REFERENDUM GIUSTIZIA: COSA SI VOTA

REFERENDUM GIUSTIZIA: COSA SI VOTA

3 Giugno 2022Arianna Graziato
Pietro Figorilli

Il 12 Giugno gli italiani saranno chiamati a votare il referendum giustizia. Si tratta di cinque quesiti promossi da Lega e Radicali con l’obiettivo di riformare l’esercizio del potere giudiziario.

Sono referendum abrogativi, con il Sì si dichiara la volontà di cambiamento, quindi si è a favore dell’abolire la legge, con il no rimane tutto invariato. Affinché la votazione sia considerata valida, si deve raggiungere il quorum prestabilito, il 50%+1.

Primo quesito del Referendum giustizia

Il primo quesito, da votare su scheda rossa, chiede l’abrogazione della legge Severino, legge risalente al 2012, la quale prevede l’incandidabilità, l’ineleggibilità e la decadenza automatica per i rappresentanti dei cittadini, quindi parlamentari, consiglieri sindaci ecc, in caso di condanna. La Severino ha valore retroattivo e quindi, anche a nomina avvenuta regolarmente, la carica viene sospesa.

Qualora la legge venisse abrogata, tornerà ad essere il giudice a decidere su eventuali divieti di ricoprire cariche, come è avvenuto fino al 2012. Con il no la legge Severino rimarrà inalterata.

Come sottolineato dall’avvocato Palma in una recente intervista su Byoblu:

“La legge Severino sembra il linea di principio una cosa giusta, se funzionasse il sistema giudiziario. Per quanto riguarda la politica la maggior parte delle indagini vengono svolte spesso pretestuosamente per attaccare il politico di turno”.

Secondo Quesito

Passando al secondo quesito, da votare su scheda arancione, questo tratta della limitazione delle misure cautelari. Con il referendum si vuole abrogare la possibilità dei giudici di disporre la custodia cautelare in carcere o ai domiciliari prima del processo, quindi quando le indagini sono ancora in corso.

Per chi difende le ragioni del No, ritiene che la legge debba restare perché per diverse tipologie di reato, come la truffa o i crimini fiscali, il rischio di reiterazione esiste e dunque la custodia cautelare ha senso. Per chi sostiene invece le ragioni del Sì, nessuno dovrebbe essere messo in carcere prima di essere condannato.

Terzo quesito

Terzo quesito, su scheda di colore giallo, tratta della separazione delle funzioni dei magistrati. Si vogliono abrogare le norme che attualmente consentono il passaggio nella carriera dei magistrati dalle funzioni giudicanti, di giudice, a quelle requirenti, di pubblico ministero, e viceversa. Se vincesse il Sì le due funzioni verrebbero separate nettamente, con il No il magistrato potrà continuare a cambiare le sue funzioni.

Quarto quesito

Quarto quesito su scheda grigia si occupa dei Consigli Giudiziari. L’obiettivo di questo è abrogare le limitazioni alle competenze dei “membri laici”, cioè avvocati e professori universitari, all’interno del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei Consigli giudiziari.

Chi vota Sì vuole consentire ai membri laici di prendere interamente parte alle deliberazioni, incluse quelle sulla valutazione dei magistrati e della loro professionalità. I promotori del Sì vedono nell’abrogazione dei giudizi più oggettivi e meno autoreferenziali. Chi vota No crede invece che un ruolo attivo dei membri laici nel redigere valutazioni sui magistrati potrebbe portare al rischio di valutazioni ostili.

Quinto quesito

Ultimo quesito da votare su scheda verde riguarda le elezioni del Csm. 

Attualmente i membri del consiglio Superiore di Magistratura possono proporre la propria candidatura solo tramite raccolta firme, quindi appoggio di altri magistrati. Si tratta di elezioni perciò molto influenzate dalle correnti politiche interne all’organo.

Con il referendum abrogativo si vuole tornare alle legge del 1958 che prevedeva che tutti i magistrati in servizio potessero proporsi come membri del Csm presentando semplicemente la propria candidatura.

https://www.byoblu.com/2022/06/03/referendum-giustizia-cosa-si-vota/





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