Offriamo i nostri doni a Dio
Samuel Herd - JW Broadcasting > DiscorsiAbbiamo molte buone ragioni per parlare di questo argomento. Sapete perché? Perché Geova stesso ci fa tantissimi regali. Giacomo 1:17 infatti dice: “Ogni dono buono e ogni regalo perfetto vengono dall'alto, perché scendono dal Padre delle luci celesti”. Geova ad esempio ci permette di godere del dono della vita, che i nostri primogenitori hanno provato a strapparci via. Ci ha regalato una grande varietà di cibi. Ha creato le condizioni ambientali che rendono possibile la vita. Ci ha dato anche la sua preziosa Parola, la Bibbia, così che potessimo conoscere lui e i suoi propositi. Comunque, il più grande “regalo perfetto” che abbiamo ricevuto da Geova è il riscatto. Facendo in modo che Gesù ricomprasse per noi la speranza di vivere per sempre, Geova ha fatto un grande sacrificio. Ma non era obbligato a farlo. L’ha fatto perché ci ama. Leggiamo insieme 1 Giovanni 4:9: "È in questo modo che l’amore di Dio si è manifestato nei nostri confronti: Dio ha mandato il suo Figlio unigenito nel mondo perché tramite lui avessimo la vita". Che dono d’amore ci ha fatto il nostro Dio, Geova! Ma questo cosa ci spinge a fare? Beh, forse vi sarà capitato di aver ricevuto da un caro amico o da un familiare un prezioso regalo che non vi aspettavate. A cosa avete pensato in quel momento? Probabilmente a come avreste potuto ricambiare quel gesto. Tanto più quindi dovremmo voler offrire i nostri doni a Dio e dimostrargli così che siamo profondamente grati di tutto quello che ha fatto per noi. Allora vediamo quali sono alcuni doni che a Geova farebbe piacere ricevere da noi. Molti di voi che state guardando questo programma avete deciso di servire Geova e di dedicare la vostra vita a lui. Questo è molto bello. D’altronde, il capitolo 12 di Romani ci invita a fare proprio questo. Comunque tra voi ci sarà chi ha pensato di ricambiare in questo modo ciò che Geova ha fatto per noi, ma magari non ha ancora fatto questo passo fondamentale. Notate l’invito che fa l’apostolo Paolo in Romani 12:1: "Dunque, fratelli, vi esorto per la compassione di Dio a presentare il vostro corpo in sacrificio vivente, santo e gradito a Dio, rendendogli sacro servizio con le vostre facoltà mentali". La vostra vita ha un grande valore. Offrire a Dio il vostro corpo, tutto voi stessi, è uno dei doni più preziosi che potete fargli. Questo sicuramente include il sacro servizio che gli rendiamo. Ma cosa possiamo dire delle attività quotidiane? Forse dovete occuparvi della casa tutti i giorni, o forse dovete andare a scuola e fare i compiti. Forse lavorate, e c’è anche da fare la spesa. E magari vi piace usare un po’ del vostro tempo per divertirvi e riposarvi. Dal momento in cui ci dedichiamo e ci battezziamo, tutto questo fa parte del dono che offriamo a Geova. Analizziamo insieme Colossesi 3:23, 24. Dopo aver elencato diverse situazioni della vita quotidiana, cosa ci dice di fare Geova? Colossesi 3:23, 24: "Qualunque cosa facciate, fatela con tutta l’anima, come per Geova e non per gli uomini, perché sapete che è da Geova che sarete ricompensati con l’eredità. Siate schiavi del Signore, Cristo". Certo, un cristiano svolge ogni giorno attività che non fanno parte del suo sacro servizio. Comunque, il fatto che Paolo ci inviti a fare qualunque cosa “con tutta l’anima, come per Geova” ci fa pensare a tutto quello che facciamo ogni giorno. Tutta la nostra vita può diventare un dono offerto a Geova. Ad esempio chiediamoci: “Il modo in cui mi comporto e mi vesto dà sempre onore a Geova?” È ovvio che non indossiamo tutti i giorni giacca e cravatta o abiti eleganti. Ma il modo in cui ci comportiamo e ci vestiamo dovrebbe essere un dono offerto a Geova, ‘qualunque cosa facciamo’. Quindi, se in una certa situazione ci sentissimo in imbarazzo all’idea di presentarci come Testimoni di Geova, potremmo davvero dire che nella nostra vita quotidiana stiamo offrendo il nostro dono a Geova? Ma quali sono altri doni che possiamo offrire a Dio? Ad esempio seguire i suoi princìpi morali. Mantenere moralmente puro il nostro corpo dedicato a Geova è un dono che gli offriamo. Ricordate cosa dice Romani 12:1? Il nostro corpo deve essere “santo e gradito a Dio”. Cedere a una tentazione e non pentirsi sarebbe come chiedere a Geova di restituirci quello che gli abbiamo donato, come se ci stessimo riprendendo la vita che gli abbiamo dedicato. Anzi, peggio. Sarebbe come togliere questo dono prezioso dalle mani di Geova e darlo a Satana. È una cosa che non ha senso. Mantenetevi moralmente puri. È un regalo prezioso che fate a Dio. Comunque, se siamo dedicati e battezzati dobbiamo regolarmente offrire a Geova anche altri doni. Uno di questi è chiaramente quello di cui si parla in Ebrei 10:23. Avete già capito di cosa stiamo parlando, vero? Ebrei 10:23: "Manteniamo salda la dichiarazione pubblica della nostra speranza, senza vacillare, perché colui che ha promesso è fedele". “La dichiarazione pubblica della nostra speranza” è un dono che facciamo a quelli con cui parliamo, ma è anche un dono che offriamo a Geova. Infatti Ebrei 13:15 definisce la nostra opera di predicazione “un sacrificio di lode, cioè il frutto delle nostre labbra che dichiarano pubblicamente il suo nome”. Gli israeliti davano regolarmente il meglio del loro bestiame o dei loro cereali come doni offerti in sacrificio a Geova. D Quando predichiamo, sia in modo formale che informale, offriamo un dono a Dio. Frequentare regolarmente le adunanze e parteciparvi sono cose che fanno parte dell’adorazione che rendiamo a Geova e che lo rendono felice. Conosciamo bene il passo di Ebrei 10:24, 25, che parla della nostra buona abitudine di riunirci. Ma per quale motivo ci riuniamo? Cosa direste se doveste rispondere a questa domanda adesso? Forse direste: “Beh, vado alle adunanze per essere edificato e incoraggiato spiritualmente”. E non c’è dubbio che è così. Ma in Ebrei 10:24, 25 il motivo per cui ci riuniamo viene presentato in modo completamente diverso. Invece di dire che l’unico obiettivo è quello di essere incoraggiati, il versetto 24 dice: “Interessiamoci gli uni degli altri per spronarci all’amore e alle opere eccellenti”. E il versetto 25 ci invita a ‘incoraggiarci a vicenda’. Quindi dovremmo andare alle adunanze con l’intento di essere un dono per gli altri. Incoraggiare gli altri è l’obiettivo. Riusciamo a farlo se ci interessiamo sinceramente dei fratelli prima e dopo le adunanze. Arriviamo abbastanza in anticipo da avere il tempo per incoraggiare gli altri? Ricordo che una volta, anni fa, mentre servivamo nella circoscrizione, io e mia moglie arrivammo in Sala e quando uscimmo dalla macchina 2 fratelli ci vennero incontro e ci dissero: “Fratello e sorella Herd, vi stavamo aspettando! Siamo felicissimi di avervi qui con noi questa settimana”. E non erano anziani, servitori di ministero o pionieri; no, erano 2 ragazzini! Quel saluto ci diede la carica per cominciare la nostra speciale settimana di attività. Ma incoraggiamo gli altri anche partecipando alle adunanze. È un incoraggiamento per tutta la congregazione. Se incoraggiare gli altri è il motivo per cui tutti andiamo alle adunanze ed è anche il nostro obiettivo, allora quale sarà il risultato? Che ognuno di noi tornerà a casa edificato e incoraggiato. Comunque non dobbiamo mai dimenticare che quando frequentiamo le nostre adunanze e vi partecipiamo, cosa che comprende cantare i cantici e dire “Amen” alla fine delle preghiere, stiamo adorando Geova. Ogni volta che andiamo all’adunanza gli offriamo un dono. Fin dai tempi antichi i fedeli servitori di Geova hanno contribuito economicamente per sostenere la vera adorazione. Anche questo è un modo per offrire un dono a Dio, e noi ringraziamo tutti voi per il sostegno che date. Il Corpo Direttivo riesce a fare così tanto a favore della famiglia mondiale grazie alla vostra generosità. Grazie! Vi ringraziamo davvero tanto! Ma ora parliamo ai genitori cristiani. Quale dono potete offrire a Geova? I vostri figli. Quando fate del vostro meglio per “crescerli nella disciplina e nell’istruzione di Geova” state preparando un dono per il vostro Dio. Pensate a quanti fratelli oggi guidano l’organizzazione. Alcuni sono membri del Corpo Direttivo o loro assistenti, altri sono membri dei Comitati di Filiale, sorveglianti viaggianti, anziani o servitori di ministero. Da dove vengono tutti questi fratelli? Centinaia di migliaia di loro hanno avuto genitori cristiani che hanno seguito l’esortazione di Efesini 6:4. Ci sono poi altre migliaia di fratelli e sorelle, che sono stati cresciuti da genitori cristiani fedeli, che stanno dando il buon esempio impegnandosi nel ministero, alla Betel, nei progetti di costruzione e nelle operazioni di soccorso. Genitori, vi ringraziamo per tutto quello che avete fatto e per i doni preziosi che avete offerto a Geova e alla sua organizzazione. E che dire dei fratelli più anziani delle nostre congregazioni? Se penso all’eternità, io sono un ragazzo di 84 anni. ; Ma a un certo punto cominciamo ad ammettere che stiamo invecchiando. Cominciamo ad accorgerci che stiamo invecchiando. E comincia anche a vedersi che stiamo invecchiando. Alcuni di noi si rendono conto che stanno perdendo qualche colpo dal punto di vista fisico o anche mentale. Questo significa forse che stiamo perdendo valore agli occhi di Geova? Il nostro dono si sta forse rovinando a causa dell’età? Forse questo è quello che pensiamo noi, ma non è assolutamente quello che pensa Geova. Non è questo il modo in cui lui considera chi, magari decenni fa, si è dedicato a lui. Una vecchia moneta d’oro vale tanto, proprio come una moneta nuova e splendente. Proverbi 16:31 dice che "I capelli bianchi sono una corona di bellezza quando si trovano nella via della giustizia". Non è tanto il colore dei capelli che interessa a Geova, piuttosto sono i tanti anni di fedele servizio che quei capelli bianchi rappresentano. Geova considera le persone anziane che si trovano ancora nella via della giustizia come dei doni preziosi offerti a lui. Vi siete mai chiesti perché spesso un mobile d’antiquariato costa più di un mobile nuovo? O perché spesso una bottiglia di vino di vecchia annata costa più di una bottiglia vino novello? Alcune cose più invecchiano più hanno valore. Voi sorelle e fratelli anziani avete saggezza ed esperienza, e gli altri nella congregazione possono imparare tanto da voi. Questo non significa che alle adunanze dovete prendere in mano il microfono e fare lunghi commenti a ogni paragrafo, ma con modestia potete trasmettere agli altri la vostra esperienza e la vostra saggezza quando parlate con loro. Questo è di grande aiuto ed è molto incoraggiante. Cari fratelli anziani, Geova vi ama. Quindi, anche se l’età vi ha fatto incurvare un po’, potete stare a testa alta perché per Geova siete un dono prezioso. Tutti noi, sia giovani che anziani, riflettiamo su come rendere più preziosi i doni che offriamo a Geova. Se non avete ancora dedicato la vostra vita a Dio, pensate alla possibilità di offrirgli questo dono. Aumentiamo il valore del nostro dono facendo più attenzione a come consideriamo i valori morali cristiani. Quello che guardiamo o che pensiamo potrebbe rendere inaccettabile il dono che offriamo a Dio. Analizziamo il nostro ministero, la nostra partecipazione alle adunanze e il contributo economico che diamo a sostegno dell’opera. E voi genitori, fate del vostro meglio per preparare i vostri figli così che possano essere utili a Geova. Infine voi che siete avanti con gli anni, non dimenticate mai che in quanto a saggezza ed esperienza potete solo migliorare con l’età. Gesù è il miglior servitore di Geova, ed è anche quello che lo serve da più tempo.