Servono 10 miliardi. Anzi no, 20. No, di più, almeno 30. E poi 50, fino ad arrivare 70.

Servono 10 miliardi. Anzi no, 20. No, di più, almeno 30. E poi 50, fino ad arrivare 70.


Servono 10 miliardi.
Anzi no, 20.
No, di più, almeno 30.
E poi 50, fino ad arrivare 70.

Lo hai twittato, lo hai urlato con quell'immancabile filetto di bava che contraddistingue
le tue dirette e che si accumula sulla tua bocca (non in senso
metaforico), lo hai ripetuto in ogni trasmissione televisiva, in un sali
e scendi di cifre ridicolo, fatto solo per creare polemiche cretine
anche a fronte di una pandemia.

Hai pubblicato un meme in cui
paragonavi cifre differenti tra uno Stato e l'altro per dire che
l'Italia investiva 25 miliardi e gli altri 300, 400, 500 o 1000; hai
creato la bufala dei 400 milioni di euro divisi per 60 milioni di
abitanti; ti sei inventato i 500.000 franchi versati dalla Svizzera sul
conto corrente di ogni cittadino; hai diffuso ad arte un servizio del
Tgr Leonardo per diffondere il panico su cui specularci sopra; hai
recitato il rosario e chiesto di riaprire le Chiese.

Insomma: hai
passato tutti i giorni di questa crisi a spararla ogni giorno più forte
di quella precedente, sempre nel tentativo pietoso di lucrare qualche
punto di decimale in più, mentre fuori la gente moriva e il mondo
sprofondava.

E poi, oggi, ti sei finalmente zittito.

Sono
passate 24 ore dalla conferenza stampa in cui il Presidente del
Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato 400 miliardi di liquidità per le
imprese, eppure non hai detto o scritto nulla a riguardo.

Non un tweet, non una diretta Facebook, non un post su Instragram, non un video su Tik Tok e nemmeno un telegramma.

Niente.

Il silenzio.


In compenso hai postato l'ennesima foto di tua figlia ("lasciate fuori i
bambini dalla politica!"), questa volta mentre impasta la pizza.
Buon appetito.

Ti sei travestito da economista, poi da medico, infine da prete. Continua pure a farlo, se è ciò che ti compete. Ai nostri occhi sei e resterai sempre soltanto un pagliaccio. E, fidati, non c'è maschera che tenga.

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