Stomaco: l’organo più maltrattato. Il senso biologico

Stomaco: l’organo più maltrattato. Il senso biologico

Marcello Pamio - 19 maggio 2022

Senza ombra di dubbio è uno degli organi che più trattiamo male. I disturbi che lo caratterizzano infatti, interessano centinaia di milioni di persone, e non a caso tra i farmaci più venduti al mondo ci sono gli inibitori di pompa protonica! Avrete capito che mi riferisco all’organo digestivo per eccellenza: lo stomaco! Secondo Ferderfarma tra i 20 principi attivi più prescritti in Italia, almeno tre (Pantoprazolo, Lansoprazolo e Omeprazolo, di cui il pantoprazolo occupa il podio) sono guarda caso inibitori di pompa protonica, usati per spegnere l’incendio a bordo, dove la nave in questo caso è rappresentata dal povero viscere.

Il meccanismo di funzionamento di questi farmaci è quello di bloccare la produzione di acido cloridrico. L’apparente beneficio lascia il posto ad un conto da saldare pesante. Per una corretta e sana digestione infatti l’ambiente interno dello stomaco deve avere un certo quantitativo di succhi gastrici, un pH preciso, acido cloridrico ed enzimi proteolitici.
Le proteine vengono smantellate dalla pepsina, un enzima che lavora in ambiente acido. Alzando il pH dello stomaco per ridurre la fastidiosa gastrite, gli inibitori di pompa generano problemi nella demolizione degli aminoacidi, creando così un terreno fertile a putrefazioni, malassorbimento e infiammazioni. Infine vanno tenuti in seria considerazione gli onnipresenti e importanti effetti collaterali che qualsiasi farmaco si porta appresso. Nel caso degli inibitori stiamo parlando di: cefalea, diarrea alternata a stipsi, mal di stomaco, nausea, vomito, flatulenza, bocca secca, esantema e prurito della pelle, problemi epatici, stanchezza, depressione, dolori, ritenzione idrica, febbre, irrequietezza, sonnolenza, confusione, allucinazioni, insonnia, vertigini, perdita di appetito, infiammazione della lingua, sensibilità alla luce, perdita dei capelli, formicolio della pelle, tremore, anemia, problemi renali, impotenza, candidosi...

Molti uomini, senza saperne il motivo, hanno visto scivolare lentamente nell’oblio il desiderio sessuale, con enormi problematiche relazionali.

Se una gastrite o un reflusso ci stanno facendo patire le pene dell’inferno, non è certo bloccando la produzione di acidi che guariamo. Perché lo ripetiamo: queste molecole agiscono inibendo un particolare enzima (H⁺/K⁺ ATPasi), detto appunto pompa protonica, presente nelle cellule parietali dello stomaco, ostacolando la produzione di acido cloridrico basale, sia quello prodotto dall’ingestione di cibo.
Forse i disturbi allo stomaco stanno solo mettendo in luce e portando a coscienza che non accettiamo o riusciamo a digerire qualcosa nel nostro territorio. Comprenderne il senso biologico diventa allora di vitale importanza...

Lo stomaco
Lo stomaco è un viscere molto vascolarizzato e innervato. La porta d’ingresso si chiama cardias ed è uno sfintere muscolare, come lo è quello di uscita, chiamato piloro. Dopo il piloro inizia il duodeno e l’intestino tenue.
La funzione principale dello stomaco è quella di “accogliere” e “accettare” il bolo alimentare proveniente dall'esofago. Poi attraverso l’azione di succhi gastrici molto acidi, il cibo viene avviato alla seconda fase di digestione (la prima avviene nel laboratorio alchemico più importante: la bocca). Come detto, le secrezioni gastriche contengono muco e acido cloridrico, che sterilizza il cibo, pepsina e l’importante fattore intrinseco che permette il vitale riassorbimento di vitamina B12.
Qui si produce il chilo che poi procede verso il duodeno dove verrà sottoposto ad altre azioni chimiche atte all'assimilazione.

Stomaco e comprensione
Lo stomaco deve quindi digerire il “cibo-evento-relazione“, deve far proprio, e da un certo punto di vista deve "comprendere", cioè "Cum-prendere": prendere dentro.
Per cui tutte le persone che hanno problematiche allo stomaco, sono PERSONE IN-COMPRESE, o almeno questo è ciò che percepisce il loro cervello.

Dietro lo stomaco il percepito è di non essere compresi!

Il senso biologico
Secondo le Leggi biologiche occorre distinguere due aree principali dello stomaco: la piccola curvatura e la restante parte del viscere, detta grande curva.

Piccola curva
La Piccola curvatura deriva da un foglietto embrionale chiamato “ectoderma”, controllato dalla corteccia cerebrale che risponde a conflitti (o vissuti) di “contrarietà indigesta”. Ha indubbiamente a che fare con il mondo delle relazioni sociali, del territorio (lavoro, casa, ecc.).
Nella piccola curva spesso si formano le dolorosissime ulcere.

Ulcere gastriche
Sono situazioni territoriali (familiari e/o lavorative) veramente indigeste.
Il conflitto è relativo a persone e/o situazioni con le quali dobbiamo vivere, ci tocca viverle, per obbligo e non per piacere. Siamo in quella che viene chiamata “contrarietà indigesta per il territorio”. Spesso se c’è anche rabbia e rancore sono coinvolte pure le vie biliari.
Ci sentiamo incastrati in una situazione (lavorativa e/o familiare) e non riusciamo a venirne fuori per mille motivi. Siamo nella lotta per i limiti del territorio.

Grande curva
La grande curva dello stomaco deriva dal foglietto embrionale chiamato endoderma, un tessuto controllato dal cervello tronco encefalico, il cervello arcaico o rettile (la “bestia” che abbiamo dentro) e risponde a conflitti di “boccone vitale indigesto”. Siamo in piena lotta per la sopravvivenza.

Boccone troppo grosso da digerire!

Il “conflitto alimentare” è nell'ambito familiare, ci sono problemi di sopravvivenza perché non riusciamo a digerire il boccone. «Ho ingoiato il boccone, ma non lo posso digerire». Grosse contrarietà familiari e/o lavorative, qualcosa che proprio non digeriamo più!

Reflusso gastro-esofageo
E’ un diffusissimo disturbo cronico dovuto al contenuto gastrico (acido) che risale in esofago determinando una irritazione della mucosa e la comparsa della classica esofagite da reflusso.
I sintomi possono andare dal gusto acido in bocca, al bruciore retrosternale, alitosi, dolore toracico, rigurgito, difficoltà respiratoria e disturbi dentali.
Ufficialmente la causa è la sfinimento dello sfintere del cardias, ma per la medicina le ragioni sono come sempre sconosciute.
Siamo anche in questo caso nell’endoderma, per cui sono interessati il tronco encefalico e il “boccone vitale”.

Il senso biologico del reflusso è quello di espellere l’eccesso di rabbia e rancore per un boccone che non è digeribile! Ci troviamo sempre nell’ambito familiare e/o lavorativo e abbiamo la percezione di essere incompresi, di non avere l’aiuto necessario, di trovarci in una situazione senza via d'uscita. Il reflusso diventa allora l’estremo tentativo di uscirne!
Ma come possiamo immaginare non è questa la strada…

Cambiare è la strada maestra
Cosa fare in caso di problemi gastrici? La strada più veloce, ma non per questo indolore, è il farmaco allopatico che va a spegnere il sintomo. Una gastrite, un reflusso o qualsiasi altro disturbo avranno un miglioramento, per cui vissero tutti felici e contenti, quasi. Ma è questo il finale perfetto della favola? Ovviamente no.
E’ una strada insidiosissima e non solo per gli effetti collaterali visti prima. Se il corpo (che non mente, a differenza della mente) ci sta comunicando una cosa molto precisa, cioè ci sta dicendo che non riusciamo ad “accettare” e “digerire” una situazione, il farmaco spegnendo il dolore, impedisce il cambiamento: ci fa rimanere fermi nel posto o nella relazione che invece dovremo modificare.

Gli animali, a differenza dell’uomo, sono in totale armonia con le leggi della natura: se una situazione crea noia, se ne vanno senza tanti fronzoli. L’uomo invece, grazie alla mente e ai condiziona-menti, non fa quello che un qualsiasi mammifero metterebbe in pratica. Se un lavoro o relazioni lavorative/familiari non le digeriamo, SI DEVE CAMBIARE!
Non lo facciamo? Perfetto, per fortuna c’è l’inibitore di pompa protonica. Ma il gioco vale realmente la candela?


Per maggiori informazioni

https://disinformazione.it/2019/12/24/stomaco-senso-biologico-e-patologie/
http://www.attivazionibiologiche.info/

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