Tu sei prezioso per Geova

Tu sei prezioso per Geova

Leonard Myers - JW Broadcasting > Discorsi

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Il tema che svilupperemo questo mese è: “Tu sei prezioso per Geova”. È davvero importante che non ce lo dimentichiamo mai. Perché? Ci sono almeno 3 ragioni. La prima è che Satana vuole farci credere che Geova non ci ama e che non apprezza quello che facciamo. Provò a fare la stessa cosa anche con Giobbe, ma così com’era una bugia ai giorni di Giobbe, continua a essere una bugia anche oggi. La seconda ragione per cui non dobbiamo mai dimenticare che siamo preziosi per Geova è che nella vita a volte dobbiamo affrontare situazioni spiacevoli. Una grave malattia, l’età che avanza, ingiustizie, maltrattamenti, problemi familiari o altre situazioni del genere potrebbero convincere alcuni fratelli e sorelle che non meritano di essere amati. Altri potrebbero chiedersi perché Geova permette che queste cose accadano. Infine, dobbiamo ricordare come Geova ci considera perché a causa della nostra imperfezione potremmo avere pensieri negativi. Alcuni continuano a sentirsi in colpa per errori commessi in passato. Pensano che Geova non li abbia perdonati e che non potrà mai amarli. Altri invece lottano contro sentimenti di indegnità. Una sorella ha scritto: “Satana ha compiuto un ottimo lavoro facendo credere anche a coloro che amano Geova, che non valgono nulla e che nessuno vuol loro bene. [...] Non mi sono mai sentita degna dell’amore di Geova, così cercavo di fare sempre di più nel suo servizio per guadagnarmi il suo amore. [...] Perciò, per quante ore dedicassi al ministero e per quante persone aiutassi, pensavo che non fosse mai abbastanza. Vedevo solo le mie carenze”. E un fratello ha detto: “Vengo da una famiglia in cui c’era poco amore. Mi consideravano un incapace, mi esasperavano e mi deridevano. Così fin da piccolo mi convinsi che non valevo nulla. Mi porto ancora dentro sentimenti ormai radicati che mi opprimono quando ho dei seri problemi. Quando smisi di prestare servizio come anziano di congregazione mi sentii come al solito un fallito: agli occhi di Dio, della mia famiglia e dei fratelli della congregazione”. Se qualche volta vi siete sentiti così, non siete i soli. Ma potete essere certi che per Geova siete preziosi. Allora vediamo 3 esempi che dimostrano chiaramente quanto Geova tiene a noi. Per primo ci soffermeremo sui sentimenti di Geova per la nazione d’Israele. Poi rifletteremo su un avvenimento riportato nei Vangeli e, infine, considereremo l’esempio di una sorella che è stata davvero preziosa per Dio. Alla fine del XVI secolo a.E.V. milioni di israeliti erano schiavi in Egitto, dove erano oppressi duramente. Nella loro angoscia, gli israeliti invocarono l’aiuto di Geova. E lui come si sentì? Aprite con me il libro di Isaia al capitolo 63. Leggiamo il versetto 9: "Durante tutte le loro sofferenze, soffrì anche lui. Li salvò il suo stesso messaggero personale". Avete notato? Geova non solo vedeva il loro dolore, ma soffriva insieme a loro, e per questo volle fare qualcosa per aiutarli. Infatti Isaia 63:9 aggiunge: "Nel suo amore e nella sua compassione Egli li riscattò, e li sollevò e li portò per tutti i giorni antichi". Geova non riusciva a restare impassibile nel vederli soffrire. Provava dispiacere per loro e fece qualcosa per aiutarli. I suoi sentimenti ricordano quelli che prova una madre per il proprio bimbo appena nato. Se il bimbo piange, la mamma si preoccupa e cerca di fare qualcosa per lui. Notate come questo viene ben espresso in Isaia 49:15. Qui dice: "Può una donna dimenticare il suo piccolo o non avere compassione per il figlio del suo grembo? Anche se le madri dovessero dimenticarsi dei propri figli, io non mi dimenticherò mai di te". È impensabile che una mamma si dimentichi di dar da mangiare e di prendersi cura del proprio figlio. Anche perché un bambino ha bisogno della mamma giorno e notte. Eppure alcune mamme arrivano a trascurare i propri figli fino a questo punto. Geova invece cosa disse per rassicurare gli israeliti? “Io non mi dimenticherò mai di te”. La tenera cura e la compassione che Geova provava per i suoi servitori era immensamente più grande dei sentimenti che una mamma prova normalmente per il suo bambino, uno dei sentimenti più teneri e profondi che esistano al mondo. Quello che Geova provava per gli israeliti è descritto bene in un altro versetto del libro di Isaia. Leggete insieme a me Isaia 43:4. Qui Geova dice: "Tu sei prezioso ai miei occhi; sei stato onorato, e io ti amo. Perciò darò uomini al posto tuo e nazioni in cambio della tua vita". Geova non lasciò dubbi riguardo a quello che provava per i suoi servitori. Anche voi siete suoi servitori e potete essere sicuri che Geova vi ama profondamente. Qualsiasi problema stiate affrontando o abbiate affrontato in passato Geova è con voi e non è indifferente. Se soffrite, soffre anche lui. Siete troppo preziosi per Geova perché possa dimenticarsi di voi. Lui ricorda quello che avete fatto in passato per lui e vede quello che continuate a fare oggi per piacergli. E notate con quali parole Geova promette di confortare e sostenere il suo popolo. Leggiamo Isaia 66:12, 13: "Questo è infatti ciò che Geova dice: “Ecco, le faccio giungere la pace come un fiume e la gloria delle nazioni come un torrente in piena. Sarete allattati e portati in braccio, e vi faranno saltellare sulle ginocchia. 13 Come una madre consola il figlio, così io continuerò a consolare voi; a motivo di Gerusalemme sarete consolati". Che paragone commovente! Immaginiamo una mamma che tiene in braccio il suo bambino e lo fa saltellare sulle ginocchia. Con questa scena toccante Geova vuole farci capire la profondità del suo amore e la tenerezza con cui si prende cura di noi. Geova amava il popolo di Israele e allo stesso modo ci ama molto e ci considera preziosi. Non dubitiamo mai di questo. Il secondo esempio che dimostra cosa prova Geova per i suoi servitori è riportato nei Vangeli. Leggiamo ciò che accadde mentre Gesù si trovava al tempio di Gerusalemme. Prendiamo Luca 21:1-4. "Ora, alzato lo sguardo, Gesù vide i ricchi che mettevano le loro offerte nelle casse del tesoro. Vide anche una vedova bisognosa che offriva due monetine di piccolissimo valore, e disse: “Vi dico con piena certezza che questa vedova, povera com’è, ha offerto più di tutti. Tutti loro infatti hanno offerto attingendo da quello che avevano d’avanzo, ma lei nella sua povertà ha offerto tutto ciò che aveva per vivere”. L’approfondimento che troviamo al versetto 2 dell’edizione per lo studio della Traduzione del Nuovo Mondo spiega che il termine greco reso “bisognosa” può denotare “una persona che non dispone del necessario per vivere o la cui vita è piena di difficoltà”. Questo termine nelle Scritture Greche Cristiane compare solo in questo punto. Pensiamo alla situazione di quella vedova: doveva convivere con il dolore di aver perso il marito, che provvedeva per lei, e doveva anche sopportare un ambiente dominato da leader religiosi che, come dice Luca 20:47 “[divoravano] le case delle vedove” anziché prendersi cura di quelle donne indifese. Quella vedova era così povera che tutto quello che poteva dare per il tempio era ciò che un operaio guadagnava in pochi minuti. La sua vita non era per niente facile. Non per niente Gesù disse che la vedova aveva offerto “tutto ciò che aveva per vivere”. Dalle nostre pubblicazioni capiamo che le 2 monetine che offrì la vedova erano probabilmente 2 lepton. Con 8 lepton si potevano acquistare 2 passeri, che erano fra gli uccelli più economici fra quelli venduti come cibo. Quindi quella vedova aveva soltanto la metà della somma necessaria per comprare un solo passero, che non bastava nemmeno per un pasto. Eppure Geova apprezzò la vedova e fu felice della sua contribuzione. Gesù disse che lei aveva dato più di tutto quello che avevano offerto i ricchi. Le 2 monetine che versò nelle casse del tesoro si sarebbero mischiate con tutte quelle che avevano messo gli altri e da un punto di vista umano potevano sembrare insignificanti. Eppure Gesù considerò prezioso quello che fece la vedova e lodò il suo gesto. Difficilmente gli addetti al tesoro del tempio avrebbero saputo quanto fossero preziose per Geova quelle monetine e chi le aveva donate. Era quello che pensava Geova che importava davvero, non quello che pensavano gli altri e neppure l’opinione che la vedova aveva di sé stessa. Cosa impariamo? Può darsi che le nostre circostanze limitino quello che siamo in grado di offrire a Geova. L’età o forse una malattia o altre situazioni difficili potrebbero impedirci di dedicare il tempo che vorremmo al ministero. Forse pensiamo che quello che possiamo fare valga come quelle 2 monetine, cioè che sia di piccolissimo valore. Ma da quello che disse Gesù riguardo alla vedova impariamo che Geova nota e apprezza tutto quello che facciamo per lui, specialmente se ci troviamo in circostanze difficili. Ripensiamo un attimo a quanto abbiamo fatto per adorare Geova nell’ultimo anno. Forse abbiamo l’impressione di non essere riusciti a fare molto e il nostro cuore erroneamente potrebbe farci pensare che Geova non sia contento di quello che abbiamo fatto. Forse una delle ore che gli abbiamo dedicato ci è costata un sacrificio particolare. Se Geova ha notato il gesto della vedova e ha dato valore alle 2 monetine che era riuscita a offrire, non pensate che abbia notato e apprezzato quello che abbiamo fatto in quell’ora? Geova apprezza quello che fate anche se a voi sembra poco, perché siete motivati dall’amore che provate per lui. Lui ricorda e ricompenserà anche il più piccolo sforzo che riuscite a compiere per sostenere il suo Regno. Geova vi apprezza molto e vi considera preziosi. E infine consideriamo l’esempio di una sorella che deve aver reso Geova davvero orgoglioso di lei. Si tratta della sorella Areti Pina. La sorella Areti viveva a Valona, una città costiera a sud dell’Albania. Si battezzò nel 1928, a 18 anni. C’era una bella congregazione a Valona negli anni ’30 e la sorella Areti era una proclamatrice zelante che predicava in lungo e in largo su per le montagne con la sua Bibbia in mano. In seguito, non ci fu più nessuna congregazione a Valona e la sorella Areti perse i contatti con i fratelli. Nonostante questo continuò a predicare fedelmente da sola. Pensate che Geova non abbia notato tutti i suoi sforzi? Diversi anni dopo i fratelli vennero a sapere che a Valona la gente parlava di una vecchietta un po’ pazza che andava in giro a predicare. La gente pensava fosse pazza perché continuava a credere in Dio nonostante gli anni di governo totalitario. Ma la sorella Areti, che ormai aveva più di 80 anni, era tutt’altro che pazza. Quando i fratelli arrivarono a casa sua, la sorella Areti li fece entrare, anche se all’inizio era un po’ sulle sue. Quando le dissero che erano suoi fratelli, lei rimase impassibile. Dopo alcuni minuti la sorella Areti iniziò a bombardarli di domande: “Credete nella Trinità? Qual è il nome di Dio? Credete nell’inferno? Cosa accade quando si muore? Cosa succederà alla terra? Quanti andranno in cielo?” I fratelli risposero a tutte le domande. “Predicate?” chiese poi Areti. “Sì che predichiamo!” risposero loro. E allora Areti aggiunse: “Ma come predicate?” E i fratelli risposero: “Di casa in casa”. “Ora sono sicura che siete miei fratelli!” disse con entusiasmo. “Solo i servitori di Geova predicano di casa in casa!” Con le lacrime agli occhi la sorella Areti disse: “Geova è meraviglioso. Non si è mai dimenticato di me!” Qualche tempo dopo i fratelli vennero a sapere che Areti era malata e che voleva incontrare uno dei fratelli responsabili. Quando arrivò il fratello, Areti volle parlargli in privato e respirando a fatica gli chiese: “Il libro di Rivelazione si è adempiuto?” Il fratello rispose: “Sì, Areti, in gran parte sì”. Allora lei disse: “Ora posso morire serenamente: avevo bisogno di sapere quanto manca alla fine”. Poco dopo quella conversazione, Areti giunse fedele al termine della sua vita terrena. Ma, secondo voi, durante tutti quegli anni in cui la sorella Areti rimase isolata dall’organizzazione di Geova sulla terra, i suoi sforzi passarono inosservati agli occhi di Geova? Assolutamente no! Provate a immaginare la gioia che deve aver provato Geova nel vedere che questa donna continuava a servirlo fedelmente. Pensate che la sorella Areti non fosse preziosa per Geova? Certo che lo era! Quello che fate per servire Geova non passa inosservato ai suoi occhi. Come la sorella Areti anche voi siete preziosi per lui. Quindi cosa abbiamo imparato da queste riflessioni? Anche se abbiamo a che fare con le bugie di Satana, con vari problemi o imprevisti della vita e con la nostra imperfezione, non dovremmo mai dimenticare che Geova tiene molto ai suoi servitori. Lo dimostra ciò che disse agli israeliti tramite il profeta Isaia. Non dubitate mai del fatto che Geova vi ama profondamente. Qualsiasi problema stiate affrontando ora o abbiate affrontato in passato, Geova è con voi e non è indifferente. Se soffrite, soffre anche lui. Siete troppo preziosi per Geova perché possa dimenticarsi di voi. Il racconto di Luca capitolo 21 riguardo alla vedova ci assicura che anche se a motivo delle circostanze possiamo fare poco per Geova, lui nota e apprezza tutto quello che facciamo per servirlo. Specialmente se stiamo affrontando una situazione difficile. Geova ricorda e ricompenserà anche il più piccolo sforzo che compiamo per sostenere il suo Regno. E nell’organizzazione abbiamo bellissimi esempi di fratelli e sorelle che nella loro vita si sono dimostrati leali a Geova e che sono preziosi per lui, come nel caso della sorella Areti. Cari fratelli e sorelle, per favore, non dimenticate mai che siete preziosi per Geova!

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