Percorriamo la strada che porta alla pace in famiglia... facendo squadra

Percorriamo la strada che porta alla pace in famiglia... facendo squadra

David Splane. Membro del Corpo Direttivo

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Geova voleva che marito e moglie collaborassero. Ecco perché Gesù usò l’espressione che troviamo in Matteo 19:6. Leggiamolo insieme. Prendete la vostra Bibbia in Matteo 19. Vi do il tempo di trovarlo. Matteo capitolo 19 e leggeremo insieme il versetto 6. Prima di tutto c’è da dire che qui Gesù stava parlando di Genesi 2:24. Riferendosi alle coppie sposate disse: “Così non sono più due, ma una sola carne”. Ricorderete che Geova disse queste parole nel giardino di Eden. Ma Gesù aggiunse qualcosa che non troviamo in Genesi: “Perciò quello che Dio ha unito [o ‘aggiogato insieme’, come dice la nota in calce], l’uomo non lo separi”. Quando pensiamo a un giogo, forse pensiamo a una coppia di animali da tiro che arano un campo o che trainano un carro. Quando vanno nella stessa direzione possono fare moltissimo. E lo stesso è vero quando una famiglia fa squadra. Care mamme, cari papà, avete delle ottime ragioni per fare squadra. Quando collaborate contribuite alla pace della famiglia. E pensate all’effetto che questo ha sui vostri figli. Quando collaborate insegnate a vostro figlio a essere un marito e un padre premuroso e a vostra figlia a essere una moglie e una madre di sostegno alla famiglia. Ma cosa succede quando membri della stessa squadra vanno in direzioni diverse o quando uno dei due si ferma? Vediamo insieme un video. Ecco qual è il contesto. Una sorella single per molto tempo ha cresciuto i suoi 2 figli da sola ed è stata molto brava. Poi ha sposato un fratello davvero gentile. C’è un nuovo capofamiglia adesso. Vediamo come se la cava lei ad adattarsi al suo nuovo ruolo. Nelle ultime settimane l’adorazione in famiglia è stata proprio bella, vero? Sì, sì. E tutto questo te lo chiediamo nel nome di tuo Figlio Gesù. Amen. Amen. - Ok, questa settimana... - Siamo al capitolo 5. È vero, è giusto. E la settimana scorsa ha letto Gabriel. - Quindi questa settimana... - Tocca a Susy. Esatto, tocca a Susy. Ok, quello che qui ci vuole dire il paragrafo… Caro, forse qui è meglio fare un esempio, che dici? Va bene. È come un bellissimo fiore... Spero di averti aiutato a capire meglio il punto, Olivia. Sì, grazie. A dire la verità, Max, non è così. C’è un intendimento aggiornato in una delle ultime Torre di Guardia. Grazie. Penso sia andata proprio bene, vero? Beh, ecco, veramente… Ehi. Caso mai ne parliamo dopo, ok? Ok. La sorella non ha cattive intenzioni, ma potremmo chiederci: “Che cosa sta insegnando alla figlia sul ruolo che dovrebbe avere una moglie? E che cosa imparerà il figlio su cosa significa essere un capo famiglia?” Non ha avuto un modello in questo senso per molto tempo, ma adesso ne ha uno. E generalmente possiamo dire che i figli hanno più possibilità di avere un matrimonio felice quando osservano i genitori fare squadra. Tra poco vedremo in che modo il marito gestirà la situazione e noi fratelli faremmo bene a prestare attenzione. Questo video vi piacerà molto. La vita in famiglia è più felice quando il padre, la madre e i figli lavorano insieme come squadra. Il capofamiglia è il capitano della squadra. Deve assicurarsi che ognuno sappia quali sono gli obiettivi della famiglia e in che modo ognuno può contribuire a raggiungere quegli obiettivi. Quando tocca alla vostra famiglia pulire la Sala del Regno o, per esempio, la Sala delle Assemblee, non lasciate i figli a casa, fanno parte della squadra. Non lasciate metà della famiglia in panchina. Fate sì che provino la gioia di servire altri. Fateli venire insieme a voi. Se vi viene chiesto di pulire i bagni, non lamentatevi. Date il buon esempio. I vostri figli impareranno che quando un lavoro va fatto, si fa e basta. Non facciamo i difficili stabilendo noi cosa fare e cosa no. E non sentiamoci troppo importanti per occuparci di certe cose. Questo è in armonia con quello che scrive Paolo in Filippesi 2:3, 4. Cerchiamolo insieme, è un buon esercizio. Filippesi 2:3, 4. Teniamo a mente che la famiglia è come una squadra. Qui dice: “Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma, con umiltà, considerate gli altri superiori a voi; non cercate solamente il vostro interesse, ma anche [conclude] quello degli altri”. Quando c’è del lavoro da fare qualcuno deve farlo. Penso di essere così speciale che se ne debba occupare sempre qualcun altro? Molte famiglie si rendono disponibili per la manutenzione delle Sale del Regno e un giorno i figli magari potranno collaborare nelle Sale delle Assemblee. Vedrete come si divertiranno! Le amicizie che voi e i vostri figli stringerete potranno durare una vita. Ma c’è di più. Quando i ragazzi andranno a un’assemblea di circoscrizione o a un congresso, troveranno buoni amici con cui stare, sia giovani che meno giovani, amici con cui avranno collaborato spalla a spalla. E che dire delle faccende domestiche? Alcuni genitori pensano che i bambini non dovrebbero dare una mano in questo senso, perché hanno già i compiti da fare. Ma fare i compiti è una cosa che serve a loro. In che modo possono contribuire al benessere della famiglia? Come possono imparare a servire gli altri altruisticamente? È bene che un bambino senta di avere un ruolo importante e che sappia che in famiglia gli altri contano su di lui. Questo senz’altro può contribuire alla sua autostima. Un padre di nome Steven ha detto: “Quando non richiedi nulla da loro i figli pensano che debbano essere serviti e crescono con un’idea distorta delle responsabilità e dell’impegno che competono loro”. Potremmo chiederci: “Un ragazzo con questo atteggiamento sarà in grado di tenersi un lavoro?” Quando nel mondo perdono un lavoro, alcuni rimangono disoccupati per molto tempo. Non possono neanche pagare le bollette. Eppure ci sono delle opportunità di lavoro intorno a loro, ma non reputano quei lavori alla loro altezza. Volete sapere cos’è la cosa più antipatica che un lavoratore può dire? I datori di lavoro lo sanno. È quando a un dipendente è richiesto di fare qualcosa e lui risponde: “Ah no, io questo non lo faccio”. Insegnate ai vostri figli a essere pronti a fare qualsiasi cosa sia necessaria, se sono grandi abbastanza e in grado di farla. Ma a che età i bambini possono iniziare ad aiutare in casa? Secondo alcuni esperti, i bambini di 3 anni o persino più piccoli possono già dare una mano in qualche faccenda domestica. Possono raccogliere i giocattoli, pulire il tavolo, mettere i vestiti sporchi nella cesta. I più grandi possono passare l’aspirapolvere, lavare la macchina o cucinare. Sono felice di poter dire che molti giovani fratelli qui alla Betel sono ottimi cuochi e per questo spesso devono ringraziare i loro genitori. Vi ricordate quel video in cui a Lele viene insegnato a mettere a posto i suoi giocattoli? Quel video è stata una vera e propria svolta per molti bambini perché vogliono essere anche loro come Lele. E adesso, se entrate nelle loro camerette, potete perfino trovare il letto. Quando sorge un problema attaccate il problema, non la persona. Non pensate a vincere in una discussione, ma a vincere come squadra. Vedrete un ottimo esempio di questo nel prossimo video. Guardiamolo insieme. Amore, vuoi un po’ di tè? Certo! Grazie. Allora, tesoro, io e te siamo una squadra, vero? Sì, certo. Questo versetto di Matteo mi ha fatto pensare a noi. “Così non sono più due, ma una sola carne”. Lo so che prima dovevi fare tutto quanto da sola, l’hai fatto per tanto tempo. E hai fatto un ottimo lavoro. Hai tirato su 2 bravissimi ragazzi che amano Geova, e hai fatto tutto da sola. Ma ora puoi contare su di me. Certo, lo so. Quindi vuoi dire che non siamo una squadra a volte? No, è solo qualche volta durante l’adorazione in famiglia che… Lo so, mi entusiasmo e intervengo subito. Scusa. È che dopo tutti questi anni sono così abituata a fare da sola. Lo so che non stai cercando di prendere il mio posto. E, guarda, mi piace tantissimo il modo in cui insegni. Riesci a raggiungere il cuore dei ragazzi molto meglio di me. Lasciami solo condurre e vedrai che potrai insegnare ai ragazzi come stai facendo. Grazie, tesoro. Grazie per la comprensione. No, grazie a te per la tua pazienza. Io devo ancora migliorare tanto, ma insieme siamo una grande squadra. Perché non diamo un’occhiata a quello che potremmo trattare alla prossima adorazione in famiglia? Hai ragione, buona idea. Questo è stato proprio un bell’esempio di come attaccare il problema invece del coniuge. Nessuna discussione, nessuno ha alzato la voce, non ci sono state accuse. Il marito ha trattato la moglie con empatia. Non ha messo in dubbio i suoi motivi. Sapeva che in quanto madre single, per molto tempo era stata lei a condurre lo studio e avrete notato il modo in cui lei ha reagito a quel consiglio gentile. Senz’altro per i figli sarà facile imparare a rispettare il nuovo marito della madre. Impareranno anche il modo in cui marito e moglie devono trattarsi a vicenda e cosa significa fare squadra. Magari nei prossimi giorni potreste riflettere insieme su queste domande. Primo, come coppia in quali situazioni siamo bravi a fare squadra? E secondo, dove possiamo migliorare? Geova è contento quando in famiglia tutti collaborano e fanno squadra. Questo promuove la pace in famiglia. E infatti il nostro Dio è l’“Iddio della pace”.

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