Un partito nazi camuffato da religione

Un partito nazi camuffato da religione

Salclem2
Corano

L'islam è un'ideologia politica camuffata da religione, e già in quanto tale anticostituzionale. Personaggi illustri prima di me sono arrivati alle stesse conclusioni sull'islam, mi riferisco in particolare a Oriana Fallaci, da noi, e a Bill Warner, negli Usa. Quest'ultimo, grande studioso dell'islam, ha scritto diversi libri su questo argomento. Meno scalpore invece suscita chi, come Magdi Allam, è stato un musulmano e non lo è più, perché difficilmente si possono trovare argomenti da controbattere a chi l'islam lo conosce e lo ha vissuto in prima persona. Al massimo lo si può attaccare accusandolo di apostasia e quindi emettere la fatwa di condanna a morte. A questo proposito, come dimenticare la vicenda dei Versetti satanici di Salman Rushdie, libro scritto nel 1988, che l'anno dopo gli costò la fatwa di Khomeini che ne decretò la sua condanna a morte.


Allo stesso modo personaggi illustri hanno capito prima di tutti il macabro disegno che si nasconde dietro il trattato di Maastricht, mi riferisco in particolare a Ida Magli. Qualche anno dopo la firma del trattato, Ida Magli tentò di mettere in allarme i politici e i giornalisti dell'epoca senza successo, anzi è stata censurata e osteggiata, più o meno come lo fu Oriana Fallaci, tanto che ha iniziato a scrivere articoli in merito su un giornale da sempre schierato a sinistra, Repubblica, per finire a dover scrivere su il Giornale, da sempre schierato a destra. Dopo aver constatato l'insuccesso nel tentativo di cercare di svegliare le coscienze, Ida Magli cominciò a scrivere dei libri sull'argomento, in particolare due: il primo è del 1997 dal titolo "Contro l'Europa", il secondo è del 2010 dal titolo "La dittatura europea". Perciò non bisogna stupirsi se qualcuno, fanatico del multiculturalismo a tutti i costi, del netto rifiuto dell'idea di Stato-nazione, dello slogan di sapore sorosiano "No border No nation", se qualcuno alla fine, senza portare argomentazioni, si limita a dire su Ida Magli o su Oriana Fallaci che "Era una fascistoide", oppure sull'islam che si tratta di "Percezione".


Corano

3:85, Chi vuole una religione diversa dall'Islam, il suo culto non sarà accettato, e nell'altra vita sarà tra i perdenti.

4:24, Vi sono ancora illecite le donne coniugate, fatta eccezione per quelle cadute nelle vostre mani come schiave. Così vi prescrive Allah; a parte queste, vi è lecito procurarvi col vostro danaro, a fine matrimoniale, non fornicatorio, ogni altra donna.

4:100, Chi emigra per la causa di Allah trova sulla terra grande spazio pronto a ospitarlo e abbondanza; chi, uscito dal suo paese per emigrare alla volta di Allah e del suo Messaggero, è colto dalla morte, Allah, che è perdonatore e misericordioso, prende su di sé il compito di ricompensarlo.

9:33, È Lui [Allah] che ha mandato il suo Messaggero con la buona direzione e la vera religione, per farla trionfare, a dispetto degli associatori(*), su ogni altra religione.

24:30, Di’ ai credenti di abbassare lo sguardo e di sorvegliare i loro sensi. Ciò è più corretto da parte loro. E Allah sa ciò che essi fanno.

24:31, E alle credenti di’ di abbassare lo sguardo e di sorvegliare i loro sensi e di non mostrare i loro vezzi, eccetto quelli esterni, e di gettarsi i veli del capo sul seno e di non mostrare i loro vezzi se non ai loro mariti, padri, padri di mariti, figli, figli di mariti, fratelli e figli di fratelli o di sorelle, o alle loro donne, o ai loro maschi, o ai loro familiari uomini che non hanno più desiderio di donne o ai fanciulli che ancora non notano la nudità delle donne. Né agitino le gambe perché si conoscano i loro vezzi nascosti. E riconvertitevi tutti ad Allah, o credenti, se volete prosperare.

33:59, O Profeta, di’ alle tue mogli e figlie e alle donne dei credenti di calarsi addosso un po’ dei loro mantelli; ciò giova a farle distinguere e ad evitare che sia data loro noia; comunque Allah è perdonatore e misericordioso.

48:28, Egli è colui che ha mandato il suo Profeta con la buona direzione e la vera religione, per far trionfare questa sopra ogni religione. E come testimone basta Allah.

61:9, Egli è colui che ha inviato il suo Messaggero con la buona direzione e la vera religione, per farla prevalere su ogni forma di religione, a dispetto dei pagani.


Tratti da IL CORANO, ed. 1967, a cura e traduzione dall'arabo di Martino Mario Moreno

IL CORANO


Questi versetti del Corano fanno capire, più di altri, come e quanto l'islam sia più un'ideologia politica che una vera e propria religione. Può essere considerato, per assurdo, il primo partito politico della storia. In quanto ideologia totalitaria, l'islam è molto simile al nazismo: il nazismo è stata un'ideologia razzista verso gli ebrei e nella sua follia ha cercato di annientarli come sappiamo dalla storia; l'islam si pone come unica vera religione, per cui è un'ideologia razzista verso tutti i non musulmani, chiamati infedeli, per questo ambisce a diventare la religione unica mondiale, secondo i dettami di Maometto. È un partito il cui programma elettorale si può dire sia scritto tutto nella Trilogia dell'islam: Corano; Sira, ovvero la biografia di Maometto; Hadith, ovvero i fatti e i detti di Maometto (l'insieme di Sira e Hadith costituisce la Sunna).


Nei versetti 3:85, 9:33, 48:28 e 61:9 si afferma che non è ammesso nessun altro culto all'infuori dell'islam, e quindi che tutti gli altri culti sono da intendere illeciti, falsi e spregevoli. Se fosse una vera religione di pace, le altre religioni non sarebbero trattate come illecite e superate, ma avrebbero pari dignità, ognuna nel suo proprio atto di fede. Mentre invece in ogni parte del mondo, con l'unica eccezione forse della Siria, quando vi è una presenza massiccia di musulmani devoti, gli adepti di altre religioni sono spesso bersaglio di maltrattamenti e atti di violenza, che a volte arrivano fino all'assassinio. I musulmani devoti così, quando vedono di essere una presenza massiccia, diventano attivisti di questo subdolo partito politico. Quando invece vedono di essere in minoranza si comportano come è più conveniente: cioè come persone mansuete, gentili e cordiali, ricorrendo al principio islamico noto con il termine taqiyya(**).


Nel versetto 4:24, attraverso l'obbligo del velo islamico (24:31, 33:59), con l'autorevolezza di Allah, di cui Maometto è il messaggero, si autorizza la cattura di donne infedeli per abusarne sessualmente. E nell'islam per donna si intende da 9 anni in su: infatti Aisha, una delle mogli di Maometto e figlia dell'amico Abu Bakr, fu scelta all'età di 6 anni e presa in sposa a 9 anni (vedi hadith Sahih Muslim/Book-8/Hadith-3310). Da questa prospettiva l'obbligo del velo islamico assume una funzione morale autoreferenziale che giustifica lo stupro delle donne vestite secondo la moda occidentale, che non rispettando le norme coraniche possono diventare prede sessuali.


Nel versetto 4:100, infine, si incitano i musulmani devoti a emigrare in altre terre e fare proselitismo, in modo che il “partito” islamico acquisisca sempre più consenso fino a diventare un partito di governo, grazie soprattutto all'alta natalità degli islamici, fattore in linea con le norme della sharia, ad es. la poligamia, e grazie alle nostre leggi che con il generoso welfare permette a queste persone di moltiplicarsi a spese della comunità. Da questo contesto deriva naturalmente, con l'aiuto e il favore del pensiero unico, l'islamizzazione in atto dell'Occidente (v. Svezia, Belgio, Inghilterra, Francia, etc etc).


(*) Con il termine “associatori” si intende cristiani, in quanto si fa riferimento al Vangelo che associa la figura di Dio a un Profeta/Messaggero, cioè Gesù Cristo: ovvero la Trinità della dottrina cristiana (Padre/Figlio/Spirito Santo).

(**) La taqiyya indica, nella tradizione islamica, la possibilità di nascondere o addirittura rinnegare esteriormente la fede, di dissimulare l'adesione a un gruppo religioso, e di non praticare i riti obbligatori previsti dalla religione islamica per sfuggire a una persecuzione o a un pericolo grave e imminente contro sé stessi a causa della propria fede. Il fine consiste nel non destare sospetti, simulando un atteggiamento accondiscendente e non antagonista, all'interno di una comunità ostile verso il singolo credente o l'intera comunità. Il termine arabo è traducibile in italiano come paura, stare in guardia, circospezione, timore di Dio, santità, ambiguità o dissimulazione, menzogna.


Per approfondimenti:

È la Svezia la capitale occidentale degli stupri di Ingrid Carlqvist e Lars Hedegaard, 14 febbraio 2015

Il tasso di stupri ogni 100.000 abitanti, per paese, in base a una statistica del 2012 tratta da un rapporto pubblicato dall'Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine. (Fonte dell'immagine: Wikimedia Commons)

Nel 1975, il parlamento svedese decise all'unanimità di trasformare la Svezia – che un tempo era omogenea dal punto di vista etnico – in un paese multiculturale. Quarant'anni dopo le drammatiche conseguenze di questo esperimento emerge che i crimini violenti sono aumentati del 300 per cento. Se però si guarda al numero degli stupri, l'aumento è ben peggiore. Nel 1975, furono segnalate alla polizia 421 violenze sessuali; nel 2014, 6620. Si tratta di un aumento del 1472 per cento. La Svezia si colloca ora al secondo posto tra i paesi con il maggior numero di violenze sessuali al mondo. Secondo un'indagine del 2010, la Svezia, con 53,2 stupri ogni 100.000 abitanti, è superata solo dal piccolo stato del Lesotho, nell'Africa del Sud, che registra 91,6 abusi sessuali ogni 100.000 abitanti.


L'islamizzazione della Francia nel 2015 di Soeren Kern, 25 gennaio 2016

A gennaio 2015, Amedy Coulibaly (nella foto a sinistra) ha ucciso un'agente di polizia municipale e quattro ebrei, a Parigi, prima di essere freddato dalla polizia. A destra, operatori sanitari trasportano una vittima di un attacco sferrato da terroristi islamisti che hanno sparato a centinaia di persone presenti a un concerto al teatro Bataclan, a Parigi, il 13 novembre 2015.

In Francia, nel 2015, la popolazione musulmana ha raggiunto i 6,5 milioni, pari a circa il 10 per cento della popolazione complessiva di 66 milioni di abitanti. In termini reali, la Francia ha la più grande popolazione musulmana tra i paesi dell'Unione Europea, poco più della Germania. Sebbene la legge francese vieti le statistiche ufficiali sull'origine etnica e la religione dei cittadini, questa stima si basa su molti studi che hanno cercato di calcolare il numero delle persone presenti nel paese provenienti da paesi a maggioranza musulmana. Quanto segue è un riepilogo in ordine cronologico di alcuni episodi salienti legati all'impennata dell'Islam in Francia, nel corso del 2015.


Europa: La rapida espansione della dhimmitudine di Judith Bergman, 7 aprile 2018

Nella foto: Donne che indossano il niqab islamico davanti all'ambasciata francese a Londra, l'11 aprile 2011, durante un sit-in. (Foto di Peter Macdiarmid/Getty Images)

Sebbene l'Europa non faccia parte del mondo musulmano, molte autorità europee sembrano tuttavia sentirsi obbligate a sottomettersi all'Islam in modi più o meno sottili. Questa sottomissione volontaria sembra essere senza precedenti: storicamente parlando, dhimmi è un termine arabo che designa un non musulmano conquistato, il quale accetta di vivere come un cittadino "tollerato" di seconda classe, sotto il dominio islamico, sottomettendosi a un insieme di leggi speciali e umilianti e di richieste degradanti da parte dei suoi padroni islamici.

In Europa, la sottomissione alle richieste dell'Islam, nel nome della "diversità" e dei "diritti umani", avviene volontariamente. Ovviamente, questa sottomissione all'Islam è molto paradossale, poiché i concetti occidentali di "diversità" e di "diritti umani" non esistono nei testi fondanti dell'Islam. Al contrario, questi testi stigmatizzano nei termini più forti e suprematisti coloro che rifiutano di sottomettersi al concetto islamico della divinità, Allah, come infedeli che devono convertirsi, pagare la jiziya – la tassa sulla "protezione" – o morire.

Uno degli aspetti più preoccupanti di questa dhimmitudine che si sta espandendo rapidamente è l'applicazione de facto delle leggi islamiche sulla blasfemia. Le autorità locali europee utilizzano i "discorsi di incitamento all'odio" per impedire qualsiasi giudizio critico nei confronti dell'Islam, anche se l'Islam rappresenta una idea, non una nazionalità né un'appartenenza etnica. Lo scopo convenzionale della maggior parte delle leggi contro i discorsi di odio è quello di proteggere le persone dall'odio e non dalle idee. Sembrerebbe quindi che le autorità europee non abbiano alcun obbligo giuridico di perseguire le persone per le critiche mosse all'Islam, soprattutto perché la legge islamica della Sharia non è parte integrante della normativa europea. Ma lo fanno fin troppo volentieri.


Cristiani condannati a morte in applicazione della legge islamica della sharia di Majid Rafizadeh, 11 novembre 2018

La chiesa greco-ortodossa della Vergine Maria, a Teheran, in Iran. (Fonte dell'immagine: Orijentolog/Wikimedia Commons)

Ciò che è importante notare è che nei paesi, dove vige la legge islamica della sharia, la costituzione è subordinata alle leggi islamiste del posto. Quando l'Islam radicale ottiene il potere, ogni articolo della costituzione è condizionato al rispetto della sharia e i diritti promessi nella costituzione diventano quindi nulli.


L’orrore delle gang islamiche: migliaia di bimbe stuprate di Eugenia Fiore, 20 novembre 2018

Pervertiti e disumani. Sono solo due degli aggettivi usati dal giudice di Leeds per descrivere 20 uomini, tutti di origine pachistana, condannati a Huddersfield. Quella che apparentemente sembra una cittadina tranquilla nel cuore della Gran Bretagna nascondeva, e secondo diverse fonti nasconde tuttora, un giro di sfruttamento sessuale minorile inquietante. In altre parole, bambine anche di soli 11 anni sono state trasformate in schiave del sesso. Come? La gang adescava le prede per strada, all’uscita da scuola o alla stazione degli autobus. Apparentemente poteva essere un semplice invito a una festa. Ma qui, poi, c’erano gli alcolici. E dentro gli alcolici c’era la droga. Quello che succedeva dopo lo si può immaginare. “A un certo punto sono rimasta sola con uno di loro. Quella è stata la prima volta che mi hanno stuprato. E prima di quella notte non sapevo nemmeno cosa fosse il sesso”, racconta K., che per motivi legali deve rimanere anonima. E poi aggiunge un dettaglio inquietante: “Spesso ci dicevano che noi non eravamo altro che spazzatura bianca”.


L'islam politico

L'islam politico sotto la maschera del culto - https://youtu.be/m-6BTV4mz_k

L'islam in Svezia, come in tutto l'Occidente, quando è presente in forma massiccia, si rivela quello che è, cioè un culto fondato sull'inganno e l'arroganza, creando le c.d. "no-go zones" dove vige la sharia (La7, 13/04/2017)


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