Ricordo del Dr. Vigildo Ferrari (30.01.1924 + 16.07.2023)

Ricordo del Dr. Vigildo Ferrari (30.01.1924 + 16.07.2023)

 Adolfo Di Bella



Dr. Vigildo Ferrari

Viviamo ospiti non solo del nostro corpo, ma anche del cuore di chi ci ama, per cui la scomparsa di una persona cara spegne molte delle luci della nostra stessa esistenza.

La notizia che l’amico Vigildo non era più fra noi ha evocato uno sciame di ricordi, prossimi e lontani, che si richiamano a vicenda.


Era nato a Bondeno di Gonzaga ed aveva molto sofferto per la menomazione ad una gamba causata da uno dei non infrequenti mitragliamenti alleati. La conoscenza con la famiglia Di Bella era avvenuta poco dopo la sua iscrizione alla facoltà di farmacia dell’Università di Modena, dove nostro padre insegnava. Povertà e ristrettezze non avevano condizionato la passione e l’amore per il sapere del giovane mantovano, “folgorato” dal docente di Fisiologia Generale e Chimica Biologica, che – per citare le sue stesse parole - “era capace di spiegare cose che non riuscivamo a trovare in nessun libro”. La sua viva intelligenza ed il fervore per lo studio non sfuggirono al docente, che nel 1946 gli chiese, prima, di diventare allievo interno di Fisiologia, e, dopo la prima laurea in farmacia nel 1947 (la seconda, in chimica, sarebbe seguita nel 1949), suo assistente.


In quel periodo il rapporto si fece sempre più confidenziale, sconfinando in un’amicizia che sarebbe durata una vita intera. Il Dr. Ferrari avrebbe condiviso con amarezza le meschinità e bassezze dell’ambiente accademico, che costrinsero lo scienziato a chiudere il centro di ricerca da lui fondato con immensi sacrifici, nonostante avesse già portato ad apprezzate pubblicazioni su riviste estere (vedi anche https://www.dibellainsieme.org/2020/06/24/capitolo-v-agnus-inter-lupos/).


Fu lo stesso Prof. Luigi Di Bella a consigliare all’amico Vigildo – si era alla fine del 1952 - di trovare al di fuori dell’ambiente universitario la strada della sua vita. Vigildo seguì il suo consiglio, vincendo un concorso per una farmacia a Gazzo di Bigarello, e, alcuni anni dopo, un successivo concorso per una farmacia a Bologna.


I rapporti fra i due non solo non si interruppero, ma si approfondirono ulteriormente, estendosi alle rispettive famiglie, e portarono ad una crescente collaborazione per la preparazione dei galenici che di volta in volta nostro padre ideava. Fu così che, con i primi anni ‘70, videro la luce la Soluzione di retinoidi, la Melatonina coniugata ed altri preziosi galenici che molti pazienti conoscono.


La “tradizione” di collaborazione e di amicizia è continuata, dopo che le due figlie del Dr. V. Ferrari – Anna ed Angela – sono a loro volta diventate farmaciste ed hanno appreso dal padre le complesse e rigorose procedure di preparazione.


Le vicende della vita ci hanno sempre accomunati, nella gioia e nel dolore. Dopo la scomparsa di nostro padre, per noi fratelli Di Bella era un momento di commozione, ma anche di conforto, ritrovarci con la famiglia Ferrari, e in particolare veder brillare negli occhi di Vigildo quel fuoco di devozione e di amore per il “suo professore”. Ennesima prova che la voce del cuore supera il gelido e silenzioso muro della morte, giungendo in alto e lontano.

Sarà immagine convenzionale, ma non ci meraviglieremmo – qualora ci fosse concesso – nel vedere i due passeggiare nel viale di un altro mondo, dove male, menzogna e cattiveria sono banditi e bene, verità e bontà regnano. E non ci meraviglieremmo nemmeno se, bussando alla porta di questo mondo, Vigildo fosse stato accolto dal suo professore con uno dei motti scherzosi dietro ai quali questi celava spesso le emozioni più forti:


Oh, Ferrari! Ce ne ha messo del tempo, eh!”.



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