‘Non ti abbandonerò mai’

‘Non ti abbandonerò mai’

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Samuel Herd

Ho pregato Geova poco prima di salire qua sul podio e gli ho chiesto: “Per favore, non abbandonarmi. Ho bisogno di te più che mai adesso”. Sono qui davanti a voi che siete uomini e donne di fede e ho il privilegio di parlarvi per 19 minuti, e voglio usare appieno i 19 minuti dedicati a questo discorso. A volte abbiamo dovuto cambiare il nostro intendimento delle Scritture. Abbiamo sentito di alcuni di questi cambiamenti anche oggi stesso. E ci potranno essere altri cambiamenti in futuro nel modo in cui spieghiamo alcuni versetti. Forse alcuni di voi si ricordano quello che noi Testimoni pensavamo circa 10 anni fa riguardo a questo argomento. Pensavamo che alcuni unti sarebbero rimasti sulla terra durante Armaghedon, poi anche loro sarebbero entrati nel nuovo mondo con le altre pecore. Sarebbero rimasti lì per un po’ di tempo e solo a quel punto, solo dopo, sarebbero andati in cielo. Alcune cose, alcuni versetti della Bibbia possiamo leggerli e rileggerli tante volte, ma riusciamo a capirli solo quando Geova ce lo permette. Non riusciamo a vedere finché Geova non fa risplendere la luce. E quello che sto per dirvi oggi in questo discorso ce lo ha fatto capire Geova, non il Corpo Direttivo, non un qualsiasi essere umano sulla terra, ma Geova Dio. È lui che ci aiuta e ci guida. Sicuramente conosciamo bene le parole di Matteo 24:29-31 Le avrete lette tante volte, anche io. Ma notate quello che viene detto qui, anche se in passato quando leggevamo questi versetti li intendevamo in modo diverso. Iniziamo dal 29: “Subito dopo la tribolazione di quei giorni [e tenete a mente questo, subito dopo la tribolazione di quei giorni] il sole sarà oscurato, la luna non splenderà più, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate. Allora nel cielo apparirà il segno del Figlio dell’uomo, e tutti i popoli della terra si batteranno il petto per il dolore e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del cielo con potenza e grande gloria. E con un forte suono di tromba lui manderà i suoi angeli, [e notate il punto] che raduneranno i suoi eletti dai quattro venti, da un’estremità all’altra dei cieli”. Queste parole adesso sembrano molto chiare. Avete notato il punto? Oggi comprendiamo chiaramente che tutti i fratelli unti di Cristo saranno in cielo con lui prima dell’inizio di Armaghedon. Questo è il modo in cui intendiamo oggi questi versetti della Bibbia. Ed è entusiasmante! Siamo davvero contenti di poter comprendere meglio questa profezia. Alcuni delle altre pecore però hanno espresso la loro preoccupazione quando abbiamo spiegato meglio questa profezia. Alcuni di questi fratelli si sono chiesti: “Allora questo significa che non avremo più con noi nessuno dei cristiani unti, compresi i membri del Corpo Direttivo, proprio nel momento in cui avremo più bisogno di loro? Ci sentiremo abbandonati nel momento del bisogno?” Beh, permettetemi di rassicurarvi del fatto che non sarete abbandonati. Ed è proprio quello che vedremo in questo discorso. Non dovete pensare che sarete abbandonati quando non ci saranno più i cristiani unti qui sulla terra insieme a voi. Ora daremo risposta a 3 domande. E per chi sta prendendo appunti adesso ve le leggo. Prima domanda. Cosa non accadrà quando gli ultimi unti lasceranno la terra per andare in cielo? Poi seconda domanda. Come facciamo a essere assolutamente certi che questo non accadrà? E terza. Cosa accadrà invece? Consideriamo insieme le risposte. Quindi cosa non accadrà? Vorrei raccontarvi molto brevemente 2 storie davvero tristi per rispondere a questa domanda. La prima, torniamo al tempo degli israeliti. Vi ricordate di Ieoiada? Era un sommo sacerdote fedele, uno dei migliori. Quando morì gli venne dato un onore davvero insolito. Venne seppellito insieme ai re. Durante la sua vita protesse il giovane re Ioas e lo aiutò a diventare un buon re e a rimanere leale a Geova. Ma quando Ieoiada ormai vecchio morì, quel giovane re si sviò completamente, si lasciò influenzare da dei principi malvagi e si allontanò da Geova. Questa è la prima storia triste. E ora vi racconto la seconda storia triste. Sapete molto bene che l’apostolo Giovanni era felice di vedere i progressi che facevano i fratelli. Aveva una buona influenza su di loro. Aveva aiutato tanti cristiani a rimanere fedeli. Ma cosa accadde quando Giovanni morì? Giovanni era l’ultimo apostolo rimasto, era l’ultimo freno che c’era contro l’apostasia. Quindi dopo che l’apostolo Giovanni morì, poco dopo, sappiamo che accadde qualcosa di veramente terribile. Che cosa? Vediamolo insieme. Cosa accadde dopo la morte di Giovanni? Abbiamo detto che lui era l’ultimo freno contro l’apostasia. Giovanni era l’ultimo freno e adesso non c’era più. Dopo che l’apostolo Giovanni si era addormentato nella morte, davvero poco tempo dopo, l’apostasia si propagò come un incendio inarrestabile. E nel giro di qualche decennio la congregazione cristiana diventò prigioniera di Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione. Perché parliamo di questo? Perché vi ho raccontato queste storie tristi? Ecco il motivo. Alcuni potrebbero essere preoccupati, intendo alcuni fratelli delle nostre congregazioni. Potrebbero chiedersi: “Cosa succederà quando tutti gli unti saranno in cielo? I componenti della grande folla saranno abbandonati a sé stessi? Rischieranno forse di perdersi, di sviarsi, di allontanarsi da Geova e magari di cadere nell’apostasia?” Voi che ne pensate? Avete visto qualche segnale di apostasia nell’organizzazione? Beh, la risposta è ovvia. No. La grande folla non potrà cadere nell’apostasia, decisamente no. E analizzando gli episodi della Bibbia che abbiamo visto possiamo averne l’assoluta certezza. Questo ci porta alla nostra seconda domanda. Come facciamo a essere certi che questo non accadrà? Per capire la risposta dobbiamo tenere conto del tempo in cui viviamo oggi. Non viviamo nell’antico Israele. Non vedo nessuno di voi vestito come un israelita. Nessuno di voi, fratelli, indossa una tunica. Oh, ce n’è uno! No, no, scherzo. No, direi proprio di no. Non viviamo nell’antico Israele. E perché questo dovrebbe fare la differenza? Perché quella nazione iniziò a percorrere una brutta strada fin dai primi tempi. In Deuteronomio 31:29 troviamo una profezia che Mosè fu ispirato a pronunciare riguardo a quel popolo ribelle e ostinato. Ecco le parole di Mosè: “So bene che dopo la mia morte senza dubbio agirete in modo malvagio e devierete dalla strada che vi ho comandato”. Queste parole di Mosè si avverarono non solo una volta, ma molte volte. E alla fine Geova dovette rigettare quel popolo malvagio. Perciò quando il re Ioas si allontanò da Geova, si stava comportando né più né meno come molti altri re di Giuda e di Israele. Oggi però le cose nel popolo di Dio vanno in maniera diversa. E teniamo conto che non viviamo nemmeno alla fine del I secolo E.V. E anche questo fa la differenza. Ricorderete che in Matteo capitolo 13, con la parabola del grano e delle zizzanie, Gesù aveva predetto che in seguito sarebbe sorta una grande apostasia. In 2 Tessalonicesi capitolo 2 l’apostolo Paolo confermò che quella profezia stava già cominciando ad avverarsi, proprio nel I secolo. Pietro e Giovanni confermarono lo stesso nei loro scritti e nel II secolo la congregazione cristiana era ormai spiritualmente corrotta e diventò prigioniera di Babilonia la Grande. L’ispirata profezia che pronunciò Gesù si adempì, le sue parole si sono avverate. Oggi le cose nel popolo di Dio sono molto diverse. I tempi in cui viviamo sono ben diversi. In che periodo di tempo stiamo vivendo? Come abbiamo detto, non nei tempi biblici. Conosciamo bene la risposta a questa domanda. Abbiamo il privilegio di vivere in un periodo davvero molto speciale che è iniziato più di 100 anni fa nel 1914. Questo periodo non è solo descritto come “gli ultimi giorni” di questo vecchio sistema di cose. In che senso? Notate quello che dice la Bibbia in Atti 3:21. Lì questo periodo viene anche chiamato i “tempi del ristabilimento di tutte le cose”. Riflettiamo un attimo sulla parola “ristabilimento”. Che cosa significa per noi? Sì, viviamo nei “tempi del ristabilimento di tutte le cose” perché la pura adorazione è stata ristabilita. È sotto i nostri occhi. E l’adorazione di Geova non verrà mai più contaminata, mai più contaminata, per tutta l’eternità. Se ci pensiamo è qualcosa di davvero straordinario, entusiasmante. Leggiamo insieme Isaia 54:17. Tramite il profeta Isaia, Geova ci ha fatto questa bella promessa. Qui viene detto: “‘Nessun’arma fabbricata contro di te avrà successo, e tu condannerai qualsiasi lingua si alzi contro di te in giudizio. Questa è l’eredità dei servitori di Geova, e la loro giustizia proviene da me’, dichiara Geova”. Riflettiamo su questa profezia: “Nessun’arma fabbricata contro di te avrà successo”, mai. La profezia dice anche che questa è la nostra “eredità”. Queste parole ispirate si stanno adempiendo nei nostri giorni, oggi. Niente e nessuno può privarci della nostra eredità, nemmeno “il dio di questo sistema di cose”, Satana il Diavolo in persona. Vi ricordate la nostra seconda domanda? Come facciamo a sapere che dopo che gli ultimi cristiani unti andranno in cielo la grande folla non si allontanerà da Geova? Come facciamo a sapere che i componenti della grande folla non si ribelleranno come fece Ioas quando morì Ieoiada? O come i cristiani del II secolo che caddero nell’apostasia dopo che l’ultimo apostolo in vita, Giovanni, morì? Beh, sappiamo che è solo questione di cambiare foglio. E la risposta è perché non viviamo al tempo dell’antico Israele e non viviamo nemmeno durante il II secolo E.V. Viviamo in un tempo straordinario. Di cosa? Di ristabilimento. Un tempo in cui Geova ci dà la garanzia che ‘nessun’arma fabbricata contro di noi avrà successo’. Ora la terza domanda. Cosa accadrà invece dopo che gli ultimi unti andranno in cielo? Provate a immaginare come sarà quel periodo. Vi do un secondo. Ok, tempo scaduto. È in corso la grande tribolazione. Babilonia la Grande, l’impero mondiale della falsa religione, è già stata distrutta. Pensateci, gli eventi per cui l’organizzazione di Geova ci ha preparati per anni, per svariati decenni, stanno accadendo proprio sotto i nostri occhi. E poi dovrà accadere qualcos’altro che è profetizzato nelle Sacre Scritture. Come abbiamo detto, a un certo punto della grande tribolazione, ma prima della guerra di Armaghedon, gli ultimi unti fratelli di Cristo rimasti andranno in cielo. Cosa pensate che accadrà dopo questo evento? I componenti della grande folla vagheranno smarriti e confusi come pecore senza pastore? Ovviamente no. Ricordiamo sempre che Gesù è il Pastore e non mancherà mai di prendersi cura delle sue pecore. Teniamo a mente che i cristiani unti non sono a capo della nostra organizzazione. Gesù è il capo. E voi, cari genitori, che state crescendo i vostri figli nella verità, per favore insegnateglielo. Con il Figlio di Geova al comando, i seguaci di Cristo qui sulla terra non hanno nulla di cui temere. È vero, non sappiamo con esattezza come Cristo guiderà il popolo di Dio nella parte finale della grande tribolazione. Ma ci sono alcuni esempi nella Bibbia che possono darci coraggio. Pensate a quando Mosè morì poco prima che gli israeliti entrassero nella Terra Promessa. Cosa accadde? Non c’era più quell’uomo fedele a guidarli. Erano forse abbandonati a loro stessi? La risposta è no, niente affatto. Geova non avrebbe mai abbandonato il suo popolo, si sarebbe sempre preso cura di loro. E infatti diede loro tutto il necessario, molto più del necessario. Prima che Mosè morisse, Geova gli disse di dare a Giosuè l’incarico di condurre il popolo. Giosuè era stato preparato da Mosè per decenni. C’erano molti altri uomini con incarichi di responsabilità, capi di migliaia, centinaia, cinquantine e perfino decine. Geova si prese davvero cura del suo popolo e lo fece attraverso uomini come Mosè e Giosuè. Un altro esempio è quello del profeta Elia. Spiritualmente parlando, lui fu il punto di riferimento degli israeliti per decenni. Ma arrivò il momento in cui Geova lo trasferì in un altro luogo, nella parte meridionale, in Giuda. I servitori di Dio delle 10 tribù di Israele erano abbandonati a sé stessi? Assolutamente no. Il profeta Elia aveva preparato Eliseo per anni. C’erano anche “i figli dei profeti”, che probabilmente era una scuola per profeti o un’associazione di profeti, non lo sappiamo. Quindi c’erano tanti uomini con incarichi di responsabilità nel popolo di Dio. Geova portava avanti il suo proposito e si prendeva cura dei suoi servitori. Ora, con questi esempi in mente, cosa pensate che accadrà quando gli unti saranno tutti andati in cielo? Beh, non c’è nulla di cui preoccuparsi. Prendete per favore la Bibbia e leggiamo insieme Ebrei 13:5. La parte b dice: “Egli infatti ha detto: ‘Non ti lascerò né ti abbandonerò mai’”. Questa è una verità semplice e molto rassicurante. Geova Dio non abbandonerà mai i suoi leali servitori. Proprio come Mosè ed Elia, gli unti che hanno incarichi di responsabilità capiscono l’importanza di preparare altri fratelli per il futuro. È ormai da decenni che il Corpo Direttivo prepara fratelli delle altre pecore per assolvere incarichi di responsabilità. Conosciamo bene le varie scuole per formare anziani, missionari, sorveglianti di circoscrizione e beteliti. In più, i membri del Corpo Direttivo hanno preparato personalmente gli assistenti dei vari comitati del Corpo Direttivo. E questi fratelli leali stanno già assolvendo grandi responsabilità all’interno dell’organizzazione. Credetemi, come membro del Corpo Direttivo posso dire anche a nome degli altri che abbiamo proprio bisogno degli assistenti che Geova ci ha dato. Preghiamo per loro ogni giorno. E sono ben preparati per portare avanti questo incarico, per prendersi cura delle pecore di Cristo sotto la sua stessa guida, dato che lui è il capo della congregazione. Qual è il punto? In poche parole, quando gli ultimi unti andranno in cielo nella parte finale della grande tribolazione, ma prima di Armaghedon, la pura adorazione qui sulla terra non si fermerà. Continuerà a esserci senza alcuna interruzione. Questo è rassicurante. Siamo grati a Geova perché a guidarci è Gesù Cristo. Che siano in cielo o sulla terra, ai servitori di Dio non mancherà mai nulla. È vero, Gog di Magog attaccherà il popolo di Dio, ma non avrà successo. Quell’attacco fallirà. Non impedirà ai componenti della grande folla di adorare Geova e di confidare nel fatto che lui li salverà. E Geova li salverà in modo straordinario. Quindi come possiamo rispondere alla nostra terza domanda? Abbiamo visto a grandi linee quello che accadrà alla grande folla quando gli ultimi unti andranno in cielo. Ma alcuni potrebbero chiedersi: “Che dire degli unti? Cosa faranno una volta lasciata la terra e ottenuta la loro ricompensa celeste? Dai, vogliamo saperlo”. La risposta ce la dà direttamente la Bibbia. In Rivelazione 17:14 comprendiamo chiaramente che gli elementi politici di questo mondo stupidamente combatteranno contro l’Agnello. E perderanno ovviamente. Il versetto dice: “L’Agnello li vincerà”. E chi lo aiuterà? Il versetto continua: “E vinceranno anche i chiamati ed eletti e fedeli che sono con lui”. Ma chi sono i chiamati ed eletti e fedeli? Saranno i cristiani unti risuscitati in cielo. Quindi quando gli ultimi cristiani unti andranno in cielo, uno dei primi incarichi che riceveranno sarà combattere. Eh, eh, eh! Molto interessante. Alcuni di noi combattevano prima di diventare veri cristiani. Alcuni hanno servito in qualche divisione dell’esercito. Vero, fratello Morris? Alcuni erano persino dei berretti verdi, ma non il fratello Morris, eh, eh. Ma poi siamo diventati cristiani. Ci siamo incamminati nella “via della pace” e abbiamo lasciato alle nostre spalle questi conflitti. Non abbiamo più tolto la sicura a delle bombe a mano per poi lanciarle contro qualcuno. Non abbiamo più fatto del male a nessuno. Adesso camminiamo nella “via della pace”, non della guerra. Ma in cielo serviremo al fianco di Cristo e dei suoi angeli e combatteremo nella guerra finale contro i nemici di Dio. Se avete mai avuto la preoccupazione di sentirvi abbandonati quando gli ultimi unti andranno in cielo, pensate a questo. A nessuno di noi cristiani qui sulla terra è permesso di combattere. E anche se ci fosse permesso, molti di noi unti sono troppo vecchi. E chi ce la può fare? Ma in cielo saremo potenti creature spirituali al fianco del nostro Re guerriero, Gesù Cristo. E credetemi, quello che saremo in grado di fare per voi e quello che faremo per voi quando saremo in cielo sarà molto più di quello che avremmo mai potuto fare per voi come esseri umani imperfetti qui sulla terra. Beh, non ho ancora finito, anche se avrei dovuto. E voi delle altre pecore che cosa dovrete fare durante quel periodo così cruciale? Semplicemente questo, nascondetevi. Proprio così. Isaia 26:20 dice: “Entra nelle tue stanze interne e chiudi le porte dietro di te. Nasconditi per un breve momento finché l’ira non sia passata”. Sarà un po’ come giocare a nascondino. Voi vi nasconderete e i nemici vi cercheranno, ma non riusciranno a trovarvi. Quindi dovreste preoccuparvi? Non avete nulla di cui preoccuparvi. Potete starne certi. Geova Dio non potrà mai abbandonarvi, non lo farà mai. Non c’è assolutamente nessun motivo per preoccuparsi riguardo al futuro. Fate in modo di essere lì, fratelli e sorelle, per vederlo con i vostri occhi. Non dimenticate che Geova vi ama molto e sarà sempre al vostro fianco. Ricordatevelo sempre. Geova Dio non vi abbandonerà mai.

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