“Presta costante attenzione […] al tuo insegnamento”

“Presta costante attenzione […] al tuo insegnamento”

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Io e la mia famiglia stavamo studiando il cinese da più di un anno. Non era una cosa facile. Dio ha tanti titoli, ma sapeva che ha un solo nome? Ero pronto, o almeno così credevo. Matthew! Eccomi, arrivo subito. Stavamo facendo progressi con il cinese. Ce la stavamo mettendo tutta. Sembrava che non interessasse a nessuno. Quella mattina le cose non funzionavano proprio. Allora, com’è andata? Non era andata molto bene neanche a Lisa e alla mamma. Poi sono arrivati il fratello e la sorella Lin. Ci hanno sempre aiutato molto. Gli abbiamo raccontato come era andato il servizio. Finalmente riuscivamo a comunicare con le persone, ma non ottenevamo nessun risultato. Voi fate delle buone domande alle persone, ma non sempre sono le domande giuste. Sai, quando impari una lingua, devi anche imparare qualcosa sulle persone. Aveva ragione. Le domande che facevamo funzionavano nel territorio in cui predicavamo prima, ma non qui. Comunque Matthew, devo dirti che hai davvero una bella pronuncia. Grazie fratello Lin. Dovevamo cambiare approccio. Imparare una lingua non basta. È importante capire come toccare il cuore di chi la parla. Nella Torre di Guardia del luglio 2019 abbiamo letto un articolo che si intitolava: “Arriviamo al cuore di chi non è religioso”. Da quello che dice il paragrafo 7, cosa pensate potremmo fare per imitare di più l’apostolo Paolo? Beh, Paolo era ebreo, ma quando parlava con persone che non lo erano doveva adattare il suo modo di predicare. Mi piace quello che dice 1 Corinti 9:20-23: “Per i giudei sono diventato come un giudeo, per guadagnare i giudei; per quelli sottoposti alla legge... Lisa aveva ragione. Quando Paolo ad Atene parlava con gli ebrei, ragionava con loro usando le Scritture. Ma quando parlò ai greci all’Areopago cambiò approccio e ragionò con loro senza citare subito le Scritture. In seguito scrisse: “Sono diventato ogni cosa per persone di ogni tipo, per salvarne alcune a qualsiasi costo”. Era proprio quello che dovevamo fare. E così abbiamo cercato di capire meglio le persone. Ci siamo sforzati di ascoltare di più e parlare di cose che interessavano a loro. Abbiamo scoperto modi nuovi per iniziare conversazioni e poi abbiamo continuato a imparare di più riguardo alla loro cultura. Ho trovato un proverbio cinese che in parte dice: “Chi si avvicina all’inchiostro si macchia di nero”, e mi è sembrato perfetto per introdurre il versetto di Proverbi 13:20 che dice: “Chi cammina con i saggi diventerà saggio”. In sostanza si trattava di mostrare amore. Abbiamo ‘prestato attenzione al nostro insegnamento’. Cambiando il nostro modo di insegnare, siamo riusciti ad aiutare le persone a conoscere il Dio che le ama. 

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