Siamo allievi attenti? (Prov. 3:13)

Siamo allievi attenti? (Prov. 3:13)

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L’articolo della Torre di Guardia parlava di come possiamo permettere alla Parola di Dio di esercitare potenza quando insegniamo dal podio. Ma, sia che insegniamo in congregazione, durante uno studio biblico o in famiglia, è importante che ognuno di noi, fratelli e sorelle, presti costante attenzione a sé stesso e al proprio insegnamento. E sappiamo perché è così importante, perché ci sono in gioco delle vite. E tutti noi, anche se molto giovani, possiamo avere un impatto sulla vita degli altri. Quindi, quando insegniamo in modo efficace, diamo agli altri l’opportunità di ricevere la sapienza e il discernimento che la Parola di Dio può dare. Ecco perché, quando insegniamo, non vogliamo prendere le cose alla leggera, ma vogliamo pregare al riguardo. Più di 20 anni fa, dopo un mio discorso pubblico, un anziano mi diede con gentilezza degli utili consigli e poi con un sorriso, mi disse: “Ricordati che nessuno di noi sa insegnare come Gesù”. Non dimenticherò mai quelle parole. Le sue parole mi sono state di grande aiuto perché mi hanno ricordato che quando insegniamo il modello da seguire deve essere Gesù, il Maestro. C’è sempre da imparare da lui. E l’esempio di Gesù ci ricorda l’importanza di essere umili e di essere allievi desiderosi di imparare da Geova, il grande Insegnante. Anche se a volte ognuno di noi ricopre il ruolo di insegnante, molto più spesso il ruolo che ricopriamo tutti noi è quello di allievi, di studenti. Pensiamo per un attimo a tutto il tempo in cui siamo studenti, studenti, non insegnanti. Quando siamo seduti tra l’uditorio alle adunanze, alle assemblee o ai congressi. Anzi, aggiungiamoci anche il tempo che passiamo da studenti quando guardiamo il programma mensile del Broadcasting, studiamo per le adunanze, come famiglia e a livello personale. Per non parlare del privilegio che abbiamo qui alla Betel di assistere all’adorazione mattutina 5 giorni alla settimana. Generalmente un’adorazione mattutina dura tra i 20 e i 25 minuti. Se li moltiplichiamo per i 5 giorni della settimana e poi per 52 settimane, vediamo che ogni anno riceviamo da Geova come minimo 86 ore d’insegnamento extra. Ma se non stiamo attenti, una parte o buona parte di quell’istruzione, quell’incoraggiamento e quei consigli potrebbe semplicemente scivolarci addosso. Quindi questa mattina esamineremo insieme alcune cose che tutti noi possiamo fare per ascoltare con più attenzione alle adunanze e durante i vari programmi spirituali. Per considerare il primo punto apriamo la Bibbia in Esdra 7:10. Vediamo insieme l’esempio di Esdra. Esdra 7:10. Notate cosa dice: “Esdra aveva preparato il suo cuore per consultare la Legge di Geova e per metterla in pratica, e per insegnarne in Israele le norme e le decisioni giudiziarie”. Come vedete qui, nella Traduzione del Nuovo Mondo, la nota in calce mostra che l’espressione “aveva preparato il suo cuore” può anche essere resa “aveva deciso in cuor suo”. Ma in pratica cosa significa? Esdra aveva il giusto atteggiamento quando studiava la Parola di Dio, il giusto approccio allo studio e all’apprendimento. Riconosceva che era Geova stesso a insegnargli attraverso la sua Parola e come dice il versetto, prima di tutto riconosceva la necessità di mettere in pratica a livello personale quello che imparava. Solo allora sarebbe stato nella posizione di insegnare ad altri in modo efficace. Beh, questo versetto sottolinea quello che dicevamo prima. Anche se a volte siamo insegnanti, prima di tutto e soprattutto siamo studenti della Parola di Dio. Come possiamo imitare l’esempio di Esdra e preparare il nostro cuore prima di studiare, prima di assistere a un programma spirituale qui alla Betel o a un’adunanza in congregazione, prima di guardare un programma mensile? Possiamo preparare il nostro cuore pregando Geova in modo specifico, riconoscendo che è lui la Fonte di quello che stiamo per imparare. Per cosa dovremmo pregare precisamente? Primo, chiediamo a Geova di aiutarci a essere umili ogni volta che veniamo istruiti da lui. Dobbiamo ascoltare, indipendentemente da quanto tempo siamo allievi nella scuola di Geova, perché nessuno di noi sa tutto o saprà mai tutto. Proverbi 1:5 ci ricorda che “il saggio ascolta e acquisisce più istruzione”. Questo ci porta a un’altra domanda, che dire se in qualche modo siamo prevenuti nei confronti di un certo discorso, forse perché l’argomento non è di nostro interesse? O se siamo prevenuti nei confronti di un certo fratello e delle sue capacità di insegnare? Cosa dovremmo fare? Prepariamo il nostro cuore, chiediamo a Geova di aiutarci a riconoscere e ricordare che quegli insegnamenti vengono da lui e a mostrare gratitudine. Nel 2002 la Torre di Guardia faceva questo commento interessante in un articolo intitolato Prestiamo più che la solita attenzione: “Alcuni tendono a giudicare la qualità delle adunanze dalla capacità di insegnare di chi svolge le parti. Anche se la capacità di insegnare di chi svolge le parti è importante, non è l’unico fattore che contribuisce alla riuscita delle adunanze. Non siete d’accordo che la nostra preoccupazione principale dovrebbe essere non la bravura con cui l’oratore pronuncia il discorso, ma quanto noi siamo pronti a prestare ascolto?” L’articolo continua: “Quando assistiamo alle adunanze e prestiamo attenzione a ciò che viene detto, stiamo adorando Dio in armonia con la sua volontà. È questo che determina la riuscita delle adunanze. Se siamo desiderosi di acquistare conoscenza di Dio, trarremo beneficio dalle adunanze a prescindere dalla capacità degli oratori”. È un punto molto bello su cui riflettere. Quindi il primo aspetto, come Esdra, prepariamo il nostro cuore pregando. Vogliamo essere allievi sempre pronti ad accettare e mettere in pratica quello che Geova ci insegna. Consideriamo il secondo aspetto. Dobbiamo rimanere concentrati. Avete mai trovato difficile rimanere concentrati durante un programma spirituale? Potremmo essere distratti perché pensiamo ai nostri problemi o ad altre cose. Oppure potrebbe esserci un rumore o qualcuno che si muove. Se non stiamo seguendo l’adorazione mattutina dalla sala da pranzo della Betel, sappiamo che ci sono molte cose che potrebbero distogliere la nostra attenzione. Alcuni hanno malattie o dolori fisici che potrebbero rendergli difficile concentrarsi. Di recente una sorella della nostra congregazione ci ha raccontato della sua lunga lotta contro l’emicrania. Ho provato a mettermi nei suoi panni, avere l’emicrania mentre si assiste a un programma spirituale. Sarebbe difficile concentrarsi. Qualunque sia la nostra situazione, ammettiamo che ci sono molte possibili distrazioni. Quindi che fare? Dato che gli occhi influiscono notevolmente sulla nostra concentrazione, il libro Scuola di Ministero suggerisce: “Per concentrarvi, tenete gli occhi sull’oratore. Quando cita un passo biblico, anche se ben noto, cercatelo e seguitene la lettura”. E poi dice: “Resistete alla tentazione di girarvi ogni volta che sentite un rumore o del movimento. Se gli occhi inondano la mente di informazioni che distraggono, perderete gran parte di ciò che viene detto dal podio”. E pensiamo anche all’uso dei dispositivi elettronici. Avete mai ricevuto una notifica, un messaggio o una mail mentre stavate guardando la Bibbia sul vostro dispositivo? È meglio impostare i nostri dispositivi in una modalità che elimini queste distrazioni non necessarie. E se invece siamo preoccupati per qualcosa? Cosa potremmo fare al riguardo? Quello è il momento di ricordarci chi è il nostro grande Insegnante e quanto può confortarci attraverso le adunanze e altri programmi spirituali. Apriamo la Bibbia in Salmo 94:19 e vediamo quello che il salmista disse a Geova. Salmo 94:19 dice: “Quando ero sopraffatto da inquietanti pensieri, tu mi consolavi e mi coccolavi”. Che belle parole! Geova può coccolarci e consolarci quando assistiamo a programmi spirituali così che possiamo concentrarci su quello che ci insegna. I programmi spirituali sono un suo regalo, il nostro salvagente. Quindi ogni volta che serve, durante un discorso o un’adunanza, preghiamo Geova di aiutarci a rimanere concentrati. Facciamolo più volte, se necessario. Cosa abbiamo imparato? Siamo tutti insegnanti qualche volta, ma prima di tutto e soprattutto siamo allievi nella scuola di Gesù e di Geova. Come Esdra, l’umiltà e la gratitudine dovrebbero spingerci a preparare il nostro cuore prima di ogni programma spirituale. Non vogliamo perderci nulla di quello che Geova ha preparato per noi. Vogliamo consultare la Legge per metterla in pratica e per insegnarla. E per evitare potenziali distrazioni, concentriamo i nostri occhi, la nostra mente e il nostro cuore sulla bontà dei doni spirituali di Geova.

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