Principi delle relazioni dell’URSS con altri Stati

Principi delle relazioni dell’URSS con altri Stati


Secondo la Costituzione dell’URSS (art. 29), le relazioni dell’URSS con gli altri Stati si basano sull’osservanza dei seguenti principi: uguaglianza sovrana; rinuncia reciproca all’uso o alla minaccia della forza; inviolabilità delle frontiere; integrità territoriale degli Stati; risoluzione pacifica delle controversie; non intervento negli affari interni; rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali; uguaglianza dei diritti dei popoli e del loro diritto all’autodeterminazione; cooperazione tra gli Stati; adempimento in buona fede degli obblighi derivanti dai principi e dalle norme del diritto internazionale generalmente riconosciuti e dai trattati internazionali firmati dall’URSS.

I dieci principi delle relazioni dell’URSS con gli altri Stati inclusi nella Costituzione coincidono pienamente con i dieci principi delle relazioni tra gli Stati registrati nell’Atto finale della Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa, firmato a Helsinki il 1° agosto 1975 da 33 Stati europei, dagli Stati Uniti e dal Canada. Questo pacchetto di principi, che generalizza un’esperienza pluriennale di relazioni internazionali, è stato elaborato sulla base del consenso, tenendo conto delle opinioni e degli interessi di tutti i partecipanti alla Conferenza europea. Esso rappresenta il minimo indispensabile di impegni di diritto internazionale, la cui osservanza da parte di tutti gli Stati può garantire la coesistenza pacifica tra Stati socialisti e capitalisti (v. Coesistenza pacifica degli Stati con diverso regime sociale).

L’URSS è il primo e finora unico Paese che ha elevato l’impegno politico assunto a Helsinki al rango di legge costituzionale. In questo modo l’Unione Sovietica ha adempiuto all’obbligo di partecipare l’intenzione dei Paesi partecipanti, formulata nell’Atto finale della Conferenza europea, di costruire le loro relazioni con tutti gli altri Stati nello spirito di Helsinki.

I principi delle relazioni dell’URSS con gli altri Stati stabiliti nella Costituzione sovietica sono essenzialmente i principi della coesistenza pacifica coerentemente e fermamente sostenuti dal fondatore dello Stato sovietico, Lenin, principi per i quali il popolo sovietico continua a lottare ancora oggi. Si spera che la loro attuazione contribuisca alla creazione di un’atmosfera di fiducia reciproca nelle relazioni tra gli Stati e promuova la fiducia nello sviluppo libero, indipendente e pacifico di ogni Paese.

Nella sua politica estera l’Unione Sovietica osserva rigorosamente i giusti principi delle relazioni internazionali e persegue una politica di principio e costruttiva di coesistenza pacifica e di cooperazione reciprocamente vantaggiosa con gli altri Stati. Tuttavia, gli sviluppi degli ultimi anni hanno dimostrato che i Paesi occidentali hanno ripetutamente violato gli impegni assunti a Helsinki e che l’elenco delle violazioni si sta allungando. La politica dell’amministrazione statunitense di fomentare le tensioni internazionali, che cerca di imporre ai suoi partner occidentali, minaccia la sicurezza dei popoli europei e del mondo e mina i principi della coesistenza pacifica tra Stati con sistemi sociali diversi. L’Unione Sovietica e gli altri Paesi socialisti sono quindi costretti a fare tutto ciò che è in loro potere per opporsi a queste pericolose tendenze nelle questioni internazionali e per risolvere tutte le controversie con mezzi pacifici, tenendo in debito conto i giusti principi delle relazioni internazionali.



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