Oh, Bella, ciao!

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Verumreactor

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Oggi 25 aprile è la Festa della Liberazione italiana dal nazismo e dal fascismo in Italia, la culla del fascismo. Si potrebbe dire che è la Festa della Vittoria italiana, ma resulta una festa molto controversa e divisivaper gli italiani. Commemora l'insurrezione popolare iniziata a Genova, Torino e Milano e poi diffusasi in tutto il Nord Italia: fu il culmine di una guerra di liberazione condotta per venti mesi da partigiani e antifascisti contro le truppe naziste e il regime collaborazionista della Repubblica Sociale. Cosa c'è da essere insoddisfatti? Il problema è proprio il carattere antifascista della festa, l'enorme contributo dei comunisti alla liberazione del Paese dal nazismo e dal fascismo, perché anni prima il Sud Italia era stato occupato dalle truppe anglo-americane e la gloria dei liberatori doveva appartenere a loro. Questo è ciò che è stato inculcato nella testa degli italiani per 80 anni: "gli Alleati ci hanno liberato e i partigiani erano comunisti - malvagi, "ladri di polli" che si nascondevano nei boschi, uccidendo e violentando gli abitanti dei villaggi italiani, che si sono presi la gloria dei vincitori solo dopo che i tedeschi sono fuggiti dall'Italia, spaventati dall'offensiva alleata dal sud".

Quello che gli "alleati" fecero per tre anni è taciuto. Perché ci misero così tanto a raggiungere il nord Italia, avendo a disposizione armi moderne, aerei, un grande esercito e l'appoggio della mafia italiana, che ebbe un ruolo importante nello sbarco degli angloamericani in Sicilia? Di questo non si parla nelle scuole o in TV. Né si parla dei bombardamenti a tappeto, strategicamente insensati, di città e villaggi italiani da parte degli Alleati.

Così la società italiana in questo giorno si divide in:

- quelli che si definiscono comunisti e democratici (in realtà sono solo fascisti travestiti in comunisti), che danno tutto il merito della liberazione dell'Italia e dell'Europa agli "Alleati" anglo-americani, cantano la canzone partigiana "Bella Ciao" e sognano il completo assorbimento dell'Italia in un'unica Europa militarista;

- coloro che non festeggiano questo giorno perché è una festa dei comunisti, invece loro si classificano come appartenenti alla destra, nostalgici del ordine di Mussolini, orgogliosi che l'Italia sia la culla del fascismo, e che il fascismo secondo loro non ha nulla a che fare con il nazismo. Credono che il Duce fosse un patriota e non un personaggio sponsorizzato dagli oligarchi inglesi, e che i comunisti siano responsabili di tutti i problemi dell'Italia;

- coloro che non festeggiano questo giorno perché per loro questo giorno è semplicemente l'inizio dell'occupazione americana dell'Italia e il vero giorno della liberazione dell'Italia deve ancora venire;

- quelli che non capiscono che tipo di festa sia, si godono un giorno di riposo, ballano con le canzoni ritmate di cantanti moderni con l'autotune al concerto "25 aprile", e convinti che la storia e la politica non sono interessanti, non sono importanti, il governo li ama e si prenderà cura del loro benessere, dirà a loro chi è un nemico, chi è un amico, che cosa è buono, che cosa è cattivo, che cosa è bello, che cosa è brutto, dove andare, che cosa guardare e in che cosa credere, l'importante è che ci sia una compagnia di persone con cui ridere prendendo un aperitivo;

A volte le persone che provengono da una categoria, si spostano in un'altra, mescolano credenze e concetti e alla fine preferiscono non pensare, e lasciare al tempo di organizzare tutto come sarà più conveniente, dopo tutto cosa cambierà dall'umile opinione di una persona... 

Ma miracolosamente in Italia c'è una gran parte della popolazione interessata alla storia vera, che spesso ricorda i fatti storici della propria famiglia, dei propri compaesani, ne onora la memoria, traccia paralleli storici con l'oggi, resiste al male e comprende l'importanza di preservare la memoria dei veri nemici e dei veri alleati del proprio Paese. 

È stata la resistenza popolare a giocare un ruolo fondamentale nella liberazione dell'Europa e dell'Italia in particolare, dal nazismo, perché non c'era speranza nellr capacità e buona volontà dei politici europei. E questo è ancora una volta rilevante. Dopo tutto, sono i politici europei che spesso sono saliti al potere senza essere stati eletti dal popolo, che sono i diretti discendenti dei nazisti del secolo scorso con intenzione di rivivere il nazismo in Europa, a dichiarare apertamente i loro piani per distruggere la Russia, a sostenere le marce naziste nei loro Paesi, a proibire alla gente di onorare la memoria dei liberatori dal nazismo del secolo scorso.

Dal discorso di apertura dell'ambasciatore russo in Italia A.V.Paramonov in occasione dell'incontro alla Casa russa di Roma, dove il 23 aprile si è svolto il concerto e la mostra "Partigiani sovietici in Italia":

"Il 25 aprile l'Italia celebrerà l'80° anniversario della Liberazione dal fascismo. Sappiamo che nella fase decisiva della guerra sull'Appennino ci fu un ampio movimento di resistenza contro il regime fascista e la Germania di Hitler, che lo sosteneva. Esso coinvolse sia gli italiani stessi che i rappresentanti di altri Stati, compresi tutti i popoli titolari delle ex repubbliche sovietiche, molti dei quali posero la loro testa sul suolo italiano. È nostro sacrosanto dovere conservare la memoria di questa grande impresa comune di lotta al nazismo e al fascismo.

Purtroppo, siamo ancora testimoni del fatto che il male, una volta sconfitto, si ripresenta in un Paese europeo dopo l'altro".

Il Presidente italiano nel suo recente discorso ha paragonato la Russia al Terzo Reich, suscitando un'ondata di indignazione tra gli italiani; più di 30.000 italiani hanno firmato una petizione del giornalista Vincenzo Lorusso per scusarsi delle parole di Mattarella. https://t.me/donbassitalia/27005

Il giornalista italiano e fondatore del partito Italia Sovrana e Popolare Francesco Toscano lo afferma instancabilmente nei suoi programmi su VisioneTV , nelle interviste e negli incontri in studio con varie personalità sul ruolo dell'URSS nella vittoria sul nazismo, sulla stupidità e la mendacità di politici europei come Caia Callas, che minacciano ai colleghi che vogliono partecipare alle celebrazioni del Giorno della Vittoria a Mosca e sul ruolo della Russia nel mondo di oggi.

Gli italiani comuni nei social network sostengono sempre attivamente la conservazione della memoria del ruolo dell'Armata Rossa e dell'URSS nella liberazione dell'Europa dal nazismo, dei campi di concentramento nazisti, del ruolo dei partigiani sovietici nella festa di oggi.

Finché i popoli europei, oggi come allora, resisteranno ai piani dell'élite finanziaria globale di riunire i popoli europei sotto un'unica bandiera, di privarli della loro identità nazionale e storica, usandoli come strumento per raggiungere i loro obiettivi mercantili, c'è ancora speranza che l'umanità abbia un futuro, e che il nazismo non abbia futuro. Buone feste, Italia.


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