Terzo giorno di scuola:testimonianza diretta

Terzo giorno di scuola:testimonianza diretta

Leonardo Santi

Questa mattina sono andato a scuola di mia figlia per ritirare l'iscrizione scolastica. 

Entro dal cancello, in piena ricreazione, e trovo bambini dai 6 ai 10 anni correre sul prato, distanti, a 28 gradi con grembiule e mascherine indossate. 

Mentre aspettavo nel corridoio che i documenti del ritiro venissero protocollati, vedo arrivare davanti a me un bambino che avrà avuto si e no 6/7 anni con mascherina accompagnato da un insegnante SENZA mascherina. 

L'insegnante va nel banchetto accanto a me, dove si trovava il termometro a pistola, ed inizia ripetutamente a puntarlo in testa al bambino per 3 4 volte.

Una volta la temperatura rilevata era di 37.4 un'altra 37.6, un'altra ancora  36.8. 

A questo punto il maestro redarguisce il bambino dicendo che se stava male avrebbe dovuto chiamare prima l'ambulanza, e poi magari l'elicottero che sarebbe atterrato nel giardino della scuola. 

Lo stava dicendo con un ghigno che trovava il sorriso divertito della bidella a pochi metri da lui.  

Il bambino, a questo punto, terrorizzato, iniziava a piangere come una fontana, e sottovoce, singhiozzando chiedeva di chiamare la mamma.

L'insegnante rincarava la dose dicendo che la mamma non rispondeva al telefono e che avrebbe dovuto chiamare i soccorsi ed isolarlo in una stanza covid. 

NON CI HO PIÙ VISTO. 

Sono dovuto intervenire. 

Ho alzato da terra l'insegnante che con fare arrogante mi ha iniziato a dire di farmi gli affari miei. 

Mi sono frapposto tra lui ed il bimbo che vedendo la scena si è nascosto dietro le mie gambe. 

A questo punto l'insegnante iniziava ad abbassare i toni visto che siamo arrivati faccia a faccia  a muso duro, senza mascherina. 

Si giustificava dicendo che stava scherzando mentre il bambino continuava a piangere. 

Ho preteso che continuasse a chiamare telefonicamente la madre. 

Solo quando la madre ha risposto al telefono in viva voce me ne sono andato, ricevendo dapprima il ringraziamento del bimbo e successivamente una sua confessione: "la mamma si arrabbierà con me quando verrà a prendermi perché mi ha detto non vuole che mi venga la febbre perché  deve lavorare." 

Che dire... 

Sono uscito con i moduli protocollati ed ho tirato un sospiro di sollievo per aver deciso di ritirare mia figlia. 

Mentre guadagnavo l'uscita passavo davanti ad un aula (che aveva le porte aperte per il troppo caldo) ed assistevo al rimprovero di una maestra nei confronti di bambino che si era alzato in piedi senza mettersi bene la mascherina sul naso. 




Se pensate che il problema sia solo la mascherina od il distanziamento sociale siete proprio fuori strada. 

I danni psicologici che verranno causati ai bambini (soprattutto quelli piccoli) nel tempo saranno incalcolabili. 

Ma d'altronde consegnandoli a questo tipo di scuola avete firmato un patto di corresponsabilità delegando altri a crescerli (ed indottrinali) al posto vostro. 

Che schifo. 





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