Storie di fede straordinaria | Hanno rischiato la vita in Sierra Leone 

Storie di fede straordinaria | Hanno rischiato la vita in Sierra Leone 

Interviste e storie di vita > Di fronte alle prove

🏠 HOME 🎬 VIDEO

Benvenuti a “Storie di fede straordinaria”. Siamo davvero felici di avere con noi Laddie e Cecelia Sandy che servono come pionieri speciali in Sierra Leone. Voi avete frequentato la 144ª classe di Galaad. È bello avervi qui. Grazie. Il 23 marzo del 1991, la guerra civile che si combatteva in Liberia si è estesa fino in Sierra Leone, dando inizio a 11 anni di guerra civile. Laddie, vuoi raccontarci cosa è successo quando la guerra è arrivata a Freetown, dove si trovava la nostra filiale? C’era il caos più totale, la situazione era fuori controllo. Non c’era mai stata così tanta criminalità, così tanta violenza. Era terribile. Quando siete stati intervistati a “The Inside Story” avete raccontato di quando a un certo punto i ribelli hanno attaccato la filiale. Laddie, poi cosa è successo? Cosa avete fatto dopo l’attacco? Siamo dovuti scappare. La filiale non era più un posto sicuro per noi. La gente gridava che c’erano i ribelli e che mutilavano le persone. Così abbiamo deciso di andare in un’altra casa missionaria, dall’altra parte della città. Ci siamo messi a seguire la folla e ci siamo trovati davanti a un posto di blocco. I militari ci hanno detto che non potevamo passare e che avremmo dovuto dormire per strada. Ho provato a insistere, a chiedere di poter attraversare il blocco, ma non c’era verso. E mi hanno detto che se avessi continuato a insistere mi avrebbero sparato. Cecelia, a cosa hai pensato in quel momento? Non è stato facile. Avevo paura, ero paralizzata dalla paura. Tutto quello che riuscivo a fare era pregare. Chiedevo a Geova di ricordarsi di noi nella risurrezione, non di proteggerci, perché ero sicura che saremmo morti quella notte. Quindi continuavo a implorarlo e dicevo: “Geova, ti prego, non dimenticarti di noi”. Abbiamo lasciato la nostra vita nelle sue mani. E poi cosa avete fatto la mattina dopo? Dato che la situazione era leggermente migliorata e non era più così pericoloso, abbiamo deciso di ritornare alla filiale. Tornare alla filiale è stata una decisione... ...è stata una decisione difficile, perché a quel punto non ci sentivamo più al sicuro né alla filiale né nella casa missionaria. Ma ci siamo affidati completamente a Geova e abbiamo seguito il consiglio dei fratelli che ci avevano detto: “Non preoccupatevi, Geova continuerà a proteggerci”. E così siamo tornati alla filiale e siamo rimasti lì. E secondo voi cosa ha aiutato di più i fratelli e le sorelle durante la guerra in Sierra Leone? È stato l’amore per Geova e per i fratelli. Sono rimasti spiritualmente attivi. Non hanno mai perso le loro buone abitudini spirituali, hanno sempre partecipato alle adunanze, fatto l’adorazione in famiglia, passato del tempo insieme. È questo che li ha aiutati veramente ad andare avanti. Quindi la presenza alle adunanze è stata importante in quel periodo. Sì, fondamentale direi. Dobbiamo amare le adunanze prima che arrivino i problemi perché, se abbiamo l’abitudine di saltarle, come faremo a essere regolari nei momenti difficili? Cosa succedeva quando qualcuno che di solito era presente alle adunanze non si presentava? Dovevamo andare a cercare lui o l’intera famiglia se mancavano tutti, perché durante la guerra civile le linee telefoniche erano pessime e non avevamo cellulari. E dato che era impossibile contattarli telefonicamente, dovevamo correre il rischio, assicurarci che stessero bene e poi potevamo tornare a casa. Quindi state dicendo che, se in quel periodo, qualcuno che assisteva regolarmente alle adunanze non c’era i fratelli rischiavano la vita per vedere se stava bene? Sì. È una cosa che fa davvero riflettere, grazie. Laddie, c’è qualcos’altro che ti piacerebbe aggiungere? Sì. Nei momenti difficili è importante pregare Geova. Solo lui può aiutarci, solo lui può darci il coraggio di cui abbiamo bisogno per affrontare qualsiasi problema. E ricordiamoci che le preghiere che i fratelli fanno per noi sono importanti. Geova ascolta quelle preghiere. Questa è una lezione che ho imparato sulla mia pelle durante la guerra in Sierra Leone. Sai, non avrei mai pensato di poter avere quel coraggio. È Geova che ce lo dà. E anche le preghiere dei fratelli aiutano molto. Grazie, grazie mille a tutti e due. Ringraziamo anche voi di averci seguito. E vi aspettiamo per la prossima puntata di “Storie di fede straordinaria”. 

Report Page