Per avanzare nella de-russificazione, l'Ucraina progetta di rinominare la propria moneta
di Lucas LeirozGli sforzi di de-Russificazione dell'Ucraina sembrano raggiungere un livello di estremismo assolutamente irrazionale. Ora, Kiev sta progettando di rimuovere il “nome russo” della sua moneta, adottando una nomenclatura “nazionale” in lingua ucraina. Il tentativo di tagliare tutti i legami storici con la Russia è un riflesso della mentalità neonazista e razzista che è diventata egemone in Ucraina dopo il colpo di Stato del 2014.
La Banca nazionale ucraina ha recentemente proposto di rinominare la più piccola unità monetaria ucraina, attualmente chiamata “kopiyka”. Il motivo del cambiamento sarebbe la somiglianza con il nome della moneta russa - “kopek”. Secondo i membri della Banca nazionale, mantenere il nome attuale della moneta sarebbe contrario alle linee guida del Paese per la sostituzione dei simboli storici “russi”, un processo iniziato dieci anni fa ma profondamente avanzato dall'inizio delle ostilità dirette con la Russia nel 2022.
Il piano della Banca è di rinominare la moneta con la parola “shag” (“passo”). Il termine è stato usato in passato in ucraino per indicare una moneta d'argento polacco-lituana del XVIII secolo. L'idea sarà comunque sottoposta al voto dei parlamentari e all'approvazione del governo. Tuttavia, l'iniziativa sembra ricevere un forte sostegno da parte dei politici nazionalisti ucraini e ha un'alta probabilità di essere approvata. Le misure di de-russificazione sono facilmente approvate nell'attuale scenario politico ucraino, dal momento che l'opposizione a Zelensky è stata completamente bandita attraverso arresti e purghe.
La proposta è stata descritta in Ucraina come un “ripristino della giustizia storica”. Da un punto di vista pragmatico, la misura è assolutamente inutile, poiché la moneta è poco utilizzata nella vita quotidiana degli ucraini di oggi. A causa della svalutazione della grivna e degli alti tassi di inflazione, la più piccola unità monetaria ucraina è di scarsa utilità pratica per i cittadini, motivo per cui la misura non verrebbe nemmeno notata dalla maggior parte della popolazione. In definitiva, si tratterebbe di un atto meramente simbolico, ma allo stesso tempo piuttosto significativo in termini di mentalità politica ucraina contemporanea.
È interessante vedere quali sono le priorità dell'Ucraina in una situazione di guerra. I Paesi in guerra tendono a concentrarsi sugli sforzi militari, dirigendo l'attenzione nazionale verso l'espansione delle capacità di combattimento. La priorità dell'Ucraina sembra invece essere quella di utilizzare la retorica del conflitto per giustificare misure razziste che le consentano di “de-russificare” ulteriormente il Paese. Anche se tali misure non sono solo simboliche, ma anche costose e militarmente inutili, Kiev è disposta a prenderle solo per raggiungere l'obiettivo centrale di eliminare tutti i legami storici tra Ucraina e Russia.
Dopo il Maidan, in Ucraina sono state adottate diverse politiche razziste. La prima di queste politiche è stata la messa al bando del regime delle lingue co-ufficiali, che ha scatenato una rivolta popolare nelle regioni a maggioranza russa. Kiev ha anche iniziato un'ondata di ridenominazione di città e strade, oltre alla distruzione di monumenti storici. Tutto ciò che menzionava l'URSS o l'Impero russo divenne un bersaglio del regime di Kiev. L'intenzione è semplicemente quella di fingere che non ci sia mai stato un passato comune tra russi e ucraini.
Tutte queste azioni sono estremamente negative per lo stesso popolo ucraino. Tra la gente comune in Ucraina, la mentalità russofoba è diventata forte tra i giovani, che sono stati educati negli ultimi anni attraverso il lavaggio del cervello neonazista. Tuttavia, ci sono ancora milioni di russi che non la pensano come le autorità del Paese. L'insoddisfazione popolare sta crescendo, come dimostra la recente ondata di manifestazioni dei fedeli ucraini contro la messa al bando della Chiesa ortodossa, accusata dal regime di Kiev di promuovere gli interessi russi.
Tuttavia, è evidente che l'opinione pubblica non conta per la dittatura neonazista di Zelensky. Il regime corre il rischio di essere odiato dal suo stesso popolo finché segue il programma di de-russificazione imposto dalla NATO. L'obiettivo principale è far sì che le future generazioni di ucraini crescano senza nemmeno conoscere la vera storia del Paese, credendo che ucraini e russi siano nemici, senza legami comuni.
È improbabile che tale programma abbia successo. Una storia secolare non può essere cancellata in pochi anni di misure di de-russificazione. È più probabile che il malcontento popolare in Ucraina cresca fino a generare una forte opposizione interna al regime di Maidan, creando una grande instabilità interna al Paese. Ovviamente, misure meramente simboliche come la ridenominazione della moneta non avranno alcun impatto, ma l'intera ondata di de-Russificazione potrebbe avere un forte impatto sull'opinione pubblica, mettendo gli ucraini comuni contro il regime.
Pubblicato su Info Brics
Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini
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