Serviamo Geova, un Dio che fa vere profezie (Sal. 46:8)

Serviamo Geova, un Dio che fa vere profezie (Sal. 46:8)

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David Splane

Andiamo a leggere di nuovo il versetto di oggi. Salmo 46:8 dice: “Venite, vedete con i vostri occhi le opere di Geova”. “Vedete”. Una persona che vede con i suoi occhi un fatto o ne è a diretta conoscenza è un testimone. E noi perché possiamo dire di essere Testimoni di Geova? Cosa conosciamo? Cosa abbiamo visto con i nostri occhi delle opere di Geova? Beh, per prima cosa siamo testimoni del fatto che Geova può vedere il futuro, e ogni cosa avviene esattamente come l’ha predetta. E secondo, sappiamo che nessuno può impedire che quello che Geova predice si avveri. Tutte le profezie di Geova si avverano. Facciamo un esempio del primo punto, cioè che Geova può vedere il futuro. A questo proposito, vediamo 2 notevoli profezie che riguardano la distruzione di Gerusalemme e del suo tempio. Sappiamo bene che Geova, tramite il profeta Geremia, predisse che Gerusalemme e il suo tempio sarebbero stati distrutti dai babilonesi. E cos’è accaduto? Esattamente questo, nel 607 a.E.V. Ma Geova disse anche qualcos’altro. Disse che Gerusalemme sarebbe stata ricostruita. “Riedificheranno le antiche rovine; ricostruiranno i luoghi desolati da tanto tempo e restaureranno le città devastate”. E sarebbe stata ristabilita anche la pura adorazione. E già questa è un’informazione abbastanza precisa. Ma Geova disse molto di più. Geova disse anche che il popolo non avrebbe continuato ad adorarlo nel modo giusto. È davvero notevole, e si capisce da quello che leggiamo nella seconda parte di Daniele 9:26. Vi prego di seguirmi perché leggeremo 2 parti di questo versetto. Questo è un aspetto interessante. Leggiamo insieme Daniele 9:26. Qual è il punto di questo versetto di Daniele che vogliamo far emergere? È che Gerusalemme e il suo tempio sarebbero stati distrutti per la seconda volta e che non si sarebbe continuato a praticare la pura adorazione. Ecco quello che dice la seconda parte del versetto 26: “E il popolo di un condottiero che verrà distruggerà la città e il luogo santo”. Quando queste parole furono scritte, la città di Gerusalemme e il suo tempio erano già in rovina. Ma qui Geova non dice: “Nabucodonosor ha distrutto la città e il suo tempio”. Dice: “Il popolo di un condottiero che verrà”. E sarà il generale romano Tito nel 70 che “distruggerà la città e il luogo santo”. Perché questa profezia si adempisse, Gerusalemme e il tempio dovevano essere ricostruiti e poi distrutti una seconda volta. Interessante, non è vero? Questa è una profezia davvero specifica. Ma perché doveva succedere questo? Perché mai, se gli ebrei tornarono nella Terra Promessa motivati a ristabilire la pura adorazione, questo progetto sarebbe dovuto fallire? E perché Gerusalemme e il suo tempio avrebbero dovuto essere distrutti una seconda volta? In parte è per quello che troviamo scritto qui all’inizio del versetto 26: “Il Messia sarà stroncato”. Quindi Geova aveva predetto che gli ebrei avrebbero rigettato il Messia quando sarebbe arrivato, perché la profezia dice che sarebbe stato stroncato. Ed è per questo motivo, o almeno in parte, che Gerusalemme e il suo tempio sarebbero stati distrutti, e in effetti questo avvenne nel 70. Ma un attimo, fermiamoci un secondo a riflettere. A un certo punto viene il Messia, ma Gerusalemme e il tempio vengono distrutti dopo la sua venuta, nel 70. Cosa vuol dire? Vuol dire che il Messia viene prima, prima del 70. Questo dovrebbe far riflettere quelli che stanno ancora aspettando la venuta del Messia. Il 70 è già passato da molto tempo. Quindi il Messia è venuto e anche lui si è dimostrato un vero profeta. E una straordinaria profezia di Gesù si trova nel Discorso della Montagna. Esaminiamola insieme e pensiamo al pieno significato di questa profezia. Si trova in Matteo capitolo 7. Leggeremo i versetti 22 e 23. Ma mentre li leggiamo teniamo presente questo aspetto: gli insegnamenti di Gesù non si erano ancora diffusi al di fuori di Israele. Notate i versetti 22 e 23: “In quel giorno molti mi diranno: ‘Signore, Signore, non abbiamo profetizzato nel tuo nome, e nel tuo nome espulso demòni, e nel tuo nome compiuto molte opere potenti?’ Allora io dichiarerò loro: ‘Non vi ho mai conosciuto! Andatevene via da me, voi che praticate l’illegalità!’” Se Gesù avesse semplicemente predetto che il suo messaggio avrebbe raggiunto l’intera terra, avreste potuto dire: “Cosa c’è di speciale in questo?” Ma qui Gesù sta dicendo qualcosa di diverso. Sta predicendo che ci sarebbe stata una grande apostasia. In questi versetti Gesù sta predicendo la nascita della cristianità con ben 300 anni di anticipo. Quindi Gesù sta dicendo che molti dei suoi seguaci si sarebbero allontanati dalla verità. E alla fine del I secolo l’apostasia era già diffusa, come sappiamo. C’erano diverse sette, come la setta dei nicolaiti per esempio, e molte altre. Stava per iniziare la grande apostasia, un periodo che dal II secolo si sarebbe protratto per molto tempo. E a questo punto cosa fa Geova? Fa scrivere un’incredibile profezia, Rivelazione 14. 144.000 staranno sul monte Sion insieme all’Agnello. Il numero di cristiani del I secolo non si avvicinava minimamente a 144.000, ma Geova dice che ce ne sarebbero stati realmente 144.000. E aggiunge anche dell’altro. Ci sarebbe stata “una grande folla, che nessuno poteva contare”. Com’era possibile una cosa del genere? Geova è un Dio che fa vere profezie. Vede davvero il futuro. Ora passiamo al secondo punto. Nessuno può impedire che quello che Geova predice si avveri. Al Diavolo invece piacerebbe che succedesse. Ma torniamo di nuovo a Rivelazione 14. Se il Diavolo potesse impedire di arrivare a 144.000, anche solo per uno, ne sarebbe felice, perché dimostrerebbe che Geova non è accurato nel fare profezie. E questo è uno dei motivi per cui il Diavolo fa guerra ai rimanenti della discendenza della donna. Il suo obiettivo è quello di impedire che venga completato il numero dei 144.000. Ma naturalmente non ce la farà. E che dire della profezia secondo cui l’America e la Gran Bretagna sarebbero diventate una duplice potenza mondiale? Beh, la Gran Bretagna non sarebbe diventata una potenza mondiale se la Francia l’avesse fermata. Francia e Gran Bretagna erano nazioni nemiche, e per molti e molti anni la Francia fu molto più ricca e molto più potente rispetto alla Gran Bretagna. E alla fine, alla battaglia di Waterloo del 1815, la Francia ebbe un’ultima chance per impedire che la Gran Bretagna diventasse una potenza mondiale. E in teoria la Francia doveva vincere. Tutto giocava a sfavore della Gran Bretagna. Ma una pioggia torrenziale, un errore disastroso da parte di Napoleone e alcuni altri fattori causarono la sconfitta della Francia. E così la Gran Bretagna diventò una potenza mondiale, e alla fine dell’800 si poteva dire che sull’impero britannico non tramontava mai il sole. Comunque, America e Gran Bretagna dovevano diventare una duplice potenza mondiale. Ma la Gran Bretagna non voleva affatto condividere il potere con l’America. Anzi, cercò di impedire che le colonie americane si rendessero indipendenti. Ci fu una lunga guerra e furono commessi errori da entrambe le parti, ma alla fine l’America ottenne l’indipendenza dalla Gran Bretagna. Che succede però qualche anno dopo? La Gran Bretagna condivide il potere con l’America e diventano una duplice potenza mondiale. Chiunque si metta contro Dio non può avere successo. Noi serviamo Geova, un Dio che fa vere profezie. E tutto quello che dice si avvera, sempre.

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