Salvaguardiamo la nostra relazione con Geova (Col. 3:5)

Salvaguardiamo la nostra relazione con Geova (Col. 3:5)

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Harold Corkern

Colossesi 3:5

Perciò fate morire le vostre membra, che sono sulla terra, rispetto a immoralità sessuale, impurità, passione sfrenata, desideri dannosi e avidità, che è idolatria.


Era il 60-61 E.V. quando Paolo scrisse ai Colossesi, più o meno lo stesso periodo in cui scrisse la lettera agli Efesini di cui abbiamo parlato ieri. Scrisse entrambe per ragioni simili: proteggere i fratelli dall’ambiente immorale che li circondava e incoraggiarli a combattere le debolezze della carne. Apriamo la Bibbia in Colossesi capitolo 3 e leggiamo tutto il versetto 5. Colossesi 3:5 dice: “Fate morire perciò le membra del vostro corpo che sono sulla terra rispetto a fornicazione, impurità, appetito sessuale, desideri dannosi e concupiscenza, che è idolatria”. Sappiamo che queste espressioni trasmettono l’idea di sradicare completamente tali desideri. Quando li sentiamo affiorare nel nostro cuore e nella nostra mente, li facciamo morire, li sradichiamo. È un punto essenziale, perché se non li sradichiamo avremo ogni genere di difficoltà, sia con Geova che con gli altri, e finiremo nei guai. Guardate cosa dice il versetto 6: “A causa di queste cose viene l’ira di Dio”. Quindi tutto questo si ripercuote perfino sul nostro futuro eterno. Qui viene messo in risalto quanto pericolosi possano diventare questi desideri. Sono collegati alla concupiscenza, all’avidità, che è idolatria. La concupiscenza è stata descritta come insaziabile; è sempre alla ricerca di qualcosa che non dovrebbe avere, o che non le spetta di diritto. È anche sinonimo di crudeltà ed egoismo. Una persona concupiscente, o avida, vuole possedere l’oggetto dei suoi desideri al punto che quest’oggetto può diventare di fatto il suo dio. Ci ricordiamo allora le parole ispirate di Filippesi 3:18, 19, dove Paolo usa un’espressione simile parlando di quelle persone che un tempo servivano con lui, ma che poi avevano abbandonato la verità, cosa che lo rattristava. Che cosa era accaduto a quelle persone? “Il loro dio [era diventato] il loro ventre”, e i loro desideri erano riusciti a sopraffare l’amore che avevano per Geova. Il numero della Torre di Guardia del 1° ottobre 1978 diceva questo a proposito della concupiscenza, o avidità, e dell’idolatria: ‘Se ci accorgiamo che sta nascendo in noi un desiderio errato, facciamo bene a ricordare quanto è preziosa la nostra relazione con Dio e come sarebbe insensato perderla divenendo idolatri’. È una cosa davvero seria, non pensate? Che qualcuno possa veramente iniziare ad adorare qualcos’altro al posto di Geova. Anche nell’antico Israele l’idolatria era un peccato estremamente grave: era punita con la morte. Sapete, un altro peccato menzionato nei Dieci Comandamenti comportava la pena di morte: l’adulterio. Quindi quale collegamento c’è tra l’idolatria e la pena di morte e l’adulterio e la pena di morte? Se una persona adorava un idolo, infrangeva il patto con Geova. E se commetteva adulterio, infrangeva il patto con il proprio coniuge. Perché agli occhi di Geova questa era una cosa tanto grave? Scopriamolo aprendo la Bibbia in Salmo 33, e vediamo che tipo di persona è Geova quando si tratta della sua parola, di ciò che dice. Leggiamo Salmo 33:4: “Poiché la parola di Geova è retta, e tutta la sua opera è nella fedeltà”. Leggiamo anche il versetto 9: “Poiché egli stesso disse, e ciò venne all’esistenza; egli stesso comandò, e così stava”. In pratica il salmista sta dicendo: “Quando Geova parla, mantiene ciò che dice”. Quindi se una persona promette a Geova di adorare solo lui, ma poi non lo fa, diventa un tradimento. Questo non rispecchia il modo di agire e di essere di Geova, ma del Diavolo, che è bugiardo e sleale. Dovremmo essere ancora più determinati a non cadere mai in nessuna forma d’idolatria, non è vero? L’articolo della Torre di Guardia da cui è preso il commento che leggeremo tra poco tratta principalmente questo soggetto in relazione al matrimonio e parla di come evitare l’adulterio. Ora vorrei dedicare ancora qualche minuto a sottolineare alcuni dei pericoli che si possono presentare alle coppie sposate. Vedremo insieme in che senso far morire, o sradicare, i desideri errati sul nascere può impedire che questi desideri crescano e diventino un problema. Un principio che ci può essere utile è quello di Proverbi 22:3. Quando vediamo “la calamità” dobbiamo evitarla. Quali sono alcune cose che potrebbero rivelarsi una calamità, o un pericolo? Come possiamo identificarle e sradicarle prima che diventino un problema? Ovviamente quello che guardiamo, che ascoltiamo e che leggiamo ci riempie la mente sia in bene che in male, quindi evitiamo di assorbire cose negative. Non farebbero altro che alimentare desideri errati. Le nostre pubblicazioni però hanno spesso riportato un fatto, supportato da vari studi: quando una persona commette adulterio non lo fa necessariamente per soddisfare un appetito o un desiderio sessuale. Il fattore scatenante che induce un uomo o una donna a intraprendere questa condotta di solito è un altro, almeno all’inizio. Quale? Per rispondere pensiamo a qual è la funzione fondamentale del matrimonio. È stato spesso detto che è quella di dare e ricevere sostegno emotivo. È un rapporto nel quale una persona si sente amata, apprezzata, desiderata e utile in un modo speciale. Quando un coniuge comincia a non sentirsi più così, può iniziare a cercare qualcuno che possa fargli provare queste cose, e non necessariamente una gratificazione sessuale. Ecco perché nel numero di Svegliatevi! dell’8 gennaio 1986 si legge che un buon ascoltatore “ha la capacità di far capire all’interlocutore che è tenuto in alta stima e che quello che dice è importante e interessante”. Quindi è questo rapporto che bisogna salvaguardare nel matrimonio: il rapporto di amicizia. La Torre di Guardia del 15 luglio 1994 mette in luce ulteriormente questo fatto citando, indovinate un po’, proprio il commento di un avvocato divorzista, che dice qual è la ragione principale per cui molte coppie si lasciano: “L’incapacità di parlare onestamente l’uno con l’altro, di esternare i più intimi pensieri e di considerare il coniuge come il miglior amico”. Ecco la ragione principale: è questo in molti casi che porta a cercare un contatto fisico. Ma spesso non era ciò che si voleva all’inizio. Come possiamo evitare questa situazione? Se vogliamo salvaguardare il nostro matrimonio ci può essere utile ricordare un’esperienza contenuta nella Torre di Guardia del 15 agosto 2012. Riguardava un uomo di nome Daniel, anziano e pioniere regolare, e sua moglie, anche lei pioniera. Lui era molto preso dalle attività di congregazione, accettava sempre incarichi. Tre uomini che avevano studiato la Bibbia con lui si erano battezzati, ma essendo nuovi avevano bisogno di molto aiuto. Daniel era impegnato con altri incarichi di congregazione e stava trascurando sua moglie, che passava molto tempo con questi 3 nuovi fratelli. Lei iniziò a essere legata emotivamente a uno di loro, e i 2 finirono per commettere adulterio. Comunque, Daniel ammise di avere una considerevole parte di responsabilità. Imparò la lezione e disse: “Nella vita i privilegi non sono tutto: non ci si può preoccupare solo di questi a scapito della famiglia”. C’è bisogno di equilibrio. È importante perseguire gli interessi del Regno, è ovvio. Un coniuge comprensivo lo capisce e ci sostiene. Ma serve equilibrio, e se lo perdiamo sorgono i veri problemi. In conclusione, facciamo tutto il possibile per sradicare i desideri errati non appena nascono dentro di noi. Richiede un grande sforzo, richiede perseveranza, perché finché saremo imperfetti nessuno di noi può pensare di essere immune da questi desideri. Potrebbero nascere in qualsiasi momento. L’amore che proviamo per Geova, per il nostro coniuge e per i nostri fratelli ci impedirà di incamminarci sul sentiero dell’avidità e dell’idolatria, che ci porterebbe solo a soffrire. Siamo grati di stare con fratelli e sorelle come voi, che amano Geova, che amano il coniuge, che amano i compagni di fede, e che si sforzano al massimo per rimanere moralmente puri! Continuate così, forti dell’aiuto di Geova. 


Lingua: ES

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