Rendiamo sacro servizio con timore e rispetto (Sal. 86:11, 12)

Rendiamo sacro servizio con timore e rispetto (Sal. 86:11, 12)

Discorsi ed eventi > Adorazione mattutina

🏠 MENU 🎬 VIDEO

Clive Martin

Noi amiamo il nome di Geova e tutto quello che rappresenta. Diamo un’occhiata al commento della scrittura di oggi. Scorriamolo fino alla fine e leggiamo le ultime due frasi. “Il nome di Geova, che racchiude tutto ciò che lui è, ciò che ha fatto e che farà, suscita davvero timore reverenziale!” Questo paragrafo è preso da un articolo intitolato “Unifica il mio cuore perché tema il tuo nome”. Che relazione c’è tra il nome di Geova e il rispetto e il timore reverenziale? Vediamolo insieme facendoci aiutare dal re Davide e dall’apostolo Paolo. Iniziamo dal Salmo 19. Davide studiava con estrema attenzione la creazione di Geova e in Salmo 19:1 mise per iscritto cosa vedeva. Leggiamo insieme Salmo 19:1: “I cieli proclamano la gloria di Dio; il firmamento annuncia l’opera delle sue mani”. Davide guardava il sole sorgere e tramontare e osservava la luna e le stelle, ma sapeva che dietro c’era di più. Quello che lui vedeva era “la gloria di Dio”, “l’opera delle sue mani”. Quando Davide la sera alzava gli occhi e guardava il cielo stellato, probabilmente vedeva qualcosa del genere. Sarà rimasto incantato dalla bellezza e dall’armonia di tutto questo. Con l’aiuto della tecnologia moderna noi possiamo vedere molto più di quello che vedeva Davide, e siamo anche consapevoli che ciò che vediamo non è che una minuscola parte di tutto quello che Geova ha fatto. Come vi sentite quando pensate a quello che fa il nostro Creatore, Colui che fa divenire? Ecco che cos’è il timore reverenziale. Ed è proprio come si sentiva Davide. Ma Davide non si fermò lì, ragionò sul fatto che chi aveva stabilito le leggi che governano il sole, la luna e le stelle ha anche stabilito le leggi che governano noi. E cosa provava Davide per quelle leggi? Prendiamo i versetti 7 e 8: “La legge di Geova è perfetta, rinvigorisce. Le esortazioni di Geova sono degne di fiducia, rendono saggio l’inesperto. Gli ordini di Geova sono giusti, fanno rallegrare il cuore. Il comandamento di Geova è senza difetto, fa brillare gli occhi”. Vedete, per Davide le leggi di Geova non erano semplicemente obblighi da rispettare. Erano parte di quello che Geova aveva creato. Quindi Geova, il Legislatore, che cosa fa divenire i suoi servitori ubbidienti? Riguardiamo le parole di Davide. Geova li fa divenire persone forti, sagge, gioiose e con una nitida vista spirituale. Ora, è vero il sole, la luna e le stelle non possono fare a meno di ubbidire alle leggi di Dio. Noi possiamo scegliere. Ma onestamente, vorreste mai fare qualcosa che potrebbe offendere o deludere Geova, il vostro Legislatore? Mai! Vogliamo davvero renderlo felice con tutto ciò che facciamo. Questo chiama in causa i nostri motivi. Infatti nel versetto 9 si legge: “Il timore di Geova è puro, dura per sempre”. Seguendo il ragionamento che fa Davide abbiamo visto in che modo il nome di Geova e la sua creazione ci fanno provare timore reverenziale e rispetto. Questi sentimenti ci motivano a ubbidire a Dio di cuore. Vediamo un altro esempio, questa volta da Ebrei capitolo 12. L’apostolo Paolo sta spiegando ai cristiani unti la parte che Geova vuole che ricoprano nel suo proposito. E qui in Ebrei 12:22, 23 descrive una scena. Dice a questi cristiani unti: “Vi siete [...] avvicinati al monte Sion e alla città dell’Iddio vivente, la Gerusalemme celeste, e a miriadi di angeli in assemblea generale, e alla congregazione dei primogeniti i cui nomi sono stati scritti nei cieli, e a Dio, Giudice di tutti”. Che scena meravigliosa! Riuscite a creare un’immagine mentale della bellissima parte celeste dell’organizzazione di Geova? Si incentra sul Regno, che porterà straordinarie benedizioni per noi sulla terra. Cosa sceglie di divenire Geova il nostro Sovrano? E cosa fa diventare i 144.000 e Gesù? Quando meditiamo su queste cose non nasce in noi un grande senso di riverenza per tutto quello che ha a che fare con il nome di Geova e il suo proposito? Riflettiamoci. E poi riflettiamo anche su questa domanda. Qual è il mio ruolo in questa disposizione? Paolo risponde anche a questo, e infatti nel suo ragionamento spiega che tutti i governi che si oppongono al Regno saranno scossi, cioè distrutti. Poi, al versetto 28 scrive: “Perciò, visto che riceveremo un Regno che non può essere scosso”. Per tutti gli unti vorrà dire partecipare a questa disposizione come governanti. Per noi che abbiamo la speranza terrena vorrà dire essere sudditi leali. “Visto che riceveremo un Regno che non può essere scosso, dobbiamo continuare a beneficiare dell’immeritata bontà, grazie alla quale possiamo rendere a Dio un sacro servizio che lui gradisca, con timore e rispetto”. Il nostro ruolo è rendere sacro servizio, la pura adorazione. Allora, cosa portiamo a casa di tutto questo? Quando meditiamo sui capolavori che Geova ha fatto, che si tratti della sua creazione fisica o di una delle meravigliose realtà spirituali che ci ha fatto conoscere, cerchiamo sempre la firma dell’Autore. Che cosa ha realizzato Geova? Che cosa ha fatto diventare i suoi leali servitori? Questo è Geova il Creatore, Geova il Legislatore, Geova il nostro Padre, il nostro Sovrano, il nostro Giudice. Che cosa ha realizzato Geova? Pensiamoci, meditiamo, perché questo riempirà i nostri cuori di timore reverenziale. Ci farà provare grande rispetto per tutto quello che è collegato al bellissimo nome di Geova. E poi saremo pronti per farci la prossima domanda. Qual è il ruolo che Geova ha dato a me nella sua organizzazione? Quando capiamo che parte abbiamo nel popolo di Geova, il nostro profondo rispetto ci spingerà a fare nel sacro servizio qualunque cosa Geova vorrà che facciamo. Come dicevamo all’inizio, facciamo tutto questo perché amiamo profondamente il nome di Geova e tutto ciò che rappresenta. Che grande onore è rendere a Geova “sacro servizio [...] con timore e rispetto”!

Report Page