Sembra impossibile, ma non a Dio, perché ogni cosa è possibile a Dio, e difatti...

Sembra impossibile, ma non a Dio, perché ogni cosa è possibile a Dio, e difatti...

Paolo Castellina

La conversione a Cristo di tanti nostri contemporanei, ostinati e prevenuti, ci sembra spesso impossibile, come pure frustrante l'evangelizzazione, eppure, al di là di ogni aspettativa, questo miracolo continua ad avvenire, anche in modi "imprevedibili". Perché? Esaminiamolo sulla base di Romani 10:18-21.

“Ma io dico: Non hanno essi udito? Anzi, «La loro voce è corsa per tutta la terra, e le loro parole fino agli estremi confini del mondo». Ma io dico: Non ha Israele compreso? Mosè dice per primo: «Io vi muoverò a gelosia per una nazione che non è nazione; vi provocherò a sdegno per una nazione stolta». E Isaia arditamente dice: «Io sono stato trovato da quelli che non mi cercavano, mi sono manifestato a quelli che non chiedevano di me». Ma riguardo ad Israele dice: «Tutto il giorno ho steso le mani verso un popolo disubbidiente e contraddicente»” (Romani 10:18-21).

La predicazione, la proclamazione chiara ed esplicita di ciò che Dio ha compiuto inviando nel mondo il Figlio Suo Gesù Cristo, è un preciso mandato che Gesù ha affidato ai Suoi discepoli di ieri e di oggi: “Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura. Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato” (Marco 16:15-16). Infatti, come dice il testo che abbiamo esaminato nella nostra precedente riflessione, la fede viene dall'ascolto della Parola di Cristo (17). Quando una persona si affida di tutto cuore a Cristo, quella è l'evidenza iniziale che la grazia della salvezza, la “vita eterna”, le è stata accordata. “Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui” (Giovanni 3:36).

Oggi più che mai, bene o male che sia, l'Evangelo si è diffuso su tutta la terra, “fino all'estremità del mondo”, come dice il Salmo 19:4, citato qui dall'Apostolo. Egli fa così un parallelo fra le evidenze della presenza ed opera di Dio nella creazione, accessibili a tutti, e la provvidenza secondo la quale la Sua grazia viene estesa a gente di ogni nazione. Come “i cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annuncia l'opera delle Sue mani” (Salmo 19:1), così i ministri di Cristo (quelli autentici) proclamano la gloria e le opere di Dio in Cristo. “...perché il Dio che disse: "Splenda la luce fra le tenebre", è quello che risplendé nei nostri cuori per far brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù Cristo” (2 Corinzi 4:6).

L'Apostolo, in questo testo, sembra non riuscire a capacitarsi come tale realtà, confortata dal grande numero di persone provenienti dal paganesimo che allora accoglievano il Cristo, ancora susciti l'ostinata resistenza di molti israeliti che sembrano non comprendere (19a) ciò chiaramente anche le loro antiche Scritture profetizzavano. Proprio quando gran parte dell'Israele etnico si dimostrava indifferente, incredulo ed ostile all'Evangelo, ecco che innumerevoli pagani accoglievano il Cristo come loro Signore e Salvatore. Indubbiamente c'era da esserne gelosi! È un po' come lo stupore che coglie la languente e indifferente cristianità occidentale di fronte alle conversioni a Cristo di tante persone in Asia ed in Africa e la loro fermezza nonostante le persecuzioni. Quelli erano pure i sentimenti di Mosè sentiva di fronte all'ostinazione ed incredulità dell'Israele del suo tempo. Com'é possibile, dicevano, che gente priva del “pedigree” di Israele, gente così “senza intelligenza” spirituale, accolgano il Cristo (19b)?

Anche in questo si dimostra il comportamento “paradossale” di Dio che si fa trovare da quelli che nemmeno lo avevano cercato e si manifesta a coloro che nemmeno avevano chiesto di Lui (20,21). È il miracolo, ancora oggi sotto i nostri occhi, della conversione a Cristo delle persone “dalle quali ce lo saremmo meno aspettato...”. Se Dio avesse dovuto, infatti, aspettare che dei peccatori Lo cercassero e chiedessero di Lui, si sarebbe potuto ben dire, come ironicamente si dice da noi: “Aspetta e spera!”. Questa è una prova ulteriore del fatto che il ravvedimento e la fede in Cristo non è cosa che possa sorgere spontanea dal cuore umano, tanto è sclerotizzato nel peccato. Altro che “libero arbitrio”! È necessario che Dio “forzi la mano” e “prenda per i capelli” uomini e donne per tirarli fuori dalle “sabbie mobili” in cui si trovano: se non lo facesse, nessuno mai sarebbe salvato!

Anche se questo all'inizio, può “offendere” l'amor proprio dell'arroganza umana, chi è stato salvato così da Dio, dopo se ne dimostra sempre riconoscente. È l'esperienza dello stesso apostolo Paolo, il quale, sulla via di Damasco, è buttato a terra con forza e convertito a Cristo (contro la sua volontà!). Dopo, però, se ne dimostrerà profondamente riconoscente e scriverà: “...prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento; ma misericordia mi è stata usata, perché agivo per ignoranza nella mia incredulità; e la grazia del Signore nostro è sovrabbondata con la fede e con l'amore che è in Cristo Gesù” (1 Timoteo 1:13-14). In questo Suo prevalere Dio dimostra non il suo strapotere, ma il Suo amore e la Sua misericordia. “Lascia fare, dopo mi ringrazierai”.

PREGHIERA

Signore Iddio, Ti ringrazio di tutto cuore per il fatto che Tu abbia “forzato la mano” su di me per attirarmi a Cristo e convertirmi. Ti ringrazio che Tu continui a farlo ancora con tanti uomini e donne, strappandoli dall'empietà, dall'indifferenza, dalle false religioni. Che io porti con coraggio e decisione il Tuo Evangelo in ogni luogo, per la Tua gloria e la salvezza dei Tuoi eletti. Amen.

Domenica 7 ottobre 2018 - Ventesima dopo Pentecoste

Letture biblicheGiobbe 1:1; 2:1-10; Salmi 26; Ebrei 1:1-4; 2:5-12; Marco 10:2-16

Onnipotente ed eterno Iddio, tu sei sempre più disposto ad esaudire che noi a pregare, e darci molto più di quanto noi desideriamo o meritiamo. Riversa su di noi l'abbondanza delle tue misericordie, perdonandoci ciò che la nostra coscienza teme e dandoci quelle cose di cui noi siamo indegni di chiedere, se non per i meriti e la mediazione di Gesù Cristo, nostro Salvatore, che vive e regna con te e con lo Spirito Santo, un solo Dio, nei secoli dei secoli. Amen.

Le meditazioni precedenti

Il portale di Tempo di Riforma


Report Page