SUPERBOLT: I FULMINI PIÙ INTENSI E POTENTI

SUPERBOLT: I FULMINI PIÙ INTENSI E POTENTI

Curiosity

Recentemente, le osservazioni provenienti dall’US Los Alamos National Laboratory hanno permesso di misurare eventi alquanto speciali per quanto riguarda i fulmini. Da qualche tempo, infatti, grazie ad alcuni satelliti, è possibile osservare quelli che i ricercatori definiscono come “superbolt”: noti dagli anni settanta, sono descritti come fulmini che possono superare la luminosità media fino a 1.000 volte. Come affermato dallo scienziato Michael Peterson al Washington Post: “Comprendere a pieno questi eventi estremi della natura è importante perché può informarci fino in fondo a cosa essa è capace e di cosa sono capaci i fulmini”, egli stesso, infatti, negli ultimi anni ha rilevato veri e propri fulmini da record, tra i quali uno nel 2018 che si è esteso per 700 chilometri. Nel nuovo studio, Peterson e la collega Erin Lay hanno analizzato i dati raccolti negli ultimi due anni dal Geostationary Lightning Mapper della NASA, un rivelatore legato ai satelliti meteorologici e inviato in orbita, in grado di misurare la luminosità totale di un evento, al contrario degli strumenti terrestri che rilevano le onde radio. Hanno poi registrato circa due milioni di fulmini con luminosità superiori a 100 volte la media, mentre successivamente è stato poi possibile rilevare anche quelli più potenti, fino a 1.000 volte un classico fulmine, arrivando alla conclusione che i superbolt possono emettere oltre 350 gigawatt di potenza come risultato di particolari situazioni, più di circa 200 centrali nucleari EPR (European Pressurized Reactor). L'EPR è un reattore ad acqua pressurizzata di terza generazione, in grado di raggiungere circa 1.650 MW di potenza (contro i 1.450 dei reattori più moderni) con una resa maggiore rispetto ai modelli precedenti.


Fonte: “GLM Observations of the Brightest Lightning in the Americas”, Michael Peterson, Erin Lay, Advancing Earth and Space Science.


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