VIAGGIO IN ITALIA
Da qualche settimana sono tornato in Italia, temporaneamente.
Non è una grande novità, lo ammetto.
Vivendo in Russia, meno ancora data la voglia dei Russi di recarsi nel “Belpaese”.
Dovrei quindi sentirmi privilegiato, ed in parte lo sono.
Devo dire però che “essere amico della Russia” in Italia non è molto semplice di questi tempi.
Ci si scontra quotidianamente con persone che, imbevute da notizie che poco o nulla hanno a che fare con la realtà, si prodigano per spiegare come sia difficile vivere in Russia, quanto sia pericoloso, poco democratico ed illiberale, o come sia imminente un’invasione Russa ai danni dell’Europa intera e di conseguenza quanto sia importante armarsi preventivamente per essere pronti nel momento in cui ciò avverrà.
Nessun argomento sembra scalfire questo sentore.
Poi, caratteristica tutta nostra, via a rincorrere le centinaia di dichiarazioni che personaggini rilasciano a tutte le ore al solo scopo di giustificare la loro esistenza, quasi che senza la Russia fossero dispersi in un deserto, senza acqua e senza bussola.
Ancora, ragionamenti fatti esclusivamente di “pancia” ad invocare una risposta decisa agli attentati terroristici compiuti contro popolazioni civili in Russia, dimenticando completamente cosa comporti l’estensione del conflitto, così come desiderato dai “volenterosi”.
Mi riesce difficile comprendere l’ottusità di certi ragionamenti, come non si consideri il fatto che qualora si scateni un conflitto a livello europeo la cosa ci riguardi molto più della difficile situazione economica in cui siamo stati messi.
Capisco che per la maggior parte di noi la “guerra” sia una illustre sconosciuta, vista solamente attraverso una filmografia prettamente anglo-americana o attraverso videogame dove morire non è poi così doloroso né definitivo.
Si resetta e si riparte per un nuovo livello.
La realtà però non è così: le immagini dai fronti arrivano nella loro drammaticità.
A volte per comprenderle meglio sarebbe opportuno togliere l’audio così da evitare i commenti di opinionisti prezzolati che si spacciano per giornalisti.
Però niente da fare: i nemici della Russia vogliono scatenare l’inferno per distruggerla, gli amici della Russia voglio che scateni l’inferno per distruggere i propri nemici.
Comunque vada, si invoca l’inferno al posto della pace, un inferno fatto di fiamme dove molti di noi bruceranno, compresi coloro che lo invocano. Magari, se saranno stati prudenti, sopravviveranno 72 ore con il kit: e poi?
Io dico che siamo fortunati che almeno da una delle parti in causa vi sia al comando una persona con i nervi saldi, che non si lasci prendere da facili entusiasmi e ideologie alla moda; pochi mi credono.
Chi considera il Presidente della Federazione Russa un despota, chi un pappamolle… non se ne esce.
Oltre a questo, devo ammettere che sentire da vicino le voci che vengono diffuse senza apparente senso, è surreale.
Da ultima la carestia della Solanum tuberosum: a parte il fatto che non è vero, ma chi se ne frega!!!
Quando sono in Russia l’eco di queste idiozie arriva smorzato, ma qui no, le si riporta convinti e qualcuno ci crede pure… mah!
Fortunatamente non è tutta così la nostra bella Italia: essa è popolata anche da persone eccezionali, che non si fanno prendere per il naso, lottano tra mille difficoltà e non si arrendono.
L’opportunità quindi di incontrare questi amici, di partecipare a manifestazioni, incontri, conferenze compensa la frustrazione derivata dal senso di decadimento che si percepisce osservandola da distante.
Voglio allora ricordare e ringraziare gli amici con i quali abbiamo sfilato a Casalecchio di Reno, onorando la memoria dei milioni di sovietici immolatesi per la loro e nostra liberazione dal fascismo, onorando i partigiani italiani che hanno combattuto nelle nostre montagne, campagne e città contro quella parte del paese andata alla deriva, onorando i partigiani sovietici che fuggiti dai campi di internamento si sono uniti ai partigiani italiani nella lotta di liberazione.
Abbiamo sfilato per mantenere il ricordo di quei sacrifici affinché non si ripetano.
Voglio ricordare e ringraziare gli amici di Treviso, di Pordenone, di Orsago; essenziale il loro lavoro sul territorio per rispondere alle richieste di chi non si accontenta del racconto “ufficiale”.
Con Treviso in questi giorni abbiamo una “vela” che porta nelle strade e nelle piazze il nostro messaggio: non al riarmo!!!
Un messaggio talmente semplice che però non ha mancato di attirare l’attenzione delle forze dell’ordine.
Agli amici di Modena è andata peggio: il loro cartellone è stato oscurato ed il messaggio di non condivisione delle parole del Presidente Mattarella, lo si vuol portare in tribunale: manca poco ai roghi dell’inquisizione. Niente paura, la lotta continua.
Modestamente, con tutto il rispetto per la carica istituzionale, mi riservo il diritto di non condividere il pensiero del Presidente Mattarella laddove ha accomunato il terzo reich alla Russia o altre affermazioni.
Sento di averne il diritto in quanto formalmente il Presidente della Repubblica Italiana è al servizio dei Cittadini Italiani e non viceversa… stiamo a vedere come andrà a finire.
Se c’è il reato di vilipendio al Presidente della Repubblica, dovrebbe esserci anche il reato di vilipendio al Popolo Italiano!!!
Concludo: sono in Italia e mi rendo conto che il mondo sta cambiando.
Se vogliamo che ci sia posto anche per noi, dobbiamo impegnarci di più.
Ne abbiamo le capacità ed anche le forze.
Dall’Italia è tutto… per ora.
Con rispetto, Enio.
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