"Un Marzo da Leoni" - "3-Gatsu No Lion" di Chica Umino.

"Un Marzo da Leoni" - "3-Gatsu No Lion" di Chica Umino.

Sara
Alcuni dei personaggi di "Un Marzo da Leoni"

Prima di iniziare a recensire questa meravigliosa serie, penso sia meglio distinguere la recensione dell'adattamento animato (prodotto dallo studio Shaft) da quella del manga (serializzato sulla rivista Young Animal ed edito in Italia grazie a Panini Comics). La motivazione sta nella diversa resa del racconto su carta, su cui mi soffermerò alla fine.

"Un Marzo da Leoni" è un'opera drammatica ma allo stesso tempo estremamente dolce e adrenalinica. Può suonare strano leggere la parola "adrenalina" per un'opera legata allo Shogi, ma così è. L'adattamento animato riesce a rendere su schermo le emozioni dei giocatori in un modo incredibile: la preoccupazione che accompagna la scelta della mossa da fare, la fatica impiegata durante la partita, la voglia di riscatto, la paura di perdere, l'ansia di deludere le aspettative altrui, la foga di vincere. 

Chica Umino decide di presentarci così i suoi personaggi, con questo confronto di sentimenti davanti alla scacchiera. E questo metodo funziona benissimo poiché lo spettatore viene immerso nel flusso di pensieri e ricordi di ciascun giocatore.

Allo stesso modo impariamo man mano a conoscere il protagonista, Rei Kiriyama

Rei Kiriyama

Rei è un ragazzo che conosce il significato della solitudine, essendo stato costretto a conviverci fin dalla tenera età, arrivando al punto di apprezzarla per non cadere vittima dello sconforto e della nostalgia. 

Grazie allo Shogi, Rei trova il proprio posto nel mondo, la sua ancora di salvezza. Da semplice strumento per passare il tempo con il padre dopo il ritorno dal lavoro, lo Shogi diventerà per Rei un vero e proprio lavoro, essendo divenuto un giocatore professionista. 

Nel club di Shogi che frequenta quotidianamente, Rei riesce a crearsi un circolo di "amici" in cui spicca l'eterno rivale Nikaidou.

Nikaidou

Unico coetaneo di Rei tra i giocatori professionisti, Nikaidou è un personaggio dalla personalità energica e luminosa, trascinato dalla passione per lo Shogi e dalla voglia di vincere, soprattutto sull'amico. Una personalità troppo potente da gestire per Rei, di carattere più cupo e timido. Tuttavia, grazie agli allenamenti passati insieme (imposti più che altro dall'amico), Rei riuscirà a smussare gli angoli del suo carattere, riuscendo ad accettare l'affetto e la rivalità di Nikaidou. Le parole di incoraggiamento di quest'ultimo costituiranno una spinta cruciale durante un momento fondamentale della carriera di Rei.

A questa parte essenzialmente spokon si alternano vicende drammatiche, dovute in principio al rapporto turbolento con Kyouko, sorellastra di Rei.

Kyouko

Gelosa per le sue abilità da giocatore di Shogi, Kyouko non riesce ad accettare fino in fondo Rei. Se all'apparenza sembra che Kyouko lo veda come un rifugio sicuro in cui scappare durante i momenti difficili, in realtà ciò che spinge Kyouko ad andare da Rei è la volontà di trascinarlo con sé nel turbinio di emozioni negative e violente da lei vissute. Rei, infatti, la descrive come una violenta tempesta che si abbatte su tutto ciò che la circonda.

In parte a questi momenti più cupi, "Un Marzo da Leoni" mostra anche episodi di normale vita quotidiana. In questi ultimi il ruolo di spicco è ricoperto dalle tre sorelle Kawamoto, Akari, Hina e Momo.

Rei, Hina, Akari e Momo

Le sorelle Kawamoto vivono nel rione Marzo, insieme al loro nonno. Akari incontrerà Rei di ritorno dal lavoro e, vedendolo solo in mezzo alla strada, dopo una serata per lui disastrosa, deciderà di portarlo a casa con sé per prestargli le cure necessarie. Da questo momento tutte e tre entreranno a far parte della vita del protagonista come un tornado pronto a scacciare il grigiore della malinconia che Rei si porta dietro fin da bambino. La cosa incredibile è come in questi momenti lo spettatore sia coinvolto fino al punto di commuoversi dalla dolcezza di Akari, Hina e Momo. La loro casa, come la descrive Rei, è un kotatsu che ti abbraccia e avvolge il cuore, facendoti sentire tutto il calore del loro affetto. 

Chica Umino, infatti, è una maestra nel saper creare empatia con i suoi personaggi, a volte dannatamente realistici nelle loro vicissitudini. Lo studio Shaft compie un lavoro egregio nel dare risalto a ciò che l'autrice vuole trasmettere.

Il manga, invece, non rende appieno quanto la serie animata, soprattutto sotto il profilo spokon. Complice la serializzazione mensile, si avverte molto la mancanza di continuità del gioco, perdendo quel flusso di pensieri che nell'anime ti travolge. La lettura d'un fiato attenua questa sensazione e va dato merito alle tavole della Umino, a volte quasi oniriche nella rappresentazione della mentalità del giocatore.

Non essendovi alcun annuncio per un'ipotetica terza stagione (e di materiale ce n'è), mi sento di consigliare la lettura del manga, nonostante vi siano alcuni capitoli pesanti da leggere. Questo perché la parte non adattata, dal capitolo 90 circa, è la migliore di tutta la serie, sia per le partite giocate sia (e soprattutto) per le vicende personali e familiari che coinvolgono i personaggi principali.

Cover del capitolo 134 (una delle mie preferite e più significative)

Queste sono le ragioni del perché amo "Un Marzo da Leoni", che è una delle mie opere preferite, e mi piacerebbe che chiunque si approcciasse a questa serie finisse con l'amarla a sua volta.

Se avete qualcosa di cui discutere a riguardo o semplicemente volete scambiare due chiacchiere potete scrivere un commento sotto il post sul canale telegram Vanitas: Reviews & Advices o direttamente nel gruppo Anime Vanitas.

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