📰 Una lunga discussione con il regista di Dragon Ball e altri giovani registi della Tôei Dōga, 1986

📰 Una lunga discussione con il regista di Dragon Ball e altri giovani registi della Tôei Dōga, 1986

Animage

🙏 Prima di iniziare con il riassunto, desideriamo ringraziare ancora una volta Rick per aver condiviso e archiviato questo materiale, rendendolo finalmente fruibile sul web.

Potete trovare tutti i volumi della rivista Animage sul suo account Twitter o sul suo Patreon, dove possono essere scaricati senza alcuna compressione e in modo del tutto gratuito.


💬 Intervista [Riassunto]

  • ▪️ Daisuke Nishio [Dragon Ball]
  • ▪️ Hiroki Shibata [Dr. Slump]
  • ▪️ Junichi Sato [Maple Town]
  • ▪️ Yukio Kaizawa [Gegege no Kitarō]
  • ▪️ Atsushi Umezawa [Ken il guerriero]
📰 Redazione Animage:
I cinque che nel 1981 sono diventati i primi "apprendisti registi" della Tôei Dōga svolgono oggi un ruolo centrale nelle serie televisive prodotte dallo studio. In questa rubrica, ci raccontano dei popolari programmi da loro diretti!

🎤 Animage: Attualmente le produzioni della Tōei si basano su opere ideate dai mangaka. Ma la cosa interessante è che all'interno di queste serie si possono trovare scene originali preparate appositamente per le trasposizioni animate, che quindi non esistono nella versione cartacea.
Come le realizzate? Sarei curioso di ascoltare Umezawa Atsushi.

👤 Umezawa: È semplice. Il motivo per cui creiamo scene originali (ndt. filler) è che altrimenti una serie si concluderebbe troppo in fretta. Per questo abbiamo pensato di inserire a poco a poco dei pezzi di storia inediti per far sì che la trama si sviluppi ancora di più.
È una bella sfida crearli senza compromettere l'essenza di un'opera, eppure a volte siamo costretti a fare dei cambiamenti significativi.
Dragon Ball, episodio 29, filler

ndt. Umezawa Atsushi e Sato Junichi aggiungono che ovviamente è più facile essere semplicemente fedeli a un'opera, ma devono esserci delle differenze tra il media televisivo e il media manga.
Durante le discussioni di pre-produzione di un episodio, i produttori e gli sceneggiatori si confrontano immediatamente sulla trama, i produttori e gli sceneggiatori propongono eventualmente parti di storie filler e i registi, con i loro dettagli, ne sviluppano l'insieme.

Alla domanda se i registi si incontrassero anche con gli sceneggiatori e i produttori per discutere la sceneggiatura, hanno risposto che non succedeva quasi mai, tuttavia confermano che in alcune serie come Dr. Slump & Arale-chan e Dragon Ball, i produttori organizzavano riunioni speciali di questo tipo.
Keizo Shichijou, il produttore del primo Dragon Ball, teneva molto a questo aspetto e dava priorità al lavoro sulla sceneggiatura, consentendo anche discussioni approfondite con i registi.

Riunione di pre-produzione per Dragon Ball Z

🎤 Animage: La Tôei ha un sistema diverso per quanto riguarda i registi: un singolo individuo è incaricato di dirigere un'intera produzione. Quanto è differente rispetto a quanto avviene nel resto dell'industria?

Umezawa e Sato spiegano che si trattava di un sistema del tutto diverso dal resto dell'industria: il regista di una serie determinava quali inquadrature non utilizzare, il ritmo, orientando l'opera nel modo ritenuto più opportuno. Una volta visionati e approvati i character design di tutti i personaggi principali, tornavano al loro ruolo di registi dei singoli episodi.

Prima del 1981, la figura del regista di una serie partecipava a tutti gli episodi ed era coinvolta in ogni aspetto: dal montaggio, allo storyboarding, alla post-registrazione. Dobbiamo sottolineare però che questo ruolo si è evoluto in modi diversi con il passare degli anni.

🎤 Animage: La Tôei Dōga gestisce anche le sigle di apertura in maniera diversa, giusto?

👤 Umezawa: Ho notato che negli anime recenti ci sono tutte sigle di apertura basate sull'umore o su un'atmosfera specifica, la Tôei tende più a fare sigle che comunicano il contenuto dell'opera mettendoci dentro una marea di personaggi.
Dragon Ball, Makafushigi Adventure

🎤 Animage: Prestate attenzione alle produzioni dei vostri colleghi? Oppure provate un senso di rivalità?

👤 Umezawa: All'inizio sì, c'era un senso di rivalità... oggi direi che cerchiamo di non guardarci nemmeno in faccia (ride).
💬 Kaizawa: Ci evitiamo a vicenda! (ride).
💬 Sato: Purtroppo non posso evitare il lavoro di Umezawa, mi ritrovo a lavorare con lui nelle stesse serie... (ride). Ma devo dire che se vedo che ha fatto qualcosa di buono, voglio incorporarlo nei miei progetti.

🎤 Animage: Trattandosi di serie per bambini, come gestite la regia tenendo conto del pubblico di riferimento?

💬 Shibata: Per quanto riguarda Gegege no Kitarō, riceviamo lettere da fan delle scuole medie, ma non ne riceviamo da bambini in età prescolare che guardano davvero la serie.
Quando inizia una nuova serie, mostriamo sempre il primo episodio ai bambini e i produttori ci dicono cose come: "La maggior parte di loro si è emozionata nel vedere correre quel particolare personaggio. Concentriamoci su quello!". Insomma, vogliamo qualcosa di divertente che possa renderli felici.
💬 Umezawa: Nel caso di Ken il guerriero, abbiamo un pubblico più adulto... ma cerchiamo comunque di renderlo comprensibile almeno ai bambini delle scuole elementari. Non vogliamo rivolgerci solo ai liceali, anzi, vogliamo che sia adatto a tutti, senza limitazioni di età.
Hokuto No Ken, Ken il guerriero in Italia

🎤 Animage: Ma è un problema il numero limitato di fogli per realizzare le animazioni di un episodio?

💬 Shibata: Non si può negare che sussistano alcune difficoltà. Ad esempio, nell'episodio 34 di Gegege no Kitarō in cui appare un carro armato fantasma sulla strada nazionale, ci sono scene della casa di Kitarō nel primo e nel secondo tempo. Abbiamo riutilizzato la stessa animazione, cambiando solo le battute. Si cerca di gestire al meglio un numero limitato di fogli.

ndt. Per chi non lo sapesse, ogni serie animata (anche oggi) ha un numero limitato di fogli che gli animatori possono utilizzare a seconda del tempo e del budget a disposizione. Di solito sono i produttori a decidere la quantità, altrimenti altre figure di spicco dell'azienda. Un numero limitato può portare ad animazioni più conservative, con riutilizzi e poco movimento.
Ci sono episodi in cui un regista lascia che gli animatori esagerino e prendano più fogli, ovviamente venendo sempre rimproverati dai piani alti dello studio.

In base a quanto riportato dal giornalista Yuichiro Oguro, la prima serie di Dragon Ball si limitava a 3.500 fogli. Dragon Ball Super ne aveva da 3.500 a 4.500, ma grazie al regista Tatsuya Nagamine è aumentato durante la Saga del Torneo del Potere. Pensate che l'episodio record dovrebbe essere stato il 130 con ben 8.000 fogli, per la Tôei era già un gran numero. Oggi, per i migliori episodi di One Piece, si arriva addirittura a 18.000-20.000!

🎤 Animage: Altre differenze tra la Tôei e gli altri studi di animazione?

💬 Pensiero comune dei registi: Altri studi sembrano avere una maggiore libertà creativa. Ad esempio, in opere come Urusei Yatsura dello Studio Pierrot, sembra abbiano potuto fare ciò che volevano, correndo il rischio di assecondare troppo i desideri personali dei registi. Con Tôei c'è un limite da non superare, ciò è dovuto all'attenta supervisione di produttori con anni di esperienza nel settore.

🎤 Animage: Vorrei fare una domanda a Nishio, sono un grande fan del Maestro Muten! Mi chiedo come sia stato scegliere la sua voce?

💬 Nishio: Miyauchi Kōhei, che interpreta il Maestro Muten, aveva già doppiato un personaggio molto simile: Kami-sama di Dr. Slump & Arale-chan. Quando abbiamo letto i capitoli del manga con Muten, abbiamo tutti pensato "Miyauchi-san deve assolutamente doppiarlo, è proprio da lui!". Praticamente lo stavamo già leggendo con la sua voce (ride). È così che è stato stabilito. Anche Nozawa Masako come voce di Goku è stata una buona scelta.
Kami-sama in Dr. Slump & Arale-chan

🎤 Animage: Per quanto riguarda la scelta della colonna sonora, il regista può scegliere le tracce da mettere in un episodio?

👤 Umezawa: Possiamo specificare il mood dei brani in base alla scena.
👤 Shibata: La Tôei utilizza due diversi metodi. Ci sono casi in cui i registi si occupano anche delle registrazioni, mentre in altri casi viene nominato un direttore audio a cui il regista comunica le sue preferenze. Gegege no Kitarō segue il sistema in cui i registi si occupano anche dell'audio.
👤 Nishio: Non è il caso di Dragon Ball, noi abbiamo un direttore dell'audio.

💬 Animage: Nishio è alla regia di Dragon Ball! Non pensi che sarebbe più interessante usare il numero massimo di fogli di animazione per fare più movimenti "slapstick"?

👤 Nishio: Penso di sì, ma potrei non essere in grado di gestire così tanti fogli. Dentro di me c'è il desiderio di farlo, ma a volte il nostro istinto non asseconda i nostri desideri.

💬 Animage: Cercate di cambiare qualche aspetto di Dragon Ball rispetto a Dr. Slump?

👤 Nishio: Sì, per la direzione artistica sto cercando di passare a uno stile più realistico e dettagliato rispetto a quello piatto e deformato di Dr. Slump.

🔎 Conclusione del giornalista

💬 Animage: Nel corso degli ultimi mesi stanno uscendo sempre più anime interessanti prodotti dalla Tôei Dōga: Dragon Ball, Maple Town, Ikkiman, Silver Fang, Gegege no Kitarō, etc. Ho preso in prestito delle cassette da un amico collezionista di uscite della Tôei e le ho guardate tutte in tre giorni....
Ho pensato molto alla natura interessante delle opere prodotte da loro, ma anche all'intrattenimento e all'appeal generale degli anime televisivi.

Una caratteristica che ho riscontrato è la loro aderenza ai principi di base della produzione e dell'animazione. Inoltre, adottano storie basate sui manga, con personaggi dalla forte personalità e mondi memorabili. Opere come Ken il guerriero e Dragon Ball non sarebbero immaginabili senza l'originalità di questi elementi.
Mantengono l'atmosfera dell'opera originale e aggiungono un tocco anime distintivo!

Gli sceneggiatori e i registi hanno la possibilità di creare ogni volta trame diverse, passando da una storia d'amore in un episodio a una storia horror in un altro, e magari a una narrazione più slice-of-life in un altro ancora, una caratteristica fondamentale di opere come Maple Town e Gegege no Kitarō.
La motivazione dei personaggi è resa estremamente comprensibile. La semplicità della narrazione è facilmente comprensibile anche agli studenti delle scuole elementari.

In sostanza, si trattano di serie che utilizzano personaggi accattivanti, inserendoli in storie semplici e dinamiche, dando spazio a una varietà di situazioni. Questo è in netto contrasto con le lunghe serie epiche dei primi anni della televisione.
Molte persone definiscono le loro produzioni "datate", ma in realtà non lo sono affatto. Semplicemente, mantengono saldamente i principi di base menzionati in precedenza.

La differenza tra lo stile delle opere create dai veterani e quello dei giovani talenti è un aspetto molto interessante. Come già discusso in precedenza, negli anime Tôei non c'è un vero e proprio regista principale. C'è un solo direttore di serie per i primi 13 episodi, mentre ogni singolo episodio è gestito da un regista diverso, lasciando al produttore il compito di supervisionare l'intero progetto.
Tra i registi veterani si annoverano: Yūgo Serikawa, Tsutomu Katamata, Osamu Kasai, Hiroshi Seto, Minoru Okazaki, Takeshi Shirato, Yoshikatsu Kasai, Masayuki Akebi, Masayuki Okada, Yoshikata Nitta, Akinori Namiki.

Regia di Minoru Okazaki

Tra i registi a metà carriera ricordiamo: Nobutaka Nishizawa, Kazunori Tanahashi, Hiromichi Matano, Akinori Nagaoka, Kazuhito Kikuchi, Masahisa Ishida.

Tra i registi emergenti: Junichi Sato, Yukio Kaizawa, Yasuo Umezawa.

Jun Minoru, Hiroki Shibata, Daisuke Nishio, Toshihiko Arisako, Kazuhisa Takenōchi e Yukio Ebisawa hanno dimostrato una straordinaria profondità.
Tutti i veterani portano dinamismo, i professionisti a metà carriera mostrano tecnica e i nuovi arrivati offrono delicate rappresentazioni emotive e una regia intricata.

Regia di Kazuhisa Takenōchi

Negli ultimi 2-3 anni, la potenza registica delle opere firmate Tōei è aumentata in modo significativo. La rivalità tra i giovani registi è diventata chiaramente una fonte di vitalità per le serie e la collaborazione tra i veterani e i nuovi membri dello staff è stata la scintilla per una rinascita.
Anche i produttori, come Yoshi'o Takami, Toshio Katsuta, Keizo Shichijo, Kenji Yokoyama e Takeshi Tamamiya, provengono in gran parte dal campo della regia, ed è proprio la presenza di produttori con esperienza nel campo della creazione di sceneggiature e dell'animazione che rende questo un caso unico nel panorama degli anime televisivi, dominato principalmente da produttori provenienti dalla produzione.

Dopo Dr. Slump & Arale-chan e Kinnikuman, Tôei è riuscita a realizzare lavori di grande successo rivolti ai bambini, mi auguro che si riesca a mantenere questo ritmo anche in futuro.
Non dimentichiamo il contributo fornito dal coinvolgimento di personale esterno come Studio Live e Studio Junio. Credo che l'inserimento di animatori e registi esterni abbia sicuramente contribuito al successo delle realizzazioni animate dello studio, Ken il guerriero ne è un esempio lampante.

Ciò che mi ha sorpreso durante la mia chiacchierata con i giovani registi è stata la loro affermazione che "ciò che i bambini vogliono vedere è ciò che fanno i personaggi, non gli interessa come si muovono". Una prospettiva molto diversa dallo standard, che punta più a creare veri e propri film con storie che animazioni movimentate, mentre il resto dell'industria pensa che per essere un buon anime debba avere un sacco di fogli.

Rispetto alle produzioni straniere, gli anime sono un'animazione di storie che affondano le loro radici nei manga delle riviste per bambini, e sono più vicini al mondo del "cinema", estremamente dipendenti dalla storia e dalla regia. Voglio anche fare un plauso ai registi che non si lasciano scoraggiare dalla limitazione del numero di fogli.
Quello che vorrei chiedere alle emittenti e ai produttori delle varie agenzie è di non soffocare l'entusiasmo dell'industria con restrizioni di bilancio e di considerare almeno un aumento dei costi di produzione delle opere che hanno ottenuto buoni ascolti. Gli attuali costi dell'animazione televisiva sono appena sufficienti. Vorrei che introduceste più fondi e applicaste un sano senso degli affari a questo genere che genererà più popolarità (e profitti)...

— Articolo a cura di Ikeda Noriaki, 1986

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