Proviamo timore reverenziale per Geova (Gios. 9:9

Proviamo timore reverenziale per Geova (Gios. 9:9

Gary Breaux

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Giosuè 9:9
"Gli risposero: “I tuoi servitori sono venuti da un paese molto lontano per riguardo verso il nome di Geova tuo Dio, perché la sua fama è arrivata fino a noi e abbiamo sentito tutto ciò che fece in Egitto".

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Tutto ciò che l’uomo è tenuto a fare, che è anche un grande privilegio, è stringere una relazione con il suo Dio e Creatore, Geova. Ma la domanda è: “Come facciamo a stringere questa relazione?” E poi: “Come possiamo mantenerla nel tempo?” Cominciamo vedendo come possiamo stringere questa relazione. Leggiamo Ecclesiaste 12:13 e notiamo quali 2 elementi menziona. Ecclesiaste 12:13 dice: “La conclusione dell’argomento, dopo aver ascoltato ogni cosa, è: temi il vero Dio e osserva i suoi comandamenti, perché questo è tutto ciò che l’uomo è tenuto a fare”. Perciò dobbiamo prima temere il vero Dio e poi osservare i suoi comandamenti. Ma in che senso dobbiamo temerlo? Di che tipo di timore stiamo parlando? Il libro Perspicacia dice: “Il timore di Dio è salutare; è rispetto e profonda riverenza per il Creatore e sano terrore di dispiacergli. Questo timore di incorrere nel suo disfavore scaturisce da un senso di riconoscenza per la sua amorevole benignità e bontà, come pure dalla consapevolezza che egli è il Supremo Giudice e l’Onnipotente”. Dunque come possiamo sviluppare questo timore reverenziale per Dio? Beh, come dice il versetto di oggi: “La sua fama è arrivata fino a noi e abbiamo sentito tutto ciò che fece”. Ma attenzione: il semplice essere consapevoli di ciò che fa non ci porta automaticamente a sviluppare quel timore reverenziale che ci dovrebbe motivare a stringere una relazione con lui. E questo è ben spiegato nella Bibbia. Infatti nel capitolo 9 di Giosuè leggiamo di un gruppo di re cananei. Giosuè 9:1 dice che “tutti i re che erano a ovest del Giordano vennero a sapere cos’era successo”. Ma cosa vennero a sapere? Ovviamente seppero dell’esodo di Israele dall’Egitto per esempio, ma anche delle altre azioni potenti che Geova Dio aveva compiuto per il suo popolo. E del fatto che Israele aveva attraversato il Giordano, era entrato nella terra di Canaan, e si era accampato a Ghilgal, non lontano da Gerico, una città cinta da mura. E poi erano anche venuti a sapere di quello che Geova aveva fatto a Gerico, che l’aveva distrutta in favore del suo popolo. E ricordate, Raab e la sua famiglia si salvarono perché lei aveva sentito parlare delle potenti azioni di Geova Dio e per questo aveva riposto fede in lui. Ora, se diamo un’occhiata al capitolo 8 di Giosuè, vediamo che dopo la distruzione di Gerico, Israele va verso la città di Ai. Geova indica come tendere un’imboscata alla città, che alla fine viene distrutta. E quindi, dopo aver sentito di tutte queste e molte altre azioni di Geova, come reagiscono quei re cananei? Provano timore reverenziale? Leggiamo il versetto 2 del capitolo 9. Dice: “Si allearono per fare guerra contro Giosuè e Israele”. Aver sentito quelle notizie sortì su di loro l’effetto contrario. Ma vediamo la diversa reazione dei gabaoniti. Avevano sentito le stesse notizie, e al capitolo 9, al versetto 9 leggiamo: “Gli risposero: ‘I tuoi servitori sono venuti da un paese molto lontano per riguardo verso il nome di Geova tuo Dio, perché la sua fama è arrivata fino a noi e abbiamo sentito tutto ciò che fece in Egitto e tutto ciò che fece ai 2 re degli amorrei’”. Ciò che i gabaoniti avevano saputo li aveva spinti a provare timore reverenziale per Geova e perciò volevano stringere una relazione con lui. Anche nei nostri giorni Geova sta compiendo azioni meravigliose. Chi ha la “giusta disposizione” se ne rende conto, prova timore reverenziale per Geova e si sente spinto a stringere una relazione con lui. A questo proposito, ad esempio, abbiamo tantissime esperienze che riguardano recenti operazioni di soccorso. Voglio raccontarvene una. Siamo nel cuore della notte di lunedì 9 ottobre 2017 e dei vasti incendi si stanno diffondendo intorno alla città di Santa Rosa, in California. Gli anziani telefonano, mandano messaggi e cercano di raggiungere anche fisicamente tutti i fratelli della congregazione per avvertirli di mettersi in salvo. Centinaia di fratelli e sorelle si riuniscono nella Sala del Regno e lì gli anziani indicano agli sfollati dove potranno essere ospitati a casa di altri Testimoni in zone sicure, soprattutto verso sud. Ma c’è una famiglia che non è convinta di accettare l’ospitalità offerta, e che preferirebbe rimanere lì. Gli anziani chiedono amorevolmente spiegazioni e viene fuori che il padre non è un Testimone e non si sentirebbe a suo agio in casa di fratelli. Inoltre, siccome ha dovuto lasciare casa in tutta fretta, è imbarazzato per il modo in cui è vestito e perché non è pulito come vorrebbe. Quindi chiede di rimanere nella Sala del Regno con la famiglia per la notte. Vengono portati dei letti nella Sala del Regno, e il sorvegliante di circoscrizione invita dei bambini a cantare dei cantici sul podio che incoraggiano tutti i presenti. La mattina seguente, dopo aver sperimentato l’atmosfera di amore che c’era nella Sala del Regno e aver visto il modo in cui Geova si stava occupando della sua famiglia e degli altri proclamatori, l’uomo ha detto che avrebbe richiamato il fratello con cui studiava molti anni prima, che avrebbe ricominciato a studiare la Bibbia e che non si sarebbe mai più perso un’adunanza. Non c’è dubbio: chi ha la “giusta

disposizione” prova timore reverenziale per Geova e di conseguenza vuole stringere una relazione con lui. Ricordiamo: tutto ciò che l’uomo è tenuto a fare è temere Dio. Ma una volta che abbiamo la nostra relazione con Geova Dio, come facciamo a mantenerla nel tempo? Una cosa da fare è continuare a prestare attenzione alle potenti azioni che Geova compie, non solo per noi, ma per il suo popolo in tutto il mondo. Le straordinarie esperienze di cui veniamo a conoscenza, legate magari al rapporto di servizio mondiale o ai modi in cui Geova sostiene e conforta chi è nel bisogno, non dovrebbero mai diventare ordinarie per noi. Le sue opere sono tutt’altro che ordinarie e dovrebbero riempirci di meraviglia. Ritorniamo ora al primo versetto che abbiamo letto, in Ecclesiaste, dove si dice che oltre a temere Dio dobbiamo osservare i suoi comandamenti. Sarebbe appropriato che ci chiedessimo: “Quale comandamento di Geova trovo difficile da osservare? Forse riguarda il mio autocontrollo? il mio zelo? la mia umiltà? oppure la mia onestà?” Prendiamo immediati provvedimenti per migliorare dal punto di vista spirituale, e così osservare i comandamenti di Dio ci verrà naturale proprio come ci viene naturale provare timore e meraviglia per ciò che lui fa in favore del suo popolo.

Cari fratelli, siamo a un passo dal nuovo mondo. Prestiamo perciò attenzione alle parole di Ebrei 12:28 non solo stringendo una relazione con Geova Dio, ma mantenendola nel tempo. Ebrei 12:28 infatti dice: “Perciò, visto che riceveremo un Regno che non può essere scosso, dobbiamo continuare a beneficiare dell’immeritata bontà, grazie alla quale possiamo rendere a Dio un sacro servizio che lui gradisca, con timore e rispetto”.

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