V2Y1 | Classroom Of The Elite
Capitolo 3 - Parte 2TL: asdnathan | Editor: Krammeth
"Fa caldo..."
In questa scuola le divise non cambiano a seconda delle stagioni, per cui dobbiamo indossare blazer* per tutto l'anno. Il motivo è semplice; ogni edificio è dotato di impianti di riscaldamento e raffreddamento. L'unico inconveniente è che fa caldo ogni volta che andiamo e torniamo da scuola.
(*NdT: i blazer sono giacche di lana con bottoni di metallo e taschino.)
Percorsi il solito tragitto mattutino. Il sudore aveva cominciato a colarmi lungo la schiena nei pochi minuti che ci volevano per andare dai dormitori a scuola.
Arrivato a scuola, venni accolto da un'aria fresca e piacevole.
Deve essere un inferno per gli studenti che devono allenarsi la mattina. In classe, i ragazzi e le ragazze che hanno l'allenamento mattutino erano tutti intorno al condizionatore. Sembravano falene che svolazzavano attorno ad una fonte di luce. Beh, non proprio.
"Buongiorno, Ayanokōji-kun." Hirata mi chiamò.
Come sempre, aveva un'espressione fresca e amichevole. Riuscivo a sentire anche una leggera fragranza di fiori da lui. Se fossi stato una ragazza, probabilmente avrei gridato involontariamente "Ti prego, abbracciami!".
"Ieri ho sentito da Kushida-san che Sakura-san era il testimone."
Hirata guardò il posto di Sakura, che era ancora vuoto.
"Hai intenzione di andarle a parlare?"
"Io? No... la andrò solo a salutare. Volevo parlarle perché in classe è sempre sola, ma non posso essere invadente e invitarla, soprattutto essendo un ragazzo. Inoltre, se chiedessi a Karuizawa-san di parlarle, non sarebbe così facile."
È difficile immaginare una conversazione tra la super assertiva Karuizawa e Sakura.
"Per il momento, penso sia meglio aspettare Kushida-san."
“Sembra fantastico, ma perché ne stai parlando con me? Non sarebbe meglio parlare con Ike o Yamauchi?" dissi.
Non c'era motivo per dirlo a me, che non faceva davvero parte della "squadra".
"Non c'è un motivo particolare, ma... se dovessi dire un motivo, è perché sei in contatto con Horikita-san. Non parla con nessuno tranne con te, quindi ho pensato di dovertelo dire."
"Capisco."
È questo l'unico aspetto in cui sono migliore degli altri due? Mentre Hirata annuiva, aveva un sorriso carino sul viso. Se fossi stato una ragazza, i miei punti kyun-kyun sarebbero saliti a 100 e il mio cuore avrebbe iniziato a battere forte.
"Oh giusto. Ogni tanto dovremmo uscire insieme. Sei libero uno di questi giorni?"
Ehi ehi, non sei più soddisfatto dalle ragazze e adesso cerchi di farmi battere il cuore?
Sarebbe un grave errore se accettassi il suo invito senza la dovuta considerazione.
"Certo, perché no?"
Ah, avevo detto l'esatto opposto di quel che la mia mente avrebbe voluto dire. Dannazione alla mia bocca difettosa. Ovviamente non è che volessi un invito di Hirata o qualcosa del genere. Giusto, giusto. Questo è il problema dei giapponesi: dato che non sono in grado di dire di "no", sono incapaci di rifiutare direttamente un invito.
"Mi dispiace. Non vuoi, vero?" Hirata percepì il mio disagio.
"Va tutto bene, non c'è problema. Uscirò senz'altro con te." risposi sentendomi un po' disgustato da me stesso.
Avevo provato a comportarmi altezzosamente, ma volevo davvero andarci, quindi alla fine avevo lasciato perdere.
"Va bene se viene anche la mia ragazza?"
"Eh? Ah, Karuizawa-san? Sì, nessun problema."
La mia risposta fu sorprendentemente rapida. Beh, ci sono diversi tipi di coppie. Dato che si chiamavano ancora per cognome, suppongo non siano ancora così vicini.
Separandomi con riluttanza da Hirata, aspettai che iniziasse la lezione mentre tenevo in mano il cellulare.
Poi notai che Sakura era al suo posto. Era seduta, aspettando oziosamente che passasse il tempo.
Mi chiedo che tipo di studente sia Sakura. Nei tre mesi in cui sono stato in questa scuola, non ho sentito nulla di lei se non il suo cognome. Probabilmente non ero nemmeno il solo, l'intera classe non ne aveva idea.
Hirata e Kushida sono proattivi e sono in grado di aprirsi a chiunque. Horikita non sente l'agonia della solitudine. E che dire di Sakura? Le piace stare da sola come Horikita? O sta soffrendo perché non riesce a parlare con gli altri come me? Questa è la domanda a cui Kushida darà presto risposta.