“Tu ci credi?” (Giov. 11:26)

“Tu ci credi?” (Giov. 11:26)

Discorsi ed eventi > Adorazione mattutina

🏠 MENU 🎬 VIDEO

Robert Luccioni

Ci sono molte importanti lezioni che possiamo imparare da questo episodio della risurrezione di Lazzaro. E un aspetto interessante di cui parleremo oggi è che questo episodio ci ricorda di confidare in Geova e di non indebolirci nella fede se le cose non dovessero andare nel modo in cui vorremmo che andassero. Qualche settimana fa all’adunanza infrasettimanale uno dei riferimenti era La Torre di Guardia dell’agosto 2017. Un paragrafo diceva che “la pace di Dio va oltre ciò che possiamo immaginare”. E diceva anche: “Quindi, anche se forse non riusciamo a vedere la soluzione a un nostro problema, Geova la vede e può fare qualcosa che non ci aspettiamo”. “Geova la vede e può fare qualcosa che non ci aspettiamo”. Quindi Geova può fare in modo che una situazione vada a finire meglio di quello che pensiamo. Ma la domanda è: “Tu ci credi?” Queste furono le parole che Gesù rivolse a Marta, e se andiamo in Giovanni, al capitolo 11, il versetto 26, Gesù aveva appena spiegato che chi esercita fede in lui, anche se muore, tornerà in vita. E poi, alla fine del versetto 26, Gesù chiede a Marta: “Tu ci credi?” Lazzaro si era ammalato e alla fine era morto, e l’unica soluzione che le sue sorelle Marta e Maria riuscivano a vedere era che Gesù venisse e guarisse il loro fratello. Infatti Giovanni 11:3 dice: “Le sue sorelle dunque mandarono a dire a Gesù: ‘Signore, ecco, il tuo caro amico è malato’”. Quindi volevano che Gesù venisse e lo guarisse. Lo avevano già visto guarire altri. Se Gesù fosse stato lì, sarebbe andato tutto bene. È interessante che la prima cosa che gli dissero entrambe quando lo incontrarono in diverse occasioni, fu esattamente la stessa. Al versetto 21 si legge: “Marta disse dunque a Gesù: ‘Signore, se tu fossi stato qui mio fratello non sarebbe morto’”. E poi al versetto 32 arriva Maria e gli dice: “Signore, se tu fossi stato qui mio fratello non sarebbe morto”. Questa era la soluzione che loro vedevano al loro problema, alla loro situazione. Poi Lazzaro morì. E a quel punto? Beh, sembra che Marta cercasse di trovare conforto nell’unica altra soluzione che conosceva. Andiamo ai versetti 23 e 24: “Gesù le disse: ‘Tuo fratello risorgerà’. Marta gli rispose: ‘So che risorgerà nella risurrezione, nell’ultimo giorno’”. Gesù dice: “Marta, tuo fratello risorgerà” e lei pensa immediatamente all’unica soluzione che riusciva a vedere: “So che risorgerà […] nell’ultimo giorno”. Ovviamente lei avrebbe voluto di più. Nel versetto 22 lei dice: “So che qualsiasi cosa tu chieda a Dio, Dio te la darà”. Lei voleva di più. Gesù disse: “Tuo fratello [sta per risorgere]”. E lei dice: “So che risorgerà […] nell’ultimo giorno”. Perché non disse: “Lo so che lo puoi risuscitare subito, se lo vuoi”, oppure: “Per favore, Signore, risuscitalo”? Senza dubbio Marta sapeva delle 2 precedenti risurrezioni che Gesù aveva compiuto. E senza dubbio sapeva anche delle risurrezioni compiute dai profeti Elia ed Eliseo. Forse sapeva anche di quell’uomo ormai morto che era stato gettato in una fossa e, una volta toccate le ossa di Eliseo, era tornato in vita. Quindi perché non espresse la sua fiducia nel fatto che Gesù l’avrebbe risuscitato in quel momento? Non lo sappiamo per certo, ma ci sono almeno 2 cose che resero unica la risurrezione di Lazzaro e che potrebbero aver portato Marta a vedere un’unica soluzione al suo problema. Di cosa stiamo parlando? Per quanto ne sappiamo, le altre risurrezioni compiute in precedenza da Gesù e da entrambi i profeti Elia ed Eliseo riguardavano persone giovani. In 1 Re capitolo 17 si parla della risurrezione compiuta da Elia del figlio di una vedova. La Bibbia dice che Elia portò il corpo nella camera in terrazza e chiese a Dio di riportare in vita il bambino. In 2 Re capitolo 4 il profeta Eliseo risuscita il figlio di una coppia che lo aveva ospitato nella sua casa. Al versetto 18 si legge che “il bambino crebbe”; però poi si dice che un servitore portò il bambino da sua madre, che “lo tenne sulle ginocchia fino a mezzogiorno”, finché lui non morì. In tutti questi versetti si parla sempre di “bambino”. Leggendo i Vangeli notiamo che Gesù chiamò il figlio della vedova di Nain “ragazzo” e la figlia di Iairo “piccola”. Quindi tutt’e 4 queste risurrezioni probabilmente riguardavano persone giovani. Invece, per quanto ne sappiamo, Lazzaro era un uomo adulto. La seconda cosa che rese la risurrezione di Lazzaro ancora più unica può essere indicata dalle parole che pronunciò Marta riportate in Giovanni 11:39: “‘Togliete la pietra’, comandò [Gesù]. Marta, sorella del defunto, gli disse: ‘Signore, ormai deve puzzare: è il quarto giorno’”. Lazzaro era morto da 4 giorni. In tutte le altre risurrezioni, inclusa quella in cui l’uomo era tornato in vita dopo aver toccato le ossa di Eliseo, la persona era appena morta oppure stava per essere sepolta. Qui invece Lazzaro era morto, era stato preparato per la sepoltura ed era nella tomba da 4 giorni, e ormai aveva cominciato a decomporsi. Ecco perché possiamo avvertire un po’ di ansia nelle parole di Marta quando ricordò a Gesù da quanto tempo Lazzaro era morto. E che cosa le disse Gesù? Andiamo al versetto 40: “Gesù replicò: ‘Non ti ho detto che se credi vedrai la gloria di Dio?’” Quindi se lei avesse creduto, avesse confidato in Gesù, avrebbe visto una soluzione migliore di quella che si aspettava. Se lei avesse creduto, le cose sarebbero andate ancora meglio di quello che immaginava. E questo è esattamente quello che successe. Gesù risuscitò Lazzaro, lo fece uscire dalla tomba, e non solo Lazzaro tornò in vita, ma la sua carne non era più decomposta. E tu? “Tu ci credi?” Ci sono tanti episodi nella Bibbia in cui le cose andarono in modo molto diverso da come si sarebbero immaginati i servitori di Geova. Facciamo alcuni esempi. Pensiamo a Giona, pensiamo a quando fu lanciato dalla barca. Avrebbe mai potuto immaginarsi come sarebbero andate a finire le cose? “Oh, adesso arriverà un pesce e mi inghiottirà, così sopravvivrò e andrò avanti”. No, pensò di essere un uomo morto. Non avrebbe mai potuto immaginare il finale. E che dire di Gedeone e i suoi 300? Da quello che dice la Bibbia, quella contro i madianiti aveva tutta l’aria di essere una missione suicida. Pensate che avrebbero mai immaginato come sarebbero andate le cose? E che dire di Pietro? Era in prigione incatenato tra 2 soldati, circondato da altri soldati e probabilmente il mattino dopo doveva essere messo a morte. Secondo voi, si sarebbe mai immaginato di uscire dalla prigione in modo miracoloso? No, pensava di essere già morto. Che cosa impariamo? Guardate le immagini che compaiono sullo schermo. Mentre le guardate, quali sentimenti provate? Di cosa siete sicuri al 100%? E cosa sperate che accadrà in quel periodo? Siamo sicuri al 100% che Geova libererà il suo popolo. Non abbiamo dubbi al riguardo. Geova vincerà contro i suoi nemici. Ma quali dubbi potrebbero indebolire la nostra fede? Potremmo chiederci: “Cosa mi succederà in quel periodo? Cosa succederà alla mia famiglia? Riuscirò a sopravvivere alla grande tribolazione o verrò ucciso e dovrò aspettare la risurrezione? E se venissi separato dalla mia famiglia, cosa succederà?” Che cosa dice la Bibbia? Andiamo in 2 Pietro 2:9. Questo è un bellissimo versetto che ci ricorda di confidare in Geova; 2 Pietro 2:9, la prima parte dice: “Pertanto Geova sa liberare [o salvare] dalla prova le persone a lui devote”. E nei versetti precedenti si parla di come Geova liberò Noè e di come Geova liberò Lot. È come se Geova dicesse: “Ascoltami, non preoccuparti, io so esattamente cosa fare. So come liberare le persone dalla prova, le persone che mi sono devote”. E tu? “Tu ci credi?” Cosa possiamo imparare dall’episodio relativo a Marta, Maria e la risurrezione di Lazzaro? Quello che vogliamo ricordare è di confidare in Geova. Non lasciamo che la nostra fede si indebolisca perché le cose non vanno nel modo in cui pensiamo o immaginiamo. E non perdiamo tempo nel fare ipotesi su quello che potrebbe o non potrebbe succedere. Vogliamo fare quello che Geova disse al re Giosafat e al fedele regno di Giuda, come riportato in 2 Cronache 20:17. Vogliamo “stare fermi e vedere la salvezza di Geova”, con la piena certezza che le cose andranno ancora meglio di quello che immaginiamo.

Report Page