Vedete il Divino in tutti

Vedete il Divino in tutti

Pensiero del Giorno


Nel Discorso di Dasara tenuto il 5 Ottobre 1997, Bhagavan dice: “Si dovrebbe comprendere che nell’essere umano c’è un’energia divina latente, come il fuoco nel legno, che rende possibile all’occhio di vedere, alla mente di pensare e al corpo di muoversi. Tutti gli organi sono capaci di funzionare grazie a questa energia. Gli esseri umani sono orgogliosi di essere gli artefici di tutte le cose ma questo orgoglio è privo di base; un egoismo simile è una malattia fatale”.


Convincetevi davvero di essere l’atma

Incarnazioni dell’Amore!

Il corpo, gli organi di senso, la mente e l’intelletto sono gli strumenti dell’essere umano; soltanto la persona che comprende il segreto di questi strumenti potrà comprendere il Principio Atmico. Come può un uomo comprendere il mistero dello spirito interiore infinito se non può capire il significato dell’abito che indossa?

Convincetevi della transitorietà del corpo umano.

Prima viene il corpo che è chiamato Deha perché il suo destino finale è la cremazione. Il corpo si brucia dopo che la vita ne è uscita; esso può essere apprezzato per la forma ma, in realtà, è un ricettacolo di ogni tipo di rifiuto e va soggetto a molte malattie della carne. Riconoscendo la sua transitorietà, l’essere umano deve indirizzare la mente verso i Piedi del Divino.

Il corpo vien chiamato anche Sarira che indica ciò che va incontro alla decomposizione; all’inizio è un grumo di carne, poi assume una forma attraente. In gioventù ha un fascino speciale, in vecchiaia diventa deforme; quando è vivo è consumato dal fuoco della preoccupazione e, quando è morto, vien bruciato dalla pira funeraria.

Le Scritture dichiarano che l’essere umano ha ricevuto il corpo principalmente per vivere con onestà. La Bhagavad Gita descrive il corpo come un Campo; un significato di questo termine è “residenza del Divino”. I luoghi di pellegrinaggio sono chiamati Ksetra di cui un altro significato è “campo coltivabile”; se volete coltivarci un raccolto, dovete prepararlo per quello scopo. Per farlo produrre, bisogna arare, seminare e innaffiare. Il raccolto sarà simile alla semente usata; in modo simile, le azioni del corpo determinano la natura della vita. Per ottenere risultati buoni, bisogna decidere di fare azioni buone.

Offrite tutte le azioni a Dio.

Nella sua qualità di Ksetra, il corpo è un tempio in cui il Divino risiede come Ksetrajna o Conoscitore del campo. Lo Ksetrajna è l’Atma o Sé. La Gita dichiara che sia il corpo che l’Atma sono divini. Uno studioso, per quanto grande possa essere e comunque profonda sia la sua conoscenza delle Scritture, deve imparare tutto sul corpo perché esso porta con sé le conseguenze delle vite precedenti dell’individuo. Il corpo è lo strumento fondamentale necessario per fare tutte le azioni e per acquisire tutta la conoscenza e la capacità. Alla nascita, tutti portano con sé una collana data dal Creatore e fatta con le conseguenze delle azioni buone e cattive compiute nelle vite precedenti; ognuno raccoglie soltanto i frutti di ciò che ha seminato. Solamente le azioni buone possono produrre risultati buoni quindi la contentezza o l’infelicità dipendono dalla natura delle vostre azioni. In un certo senso, tutte le azioni possono essere considerate dei Yajna o riti. Tutto ciò che serve, per attraversare l’oceano del Samsara, è il servizio alle persone buone, nessun altra osservanza religiosa; con questo servizio, si ottiene la Grazia del Divino. Tutte le azioni vanno fatte come offerte a Dio per ottenere la Sua Grazia; così diventano sacrifici rituali o Yajna. Bisogna pensare a Dio e pregarlo almeno quattro volte al giorno: all’alba, a mezzodì, al tramonto e prima di andare a letto. Questo è il cibo dell’anima.

Il corpo deve essere considerato fondamentalmente uno strumento atto al raggiungimento del Divino tramite le nove forme di devozione. L’attaccamento al corpo, fonte dei piaceri fisici, va eliminato perché il corpo è sacro e prezioso, è la residenza dell’Atma da usare soltanto per scopi sacri. Per quanti nomi e forme si usino per l’adorazione, Dio è uno e benedice il devoto in proporzione alla profondità della devozione senza considerare il nome e la forma che lo stesso usa.

Oggi, prima dell’inizio del Yajna, i Ritvik (sacerdoti vedici) hanno sfregato con forza due bastoni l’uno contro l’altro per produrre il fuoco per l’Homa (offerte). Che significato ha questa procedura? Essa indica che, per un Yajna, il fuoco deve essere acceso in modo naturale e non con mezzi artificiali; all’uopo si usano due stecchi. In modo simile, il corpo e la mente devono essere sfregati reciprocamente per generare Janagni (fuoco della saggezza). Si deve anche comprendere che nell’essere umano c’è un’energia divina latente, come il fuoco nel legno, che fa sì che gli occhi vedano, che le orecchie odano, che la mente pensi e che il corpo si muova. Tutti gli organi possono funzionare grazie a questa energia divina. Gli esseri umani sono orgogliosi di essere gli artefici di tutte le cose ma questo orgoglio è privo di base; un egoismo simile è una malattia fatale ed è accompagnato da un’altra malattia perniciosa chiamata Asuya (invidia). Nel mondo ci sono cure per ogni tipo le malattia ma non c’è rimedio per l’egoismo e l’invidia; per queste, la rovina è l’unica cura.

L’essere umano deve capire che non bisogna essere troppo indulgenti nei confronti con alcun desiderio di cibo o di altra cosa; questo è ciò che dovete imparare dagli antichi che praticarono la limitazione in ogni aspetto della vita. In quei tempi, non si riceveva l’educazione che viene data oggi, non si ottenevano diplomi elevati ma si viveva in purezza e integrità con il Nome di Narayana sulle labbra.

Sviluppate la consapevolezza dell’Unicità Spirituale.

Oggi, per ottenere la pace, le persone devono incrementare la purezza di cuore e la stabilità della mente. Chi non ha trovato la pace in sé stesso non la troverà in tutta la ricchezza del mondo né nei grandi progressi nella tecnologia spaziale. Quando, alla fine dei bhajan, diciamo Shanti tre volte, preghiamo per la pace del corpo, della mente e dello Spirito; senza questa pace triplice, che può essere concessa soltanto da Dio, non si può avere la pace vera, il che significa che la spiritualità è essenziale per la salute del corpo, la pace della mente e la beatitudine dello Spirito.

Lo Spirito Cosmico è Uno sebbene sia chiamato con molti nomi e adorato in molte forme. Voi dovete vedere il Divino in tutti inclusi coloro che voi potete considerare stranieri o nemici; la spiritualità vera consiste in questo spirito di unicità spirituale e può sorgere solamente quando l’attaccamento al corpo è scomparso. Le persone immaginano che abbandonare l’attaccamento sia difficile ma non è così: liberarsi dall’attaccamento al corpo è facile se ci si convince di essere l’Atma o Sé. Nella vita dell’umanità ci sarà una grande trasformazione se la gente in generale maturerà questo modo di sentire. La pace dovrebbe diffondersi dall’individuo alla famiglia, alla società, alla nazione e al mondo, non al contrario.

I Mantra Vedici producono un effetto spiritualizzante.

Incarnazioni dell’Amore!

Oggi, il Rito di sette giorni della Saggezza/Conoscenza Vedica del Purusha è stato inaugurato per promuovere il benessere dell’Universo. Tutti gli individui devono assumersi una parte in questo sforzo per la pace e la prosperità del mondo. Che voi comprendiate il significato dei Mantra o meno, le vibrazioni che emanano dal canto dei Veda ha un effetto spiritualizzante su chi ascolta. Nella vibrazione degli inni vedici c’è beatitudine. Brahman è descritto come l’incarnazione della vibrazione cosmica che permea l’universo, lo colma di splendore, di saggezza e beatitudine. Fate buon uso dell’opportunità concessa dal Yajna di purificare la vostra vita ed elevarvi dalla condizione umana al Divino.


Dal Discorso di Bhagavan tenuto nella Sai Kulvant Hall a Prasanthi Nilayam il 5 Ottobre 1997.




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