VELVETEEN AND MANDALA

VELVETEEN AND MANDALA

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Manga scritto ed illustrato da Jiro Matsumoto, "Velveteen and Mandala" si svolge in una Tokyo alternativa sconvolta da una guerra ancora in corso e mostra l'assurda quotidianità di due adolescenti, Velveteen e Mandala, le quali passano gran parte delle loro giornate nei pressi del lungofiume del quartiere di Suginami, un territorio adibito allo smaltimento di cadaveri e tenuto sotto controllo dall'esercito giapponese a causa dei bizzarri fenomeni che accadono al suo interno. Infatti, i cadaveri depositati nel lungofiume ritornano in vita sotto forma di zombie e saranno proprio le due giovani protagoniste (sotto la supervisione del loro sovrintendente, un folle militare soprannominato Super) ad essere incaricate di eliminarli ogni qualvolta si presentino.

Quella proposta da Jiro Matsumoto è un'opera straniante, dall'atmosfera surreale, nella quale l'autore giapponese illustra una realtà grottesca e completamente distorta a causa delle devastanti conseguenze sociali e (soprattutto) psicologiche provocate da un contatto diretto e quotidiano con la violenza della guerra. Il mangaka decide di raccontare il tutto in modo allegorico, facendo rimanere sullo sfondo una Tokyo segnata dai bombardamenti, svolgendo la quasi totalità del racconto all'interno del microcosmo rappresentato dal lungofiume di Suginami, lasciando che siano le bizzarre interazioni fra le due protagoniste ed il loro sovrintendente a rappresentare la psicosi in cui è piombata la società in seguito alla guerra. 

Velveteen e Mandala vengono mostrate fin da subito come due ragazze affette da gravi disturbi mentali: la prima soffre di allucinazioni, scatti d'ira, attacchi di panico e perdite di memoria; mentre la seconda è rimasta bloccata ad uno stato infantile, parlando e comportandosi continuamente come una piccola bambina. Entrambe però (proprio come il loro svitato sovrintendente) risulteranno completamente indifferenti alla violenza che le circonda, in quanto essa ha sempre fatto parte del contesto in cui sono cresciute; la loro è una realtà letteralmente plasmata dalla violenza. È così quindi che il lungofiume di Suginami diventa per le due ragazze un luogo di svago, nel quale il loro lavoro di eliminazione di "deadizens" (ovvero il nome con cui vengono chiamati gli zombie del manga) non è altro che un gioco spensierato. Eppure le brevissime ma essenziali vignette dei flashback che mostrano "l'ambiente esterno" dimostreranno come questa insensibilità verso la violenza non riguardi solo il terzetto del lungofiume, ma l'intera società, la quale ha di fatto accolto ed assimilato la brutalità della guerra alla "tranquilla" vita di tutti i giorni. Persino i deadizens non sono esclusi da questa ondata di follia collettiva; pur con un corpo putrefatto, molti di loro parlano e si comportano come dei normali esseri umani, apparendo così come la caricatura di ciò che la società era un tempo.

La narrazione del manga abbraccia completamente la follia del contesto rappresentato dall'autore, il quale molto spesso adotta il punto di vista della schizofrenica Velveteen, elemento che, supportato dal grottesco tratto di disegno con cui sono rappresentati i personaggi, non solo contribuisce ad accentuare l'atmosfera surreale che permea il lungofiume di Suginami, ma pone anche diversi dubbi in merito alla veridicità degli eventi narrati. Oltre a ciò, Jiro Matsumoto si diverte a distorcere ulteriormente la realtà del proprio racconto servendosi di improvvise rotture della quarta parete, durante le quali i personaggi si dimostreranno consapevoli dell'esistenza del proprio creatore. Con "Velveteen and Mandala" Matsumoto provoca continuamente il lettore attraverso un immaginario sporco e sgradevole, volutamente improntato all'eccesso e al disgusto, non ponendosi alcun tipo di problema nel mostrare sangue, vomito ed altre funzioni corporali; in aggiunta sono anche presenti nudi integrali e scene sessualmente esplicite non censurate, che (meglio specificare) non sono assolutamente da considerare come mero fanservice, in quanto esse di fatto svolgono una funzione decisamente opposta, ponendo dinanzi al lettore la cruda natura selvaggia di quel mondo. Tutti questi elementi sono filtrati da un cinico black humor che non farà altro che rendere il tutto ancora più grottesco e spiazzante.

I film dello Studio Ghibli vengono nominati diverse volte nel corso del manga

In conclusione possiamo definire "Velveteen and Mandala" come uno slice of life decisamente singolare, la cui peculiare commistione fra commedia ed orrore si fa veicolo di un'amara satira nei confronti di una società sempre più nevrotica ed insensibile alle sofferenze che accadono sia all'interno che all'esterno dei propri confini.

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