Un avanzo di Stato

Un avanzo di Stato

di Costantino Ceoldo


Lentamente, ma inesorabilmente, la situazione militare per gli ucraini si va deteriorando giorno dopo giorno. Le Wunderwaffen occidentali si sono rivelate un fallimento alla prova della guerra vera; le sanzioni economiche contro la Russia danneggiano più gli Occidentali che il bersaglio per cui sono state originariamente pensate con largo anticipo; la coesione sociale russa si è dimostrata più forte di quello che l’Occidente collettivo si aspettava, mentre guardava il mondo russo dall’alto dei suoi think tank arcobaleno.

 

In questo nostro Occidente in declino mancano adulti nella stanza. Non dobbiamo stupirci: chi è disposto a combattere fino “all’ultimo ucraino” è la stessa feccia che ha torturato la Siria con un decennio di guerra civile iniettata da fuori; che ha distrutto la Libia prospera di Gheddafi; che ha tormentato la Grecia con l’austerità economica dimostrando a tutti che le belle parole sull’Europa dei popoli non contano nulla quando c’è di mezzo l’ingordigia di banche e fondi di investimento.

 

È la stessa feccia che difende Israele mentre stermina i palestinesi invocando il Deuteronomio.

 

Tuttavia, per il momento possiamo ancora scrivere e parlare e ci sono ancora voci, magari isolate, che si levano con forza contro la follia quotidiana in cui siamo immersi.

 

La voce di Richard Black, colonnello dei Marines, Purple Heart in Vietnam e già senatore nel senato statale della Virginia, è una di queste.  Come già altre volte, la verità che dice può suonare sgradita alle orecchie di chi è cieco di fronte alla realtà.

 

Di seguito riporto la sua dichiarazione più recente sulla situazione ucraina lungo la liea del fronte.

 

 

 

Una svolta drammatica ha scosso le linee del fronte in Ucraina. È troppo presto per dire quanto significativa possa diventare questa rottura, ma prima o poi è probabile che la guerra in Ucraina finisca così.

 

A un certo punto, la linea si romperà; all'Ucraina mancheranno le riserve per puntellare la breccia; i russi avranno ampie riserve per sfruttare la frattura e si riverseranno, costringendo a una sostanziale ritirata, che sbloccherà le altre difese dell'Ucraina e le loro linee crolleranno su un ampio fronte. Se il crollo sarà sufficientemente ampio, potrebbe segnare la fine dell'Ucraina.

 

Potrebbe accadere ora? Una settimana fa, sulle mappe di guerra è apparsa un'anomalia inspiegabile: un'insolita spinta russa di tre miglia attraverso le linee ucraine, una penetrazione profonda e improvvisa, molto stretta, che consisteva per lo più in una corsa russa senza ostacoli lungo la strada che porta a Ocheretyne. All'epoca, quella città era una roccaforte ucraina a nord-ovest di Avdiivka, che era stata teatro di un'importante vittoria russa nel febbraio del 2024.

 

La penetrazione sembrava stretta e pericolosa. I russi rischiavano di essere tagliati fuori, perché anche una piccola forza poteva interdire la strada in qualsiasi punto. Ma nei giorni successivi la penetrazione si allargò rapidamente e l'avanzata russa iniziò a sfrecciare in altre direzioni. Il saliente in espansione ha minato le difese delle unità ucraine vicine.

 

E ora si ha notizia di una serie di villaggi caduti in mano alla Russia: Semenovka, descritta come “una delle principali roccaforti ucraine a ovest di Avdeevka”, è stata catturata dalle forze russe, e il comando ucraino ha annunciato di essersi ritirato anche da Berdychy e Novomikhailovka. Diverse altre città sono contestate e potrebbero cadere anch'esse nelle mani della Russia.

 

Per ora, non c'è alcun segno che la breccia sia contenuta. Ogni volta che l'Ucraina trasferisce truppe per chiudere la breccia, crea un nuovo punto debole nelle sue difese. Il problema non sono le munizioni, ma gli uomini. Sembra una questione di tempo prima che la loro fortuna si esaurisca.

 

La battaglia per Ocheretyne è iniziata quando l'Ucraina ha ordinato alla 47a Brigata di ritirarsi, togliendo dalla linea i suoi carri armati M-1 di fabbricazione americana. I tanto reclamizzati M-1 si sono rivelati imbarazzantemente facili da sconfiggere con i normali droni russi. La rapida distruzione di carri armati un tempo considerati invincibili è stata una brutta figura per la NATO; hanno dovuto andarsene.

 

Ma il soccorso della 115ª Brigata alla 47ª è stato malriuscito. Gli ucraini hanno semplicemente abbandonato molte posizioni, lasciando vuoti nella linea. I russi, individuando il vuoto, si sono lanciati con coraggio e decisione.

 

La loro azione rapida permise loro di conquistare parti importanti della città-fortezza di Ocheretyne, esponendo altre nuove vie d'attacco. L'alto comando ucraino fu gettato nel panico. Ordinò al 47° di invertire la ritirata e di rientrare in battaglia. Forze scarsamente equipaggiate sono state messe insieme per aiutare a sigillare la breccia.

 

I russi si stanno aggiungendo, allargando il divario. Hanno inviato riserve fresche e ben addestrate e stabilito rotte di rifornimento per carburante, cibo e munizioni.

 

Gli osservatori ucraini si sono infuriati, chiedendo di intervenire contro chi ha commesso l'errore, anche se non è chiaro chi possa essere. Un analista ucraino, che si fa chiamare “DeepState”, incolpa il comandante della 115a Brigata. DeepState riferisce di pesanti perdite ucraine, affermando che tutto funzionava senza problemi sotto la precedente brigata, “poi è arrivata la 115ª e sono iniziate alcune manovre incomprensibili da parte del nemico e la linea del fronte è crollata”. Ha detto che molti social media parlano di “molti soldati della 115ª Brigata dispersi e morti”.

 

Per ora ci sono rapporti contrastanti su chi controlla cosa, ma oggi la bandiera russa sventola su Ocheretyne.

 

Gli osservatori della guerra sono sempre più convinti che l'Ucraina cadrà nei prossimi mesi. Su un fronte di 620 miglia, le forze ucraine stanno cedendo terreno per mancanza di uomini. Il tentativo di Zelensky di mobilitare mezzo milione di truppe fresche ha incontrato una forte resistenza e procede lentamente.

 

Nel frattempo, la Casa Bianca di Biden lotta per tenere a galla Kiev fino alle elezioni presidenziali di novembre. Hanno presentato un nuovo pacchetto decennale di aiuti finanziari e militari, obbligando i contribuenti americani a spendere fino a un altro trilione di dollari, lasciando i cittadini americani senza cure e i loro confini senza protezione.

Sembra tuttavia improbabile che l'Ucraina possa resistere fino a novembre. Se il crollo dovesse avvenire, la Russia assorbirebbe l'Ucraina orientale e la Polonia probabilmente avanzerebbe per conquistare l'Ucraina occidentale, rivendicando le sue storiche pretese sulla regione. Ciò che resta dell'Ucraina potrebbe diventare poco più di un rump state [letteralmente: un avanzo di Stato] devastato dalla guerra e spopolato.

 

Se ciò dovesse accadere, Biden avrà difficoltà a spiegare perché ha bloccato un accordo di pace quasi completato che avrebbe potuto porre fine alla guerra pochi mesi dopo il suo inizio, senza mandare nella tomba un'intera generazione di ucraini.

 

Questa è l’opinione del senatore Black, che dimostra, come sempre, più assennatezza di molti altri politici occidentali.

Concludo con una nota: scorrendo un canale Telegram italiano, mi sono imbattuto in una dichiarazione del colonnello Black riportata fuori contesto e mal compresa, per cui i gestori del canale concludevano che Black aderisse all’ala militarista del partito Repubblicano americano.

 

Nulla di più sbagliato: Richard Black ha difeso la Siria e il suo popolo quando tutti i media occidentali si prostituivano nel diffondere falsità per giustificare un nuovo intervento della NATO come quello in Libia. Richard Black ha rischiato in prima persona, subendo gli attacchi dei suoi compagni di partito, difendendo la Siria e il suo popolo nel momento più sanguinoso della sua storia recente.

 

Patriota, soldato che conosce bene la guerra per averla vissuta direttamente in Vietnam, la carriera politica di Richard Black avrebbe potuto essere più lunga e… prospera. Ma il colonnello Black ha scelto diversamente, per l’Ucraina ora come per la Siria anni fa. 


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