Tsipras il traditore

Tsipras il traditore

Salclem2

di Tiziana Alterio, 31 maggio 2019


Ci troviamo ad Atene, alle pendici dell’Acropoli, vicino piazza Monastiraki, nei pressi del Partenone e dell’anfiteatro romano a cui si accede solo a pagamento. Gli incassi confluiscono in un fondo vincolato per novantanove anni, unicamente dedicato al risanamento del debito pubblico greco. Giorgia Bitakou è una giornalista, avvocato, attivista politica e fondatrice del movimento Exit Greek che quest’anno, per la prima volta, è stato candidato alle elezioni europee. La giornalista Tiziana Alterio l’ha incontrata per Byoblu. Di seguito la trascrizione dell’intervista.


Ciao Giorgia, è un piacere per la redazione di Byoblu poterti incontrare. Innanzitutto, come sta in questo momento la Grecia?


“Oramai il mio popolo è completamente distrutto, non ha il potere di reagire. L’anno scorso, abbiamo avuto grandissime manifestazioni per l’importante questione della Macedonia. Ho potuto constatare il desiderio di ribellione contro tutto questo sistema politico di traditori, sia di destra che di sinistra. Poiché, però, a queste manifestazioni non è seguita un’organizzazione nazionale, si è sgonfiato tutto in breve tempo.


“La maggioranza dei leaders alla guida di queste manifestazioni, però, lavorava per il sistema… c’erano persino dei diplomatici. Tutti prezzolati per soffocare la ribellione di un milione e mezzo di persone, venute da tutta la Grecia, da tutte le città, dalle isole e persino dall’estero, per lottare non solamente per la questione della Macedonia, ma anche e soprattutto per la libertà della Grecia. Si voleva far piazza pulita dell’establishment politico attuale. È questo ciò che vuole oggi la maggior parte della popolazione greca.”


Giorgia, ripercorriamo un po’ i primi sei mesi del Governo Tsipras, perché lì è la chiave, anche per capire come operano i burocrati di Bruxelles. Tsipras viene eletto il 20 di gennaio del 2015 e sembrava incarnare la speranza per il popolo greco, perché parlava di cambiare direzione e perfino di un’eventuale uscita dall’Europa. Cosa accadde in quei sei mesi, fino al 5 di luglio, quando ci fu poi il referendum?


“Tiziana, personalmente – ma anche come giornalista – sono convinta che se non leggi la storia del tuo Paese e delle altre Nazioni non puoi affatto capire cosa succede nel presente o cosa succederà in futuro. E infatti la storia si ripete sempre. Conoscendo il passato della mia terra, posso dirti di non aver mai creduto in Tsipras, anche perché so molto bene da dove proviene. Anche lui è un figlio di questo sistema. Non ha mai lavorato in vita sua, non ha scritto niente, non si è impegnato per la Grecia, non sa cosa significhi “spirito greco”, non ha mai parlato in nome della nostra civiltà che neppure conosce. Ad esempio, gli è capitato in diverse occasioni di fare qualche riferimento storico, ma ha sempre sbagliato e il giorno dopo i giornali titolavano: “Ma quanto è scemo, quanto è ignorante!”. Magari in Italia certe notizie non arrivano, però questa è la verità. Non ho mai creduto alle sue parole. Prima di essere eletto, diceva che la prima cosa che avrebbe fatto sarebbe stata rifiutare il memorandum dell’Unione Europea. Ricordo bene che, davanti alle telecamere dei talk show politici, prometteva di ridurre a brandelli il memorandum. Diceva che nessuna casa si sarebbe trovata nelle mani dei banchieri, che avrebbe salvaguardato i diritti sulla prima casa; che avrebbe fatto tornare i nostri figli emigrati all’estero a lavorare; che avrebbe abbassato le tasse e avrebbe dato incentivi alle imprese per investire in Grecia. Tutte cose che la gente aveva veramente bisogno di sentire. Il nostro popolo, vessato dai precedenti governi di destra o del Pasok, ha voluto dare una possibilità a un uomo giovane come lui, nella speranza di un cambiamento radicale. Hanno creduto in lui e, appena eletto, effettivamente dimostrava di voler fare le cose che aveva promesso, ma alla resa dei conti non è andata così. Tsipras è stato un abbaglio!”


Però, a un certo punto, ha chiesto anche aiuto al popolo greco, indicendo il famoso referendum del 5 luglio, quello contro il piano di risanamento della Troika.


“Infatti, per questo, Tiziana, ho detto che la sua supposta battaglia contro il regime europeo è stata solo apparente. Perché attraverso il referendum, aveva la legittimità per perseguire la linea del "no". Questo orgoglioso "no" dei greci! Non dimentichiamoci in quale contesto abbiamo votato "no": con la borsa chiusa e i mercati impazziti, con tutti i telegiornali che terrorizzavano le persone, incitandoli a votare "sì", perché qualora avesse vinto il "no" sarebbe arrivata la fine del mondo. Tutto era contro la volontà popolare, ma i greci hanno dato prova, ancora una volta, del loro coraggio e della loro forza, votando "no"! Così facendo, hanno fornito a Tsipras la legittimità e l’autorizzazione di cui aveva bisogno per sfidare la Troika, questo regime di criminali. Perché non saprei in quale altro modo chiamarli se non criminali, dal momento che hanno compiuto un genocidio. Perché proprio questo è successo: un genocidio! Ho usato il termine giusto?”


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“Usiamola questa parola, perché è la verità. Abbiamo avuto migliaia di persone che si sono suicidate, migliaia di persone costrette ad abbandonare la loro casa e lasciare la Grecia. Per non parlare delle centinaia di imprese fallite, con tantissima gente che, trovandosi senza casa e lavoro, è stata costretta a vivere per strada. Questo io lo considero un vero e proprio genocidio! Tsipras, attraverso la vittoria referendaria, avrebbe potuto e dovuto opporsi ai diktat europei, forte del consenso popolare. Non sarebbe stato lui a decidere, ma il popolo che rappresentava. Non l’ha fatto! Si è seduto al tavolo delle trattative, senza essere pronto per guerreggiare. C’erano team di esperti che avevano lavorato anni, aspettando il momento in cui si sarebbe svolta questa trattativa con la Troika, e lui ha scelto di non coinvolgere nessuno. Non ha voluto nessuno con lui a Bruxelles a difendere il mio Paese.”


Però dopo il 5 luglio, il 12 se non vado errata, forte del “no” pronunciato dal popolo greco, si presentò a questa famosa riunione a Bruxelles cercando di difendere gli interessi dei greci. Ci fu quel gesto simbolico, si tolse la giacca e disse davanti alla Merkel: «Io non ho il mandato per svendere il mio Paese». E invece proprio lì, si consumò quello che noi abbiamo chiamato, nel nostro libro, “Il colpo di Stato finanziario”. Allora, la mia domanda è: qual era l’alternativa, il piano B che poteva cambiare in quel momento la storia della Grecia?


“Tu sei un’ottima giornalista – e ti ringrazio per il lavoro che stai facendo per raccontare la situazione del mio fantastico Paese – ma proprio per questo puoi immaginare che, non vivendo in Grecia, alcune cose non puoi saperle. Alcune cose vanno vissute, vanno viste con i propri occhi e io ti posso assicurare che non è come dici. Non esisteva un piano B. Tsipras, prima di andare al referendum, aveva già fatto l’accordo con loro (Unione Europea, NdR). Non si sarebbe aspettato mai una vittoria così schiacciante dei "no", in un contesto di terrorismo psicologico, di banche e borse chiuse, ecc.


“E, a mio avviso, lo dimostra un fatto: dopo il voto del referendum, quella domenica sera, mentre pronunciava il suo discorso, era triste. Era evidentemente preoccupato, perché questo "no" non sapeva proprio come gestirlo. Perfino Varoufakis, l’ex Ministro dell’Economia, poi dimessosi in seguito a contrasti con lo stesso Tsipras, descrisse l’atmosfera che si respirava quella sera nell’ufficio di Tsipras come pesante, come se si fosse consumato un lutto… ha usato precisamente questa parola!


“Per me, Tiziana, questo dimostra senza dubbio qual è la verità: il Primo Ministro aveva già trattato con la Troika, ben prima del referendum. Non aveva alcuna intenzione di opporsi. Il giochino dell’opposizione alla Troika è stata solo tutta una messa in scena per dimostrare a tutti – e intendo tutti gli europei, compresi voi per esempio (M5S e Lega che siete ora al governo) – che non si può fare proprio nulla, che è impossibile cambiare le cose. Ti ricordo che pochi mesi fa, quando avevate il grandissimo problema che a Bruxelles respingevano la vostra finanziaria, Tsipras è stato il primo a raccomandare pubblicamente: «Stipulate adesso, accettate le condizioni, perché dopo sarà tardi».


“Ti rendi conto? Fin dall’inizio è stato così. Si è trattato di una finzione teatrale, creata ad arte affinché il popolo accettasse irrimediabilmente i diktat della Troika. Un po’ come a dire: «guardate, i greci hanno cercato di resistere, ma nessuno può andare contro Bruxelles. Allora, cosa resta da fare? Inchinare la testa, sottomettersi, perché non si può vincere». Questo era il messaggio che ha voluto dare Tsipras.”


Allora chi è Tsipras?


“Un traditore! Non ho bisogno di pensare prima di rispondere, né io, né il popolo che – credimi – io rappresento in questo momento. Un traditore immenso!”


Un traditore che ha svenduto il vostro Paese, perché… Raccontaci cosa è accaduto poi, dal 2015 in poi


“La bandiera greca non rappresenta più nulla. La Grecia non è più del suo popolo. Non è libera perché non abbiamo più nessuna sovranità, ceduta completamente già attraverso il primo memorandum 2010. Poche settimane fa, a Creta, i soldati tedeschi hanno fatto un gesto significativo: hanno preso la nostra bandiera e l’hanno levata. Tutto il popolo si è stupito: «Ma che hanno fatto? Perché?».


“Ma io ero tristemente compiaciuta, perché almeno questo gesto ha reso evidente la verità. Lasciano le bandiere per non far sì che la gente si renda conto di essere sotto occupazione, ma la Grecia è a tutti gli effetti occupata! Non abbiamo sovranità democratica, non abbiamo proprio niente perché tutti i nostri fondi, le risorse, i porti e gli aeroporti, anche i monumenti… lo sai che adesso, se entriamo là (indica il Partenone alle spalle, NdR), paghiamo un biglietto e questi soldi vanno direttamente in Germania, in un apposito fondo destinato al risanamento del debito pubblico? Non ci appartiene più nulla: tutto quello che i tedeschi non hanno ottenuto durante la Seconda guerra mondiale – perché i greci hanno resistito e lottato, armi in pugno – l’hanno ottenuto con l’euro. Hanno occupato completamente il Paese.”


La Germania ha perso le due guerre mondiali, ma sta vincendo questa guerra che io chiamo una “guerra silenziosa”. Ed è molto più subdola perché non si vede il nemico, è difficile vedere chi c’è dall’altra parte, però è una guerra a tutti gli effetti dove i vincitori – in qualche modo – colonizzano il Paese. Voi state assistendo a una colonizzazione, ma tu mi parli di una vera e propria conquista. Non esiste più libertà nel vostro Paese?


“Non c’è più neppure la democrazia, se è per questo. A titolo esemplificativo, potremmo riportare il caso della Macedonia. Tutto il mondo sa che la Macedonia è greca, tutto il mondo conosce la nostra storia che è la storia di Alessandro Magno. Non è propriamente l’argomento del tuo reportage, però ritengo sia una dimostrazione inequivocabile dell’assenza di democrazia. I greci hanno detto a gran voce: «No, non firmate questo accordo che consegna la Macedonia, la nostra storia a un altro popolo» e, invece, i nostri governanti sono andati avanti con la stipula dell’accordo. Abbiamo subìto da parte del governo dei veri e propri atti di terrorismo. Ad ogni manifestazione, per oltre un anno e mezzo, la polizia reagiva reprimendo qualsiasi forma di dissenso. Spesso facendo dei veri e propri raid, con tanto di lacrimogeni contro i manifestanti in piazza. Non si è fermata neppure davanti bambini piccoli, anziani, gente inerme. La campagna di disinformazione è stata martellante. Il copione era sempre lo stesso: «Sono pochi estremisti, fascisti!». Ci chiamavano fascisti, semplicemente perché cercavamo di difendere la nostra storia, la nostra civiltà, il nostro Paese. Oramai in Grecia si ha timore persino di esporre la bandiera greca sul balcone, sai? Perché hanno paura di essere bollati come fascisti!”


Tsipras il traditore

Giorgia Bitakou intervistata da Tiziana Alterio - https://vimeo.com/339697678


Video integrale: https://youtu.be/rTYhV14I9dc


(Fonte: https://www.byoblu.com/2019/05/31/tsipras-il-traditore-giorgia-bitakou-intervistata-da-tiziana-alterio/)


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