PINK: CORPI, SOLDI E FELICITÀ

PINK: CORPI, SOLDI E FELICITÀ

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"Pink" di Kyoko Okazaki narra le vicende quotidiane di Yumi, una ventiduenne impulsiva e spensierata che ha un coccodrillo di nome Cocco come animale domestico. Per mantenere un tenore di vita agiato la giovane protagonista del manga svolge due lavori: di giorno è una normalissima impiegata, mentre la sera si prostituisce. Dopo aver visto la matrigna in compagnia del giovane amante Haruo, uno studente universitario che sogna di diventare uno scrittore famoso, Yumi decide di presentarsi al ragazzo. Da quel momento fra i due nascerà una forte amicizia che andrà a coinvolgere anche Keiko, la piccola sorellastra di Yumi, a cui lei è molto legata. Si formerà così uno strambo nucleo famigliare composto da una prostituta, un mantenuto, una bambina piuttosto sveglia ed un coccodrillo. Questa situazione inasprirà ulteriormente il già difficile rapporto fra Yumi e la matrigna.

Pubblicato per la prima volta su rivista nel corso del 1989, il manga di Kyoko Okazaki si serve dei propri personaggi per raccontare la contemporaneità giapponese dell'epoca, influenzata pesantemente dal boom economico degli anni 80, portatore di una sfrenata mania consumistica. Yumi, la sua matrigna ed Haruo sono persone condizionate dagli ideali e dalle tendenze che costituiscono una società capitalista e consumista. Yumi intende guadagnare il più possibile in modo da mantenere il proprio animale domestico e per potersi comprare sempre più vestiti ed accessori, così da poter apparire come le ragazze delle riviste e della televisione. La giovane donna non ha problemi a vendere il proprio corpo se questo significa fare soldi, tanto che per lei non c'è alcuna differenza fra il lavorare come impiegata e la prostituzione. Anche la matrigna di Yumi fa dell'apparenza la propria ragione di vita; ormai prossima alla mezza età, la donna fa ricorso alla chirurgia estetica e frequenta un giovane amante, non solo per sentirsi bella e desiderata, ma anche per considerarsi migliore di altre donne. Da questo punto di vista persino Cocco, col suo costante bisogno di carne, si rivelerà rappresentante di questo processo di consumo e mercificazione del corpo, da cui lui stesso non riuscirà a sfuggire. Haruo invece è un ragazzo pigro, il cui sogno di raggiungere il successo come scrittore non è mosso da un fine artistico, ma dai vantaggi materiali che esso comporta. Di pasta completamente differente è Keiko che, in quanto bambina, risulta essere completamente estranea alla logica comportamentale capitalista che caratterizza tutti gli altri personaggi del racconto. Infatti non è un caso che nonostante la sua giovanissima età sia proprio lei ad essere il personaggio più maturo ed obiettivo nell'analizzare ciò che la circonda. In ogni caso tutti i rapporti fra i personaggi finiscono con l'essere condizionati dal denaro: Cocco ha bisogno della carne comprata da Yumi per sfamarsi, così come Haruo e Keiko sono mantenuti sia da Yumi che dalla sua matrigna, la quale a sua volta vive di rendita grazie al ricco marito. 

A dispetto di ciò la mangaka non mette assolutamente da parte la componente umana dei propri personaggi, i quali appaiono decisamente naturali e realistici nell'esprimere le proprie emozioni: Yumi, Keiko e Haruo sono legati da un sincero affetto, così come la matrigna risulta estremanente credibile nella sua frustrazione. Per quanto siano completamente diversi gli uni dagli altri, con i loro pregi ed i loro difetti, tutti i personaggi descritti dall'autrice giapponese dimostrano tutta la loro umanità nel comune desiderio di essere felici. Tuttavia nella realtà dei fatti tale aspirazione non è altro che un miraggio all'interno di un mondo materialista che, come un coccodrillo, ha costante bisogno di carne per continuare a vivere.

Nonostante la serietà dei temi trattati o l'uso frequente di un linguaggio volgare e di scene di nudo, la Okazaki decide di utilizzare un tono decisamente leggero ed ironico per narrare il racconto, adeguandosi così al carattere spensierato e superficiale della protagonista. Le vicissitudini di Yumi e dei personaggi che le ruotano attorno vengono presentate tramite siparietti che si susseguono ad un ritmo piuttosto veloce, dando al lettore l'impressione di trovarsi di fronte alla trasposizione a fumetti di una sit-com.  Il proposito satirico dell'autrice viene enfatizzato ulteriormente da uno stile di disegno dallo stampo vignettistico. Questo particolare contrasto fra stile e contenuto conferisce all'opera di Kyoko Okazaki un peculiare sentore grottesco, che andrà a crescere gradualmente fino a sfociare in momenti dal forte cinismo e permeati di umorismo nero.

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