V2Y1 | Classroom Of The Elite
Capitolo 3 - Parte 8TL: asdnathan | Editor: Krammeth
Quella sera, ricevetti una telefonata mentre stavo navigando in alcuni negozi online. Lo schermo del mio cellulare si era improvvisamente illuminato mentre era in carica accanto al mio letto. L'ID chiamante mostrava il nome di Kushida Kikyō. Incredulo, ricontrollai per essere sicuro di non avere delle allucinazioni. Sapendo che non avrei avuto il coraggio di richiamarla, attraversai la stanza sulla sedia, staccai il cellulare dal caricabatterie e mi tuffai sul letto.
"Mi dispiace di averti chiamato così tardi. Ti ho svegliato?" mi chiese.
"Mh? Oh, avevo intenzione di andare a letto tra un po'. Hai bisogno di qualcosa?"
"La fotocamera digitale di Sakura-san si è rotta, giusto? Mi sento come se fossi parzialmente colpevole, avendola fatta agitare. Quindi volevo assumermi la responsabilità di questo…''
"Non penso che tu debba sentirti responsabile di questo, Kushida. È una cosa che risolverà da sé, giusto? Dal momento che è qualcosa di importante per lei, farebbe qualsiasi cosa per ripararla anche a costo di lasciarla a riparare in negozio."
Tuttavia, mentre parlavo mi resi conto che probabilmente non era così semplice. Sakura era estremamente sbadata a parlare con altre persone e probabilmente non aveva la fiducia in se stessa per andare in un negozio da sola. Un po' come quando ci si sente leggermente titubanti a cenare da soli in un ristorante.
Era un po' difficile credere che potesse essere così timida, ma in questo mondo esistono persone di tutti i tipi con le più svariate personalità.
Non è sorprendente che ci siano persone che hanno difficoltà a con tutti gli altri?
"Allora, ti sei offerto di aiutarla, Kushida?" chiesi.
Probabilmente aveva agito proattivamente al fine di stabilire un terreno comune con Sakura.
"Si. All'inizio sembrava titubante, ma alla fine ci siamo accordati di vederci dopodomani. Penso che la fotocamera digitale sia molto importante per lei."
Kushida era stata bravissima a fare i primi passi per guadagnarsi la fiducia di Sakura.
''Ma perché mi stai dicendo questo? Non sarebbe meglio se andaste solo voi due?"
"Beh, è vero se dovessimo solo andare a riparare la fotocamera. Ma c'è un'altra cosa importante per cui vorrei il tuo aiuto, Ayanokōji-kun."
"Vuoi che le chieda se sa qualcosa sull'incidente di Sudou?"
''Horikita-san sembra convinta che Sakura sia la testimone. Dopo essermi avvicinata un po' a Sakura-san, anch'io penso che lei sappia qualcosa. Ma dal momento che continua a negarlo, ci deve essere qualche ragione per cui se ne sta zitta."
Anche se era vero che portare con lei Horikita sarebbe stata l'opzione migliore, era delirante da parte mia pensare che Horikita e Kushida avrebbero trascorso il weekend insieme.
Probabilmente Kushida mi aveva scelto per esclusione, poiché ero il candidato che aveva meno probabilità di causare problemi. Se avesse invitato Ike o Yamauchi, avrebbero avuto occhi solo per Kushida.
Inoltre, capitava proprio a fagiolo. Volevo visitare il negozio di elettronica da un po' di tempo ormai. Mi alzai dal letto e mi sedetti appoggiato al muro. Per qualche ragione, mi sembrava un po' scortese prendere accordi da sdraiati.
"Ok, ho capito. Andiamo."
Volevo rispondere normalmente, ma la mia voce si era incrinata per l'eccitazione.
Fortunatamente, Kushida non sembrava aver notato nulla di strano e non aveva commentato al riguardo. Per un po' di tempo chiacchierai con entusiasmo con Kushida di argomenti non importanti. Dal momento che si trattava di una conversazione casuale, non mi sentivo nervoso al riguardo; non c'era motivo di sentirsi agitati dopotutto. Era la prova che lei poteva invadere il mio spazio personale senza mettermi a disagio. Nella mia mente, l'avevo riconosciuta fermamente come mia amica.
"A proposito, è stato davvero spaventoso quando Kōenji-kun e Sudō-kun stavano per iniziare a combattere."
"Si. Era una situazione critica. Sembrava che erano sul punto di fare a pugni."
Anche se Kōenji sembrava sempre rilassato, se Sudō gli avesse tirato un pugno, avrebbe reagito. Se ciò fosse accaduto, sarebbe stata una catastrofe.
"Ero così spaventato che non riuscivo a muovermi... Hirata-kun è stato così incredibile, però. È davvero una persona ammirevole."
"Si."
Sentirla lodare Hirata in quel modo mi aveva reso un po' geloso. Ricordai a me stesso che era naturale ammirare qualcuno abbastanza coraggioso per farsi avanti in una situazione del genere.
''La 1-D è riuscita in qualche modo a prendere forma grazie a te e Hirata. Anche il fatto che sia i ragazzi sia le ragazze siano coinvolti gioca un ruolo importante."
A volte, solo una ragazza potrebbe risolvere i problemi di un'altra ragazza.
"Sto solo facendo quello che faccio normalmente. Non era niente di speciale."
"Penso che Hirata direbbe sicuramente la stessa cosa."
Spesso le persone speciali non si consideravano tali.
"A proposito di persone speciali, non credi che Horikita-san sia molto più speciale di una come me? È bravissima nello studio ed eccelle nello sport. Mi chiedo perché sia stata inserita in classe D."
Questo non la rende speciale. Piuttosto, la rende una persona unica. Rimasi zitto, però, temendo che se avessi detto troppe cose cattive su di lei mi si sarebbe ritorto contro.
"Non credi che sia stata assegnata alla classe D in parte perché non è molto socievole?"
"Ma non si comporta normalmente con te, Ayanokōji-kun?"
"Pensi che sia... normale?"
In confronto alle mie interazioni con lei, direi che il modo in cui tratta gli altri sia davvero miserabile... Tremai leggermente al ricordo di Ike che sveniva in agonia.
"Quando penso alla mia relazione con Horikita, è come se ci fosse ancora un muro tra noi. O forse dovrei dire che questa è solo la portata della nostra relazione, nel caso in cui tu stia fraintendendo qualcosa."
"Ah~"
Sembrava divertita ma un po' dubbiosa. Non volevo essere frainteso da Kushida.
''Ah, a proposito. Volevo chiederti una cosa. Kushida, la tua stanza è al nono piano, giusto?"
"Eh? Ah, sì, è così. Perché?"
“Oh, nessun motivo. Ero solo un po' curioso."
All'improvviso, Kushida tacque. Fu un silenzio inaspettato, senza preavviso. La nostra conversazione, che fino a quel momento era stata fluida, si interruppe bruscamente.
Di solito, Kushida riprendeva immediatamente la conversazione, ma ora si era fermata.
Forse chiederle il numero del piano era stato di cattivo gusto? Iniziai ad agitarmi. Incapace di calmarmi, iniziai a guardare inutilmente in ogni angolo della mia stanza.
Ah, se solo fossi un bel ragazzo con ottime capacità di comunicazione.
Non potevo fare a meno di pensarlo. Eravamo così silenziosi che potevamo sentire il respiro l'uno dell'altro.
"Si sta facendo tardi. Dovrei riattaccare?" chiesi, incapace di sopportare il silenzio.
Era troppo doloroso stare al telefono con una ragazza e non dire niente.
"Dillo."
"Mh?"
Kushida ruppe il silenzio, ma poi smise di parlare di nuovo. La sua esitazione era insolita. Questo era ben diverso dalla solita Kushida che cercava sempre di rallegrare la conversazione.
"E se... io..."
Smise di parlare di nuovo. Altri cinque secondi di silenzio, poi dieci.
"... No, non è niente."
Di certo non sembrava 'niente'...
Tuttavia, non ebbi il coraggio di dire qualcosa del tipo "Ehi, cosa c'è? Dillo e basta!", quindi lasciai perdere e feci finta di niente.
Scusa, Kushida. Se fossi sul campo di battaglia, sarei il cecchino, il pollo che starebbe lontano dall'azione. Perdonami.
"Beh, ci vediamo dopodomani, Ayanokōji-kun."
Detto questo, Kushida chiuse la chiamata. Mi chiedevo cosa stesse cercando di dire. Pare che mi aspetti una lunga notte insonne.