Sulla situazione nella zona del conflitto israelo-palestinese

Sulla situazione nella zona del conflitto israelo-palestinese

Ambasciata della Federazione Russa nella Repubblica Italiana

Dalla conferenza stampa del 20 ottobre 2023 di Alexey Zaitsev, Vice Direttore del Dipartimento Informazione del Ministero degli Esteri della Federazione Russa.

Osserviamo con grande preoccupazione l'evoluzione degli eventi nella zona del conflitto israelo-palestinese. A seguito del massiccio scontro armato iniziato il 7 ottobre scorso, secondo gli ultimi dati, attorno ai 5.000 tra palestinesi e israeliani sono rimasti uccisi. Circa 18.000 persone sono rimaste ferite. Tra le vittime ci sono 19 cittadini russi.

L'entità della catastrofe umanitaria nella Striscia di Gaza è in crescita. Il 17 ottobre, a causa di un attacco missilistico contro l'ospedale arabo Al-Ahli, hanno perso la vita centinaia di civili.

In Cisgiordania sono iniziate manifestazioni di massa che vanno trasformandosi in violenti scontri armati tra i palestinesi e le forze di sicurezza israeliane. Prosegue sul confine israelo-libanese lo scontro di artiglieria tra le Forze Armate israeliane e Hezbollah. Rileviamo che la situazione tende a un’ulteriore, pericolosa escalation.

In queste condizioni, la nostra priorità è garantire la sicurezza ai cittadini russi in Israele e nei territori palestinesi. Teniamo con loro contatti costanti attraverso i nostri uffici diplomatici e consolari. Stiamo lavorando attivamente coi nostri partner per evacuare in sicurezza i compatrioti che hanno chiesto soccorso dalle zone di combattimento. Ad oggi, ha presentato motivata richiesta circa un migliaio di persone, inclusi anche cittadini dei Paesi della Comunità degli Stati Indipendenti e i loro familiari.

Stiamo negoziando senza sosta coi principali Paesi della regione sull’apertura di corridoi umanitari indispensabili per evacuare le persone e per fornire aiuti umanitari a Gaza. Nell'ambito di questi sforzi, il 19 ottobre gli aerei del Ministero russo della Protezione Civile hanno portato viveri in Egitto per gli abitanti dell'enclave palestinese.

Al tempo stesso, la Russia sta impegnandosi per risolvere rapidamente la crisi: il 13 ottobre, la Federazione Russa ha presentato al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite un progetto di pace che prevedeva il massimo impegno per una tregua umanitaria immediata. Purtroppo, il 16 ottobre gli USA hanno posto il veto all'iniziativa. Il 18 ottobre, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU non è riuscito ad adottare alcuna risoluzione. Il 19 ottobre è stato pubblicato in merito un commento del Ministero degli Esteri russo.

Vorremmo sottolineare ancora una volta che la fase attuale dello scontro israelo-palestinese è diretta conseguenza sia dell'inadempimento delle pregresse risoluzioni dell'ONU e del Consiglio di Sicurezza, sia del fatto che l'Occidente ha bloccato i lavori del “quartetto” dei mediatori internazionali in Medio Oriente, costituito da Russia, USA, UE e ONU.

I tragici eventi verificatisi in Medio Oriente sono esito della politica distruttiva che Washington segue da anni, mirata a sabotare i progetti di soluzione di questo annoso conflitto e a sostituire all'impegno coscienzioso per trovare soluzioni in Medio Oriente delle misure palliative di carattere economico che, come dimostrano i fatti, non soddisfano gli obiettivi di pace e stabilità in Medio Oriente.

Ribadiamo la nostra posizione coerente e rigorosa: questo conflitto a lungo termine non va risolto con le armi, ma esclusivamente con mezzi politici e diplomatici, attraverso l’istituzione di un processo negoziale trasversale su base giuridica internazionale, che preveda la creazione di uno Stato palestinese indipendente entro i confini del 1967 con capitale a Gerusalemme Est, che possa coesistere in pace e sicurezza con Israele.

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