenti sono stati riuniti) ha rimesso la questione di costituzionalità alla Corte Costituzionale e ha rilevato che la legge provinciale n. 4/2020 ha fornito il quadro di riferimento per il provvedimento d'urgenza n. 28/2021, che, tra l'altro, prevedeva disposizioni insensate come la presentazione del certificato verde.

Il Tribunale ordinario ritiene che siano state proprio queste disposizioni a determinare le due sanzioni, in cui la disposizione statale è stata solo menzionata. La base era quindi la disposizione statale!

Si afferma quindi che, come già affermato dalla Corte Costituzionale, la base in queste pandemie internazionali deve essere una regolamentazione statale uniforme. L'inasprimento a livello locale è possibile solo nell'ambito della competenza locale e fino all'emanazione di decreti statali. Tuttavia, questi ultimi erano già stati emanati all'epoca, il che significa che Bolzano non aveva alcun margine di manovra.


La Provincia ritiene che non siano state prese in considerazione numerose disposizioni normative, come ad esempio lo Statuto di autonomia, che attribuisce al presidente della provincia diverse competenze in materia di salute. 

La parte privata (Beatrice) ha sostenuto, ad esempio, che la LG 4/2020 viola le direttive europee, ad esempio in materia di diritti umani o di discriminazione per motivi genetici (terapia genica). La legge deve essere dichiarata incostituzionale nella sua interezza.

La Corte Costituzionale afferma ora che, a suo parere, l'oggetto del rinvio da parte del tribunale regionale non riguarda l'intera LG 4/2020, ma in realtà solo l'articolo 1, commi 36 e 37. Questo, e solo questo, deve essere deciso, cioè non la legislazione europea, ad esempio.

Seguono numerosi motivi per cui le obiezioni della Provincia dell'Alto Adige non possono essere accolte. 

In conclusione, si afferma che la Provincia non può interferire nelle competenze dello Stato, anche se prevede le stesse sanzioni! Pertanto, l'art. 1, commi 36 e 37, della LG 4/2020 è da considerarsi incostituzionale nella parte in cui non prevede le sanzioni statali.

Ciò significa che non solo le sanzioni in questo caso specifico sono prive di base giuridica. Questa sentenza vale erga omnes, cioè per tutti! Vedremo cosa succederà per quanto riguarda i risarcimenti, ecc.


Va notato che questa sentenza non dichiara incostituzionali le misure corona in quanto tali, ma "solo" la versione altoatesina. Bene per i nostri amici della pizzeria, male per l'autonomia in quanto tale. Ma a cosa serve la più bella autonomia se serve a infastidire ancora più diabolicamente i cittadini!


link: Corte costituzionale -






Report Page