Non dimenticate mai Dio - 2a parte

Non dimenticate mai Dio - 2a parte


Pensiero del Giorno

Seconda e ultima parte del Discorso Divino di Bhagavan tenuto nel Sai Sruthi a Kodaikanal il 14 aprile 1996

La prima parte è disponibile qui.


Pensare a Dio è vera felicità

Il cuore si chiama Hridaya. Significa che esso dovrebbe essere pieno di compassione. Invece, oggigiorno, il cuore delle persone è diventato duro come pietra. Le azioni malvagie sono in aumento a causa della mancanza di compassione nell’uomo. La mancanza di compassione è diventata una moda nel mondo moderno. Ma non abbiamo bisogno solo di modernizzazione; ciò di cui abbiamo bisogno è la compassione. Dove c’è compassione, l’odio non trova posto.

Il mantra Soham ricorda all’uomo la sua divinità

Nel mondo odierno, c’è una grave mancanza di pace. Qual è la ragione di ciò? È l’attaccamento e le differenze basate sui sentimenti di mio e tuo. L’uomo dovrebbe sviluppare compassione e sradicare tali sentimenti.

Ci chiamiamo “Io”, ma che cos’è questo “Io”? È il termine che si riferisce a Dio. Ognuno si definisce “Io”. Quindi, ognuno ha il riferimento a Dio dentro di sé fin dalla nascita. Ecco perché i Veda dicono Aham Brahmasmi (Io sono Brahman). Quando dite: “Io sono Brahman”, diventa chiaro che “Io” è il Nome di Dio. I Nomi Rama, Krishna, Shiva e Hari non sono i soli Nomi di Dio. La prima parola che si riferisce a Dio è “Io”. Questo è il vero Nome. Chiedete a un mendicante: “Chi sei?” Egli risponderà: “Sono un mendicante”. Chiedete a un re: “Chi sei?” La sua risposta sarà: “Io sono un re”. Allo stesso modo, se continuate a chiedere a un medico, a un avvocato, a un uomo d’affari, le risposte che riceverete saranno solo “Io”, “Io”. Potete chiedere a qualsiasi persona ed essa troverà una risposta che inizia con “Io”. In sanscrito, “Io” viene definito “Aham”. Le persone, oggi, associano “Io” a un corpo, ma “Io” non si riferisce al corpo. “Io” è Dio. Se aggiungete Aakar ad Aham, diventa Ahamkar (ego). L’ego sorge quando lo associamo al corpo. Il corpo è soggetto a nascita, crescita e morte, ma il vero Aham () non è soggetto a nessuno di questi cambiamenti. Quindi, “Io” è reale, non il corpo. Il corpo è solo uno strumento. Dovremmo usarlo come mezzo per realizzare Dio. A ogni respiro, recitiamo il mantra Soham (Io sono Quello). Esso ci ricorda che siamo Dio. I Veda propongono anche la stessa verità in Tattwamasi (Quello Tu Sei). Dovremmo realizzare questa verità, ma le persone non capiscono questo principio del Soham. Esse si associano al corpo, che è la causa dei loro dolori e delle loro infelicità.

Che cos’è questo corpo? Se lo analizzate, vi renderete conto di quanto esso sia inferiore. Ogni sua cellula cambia ogni momento. Se mettete un sottaceto in un barattolo, non si guasterà nemmeno in un anno. Se mettete il sottaceto nel barattolo del corpo, esso si trasformerà nel giro di due ore. Se mettete riso, grano, legumi e altri cereali nel mulino, esso emette farina, mentre nel mulino del corpo umano, anche se mettete dei frutti, essi diventano feci. Il mulino non è dunque superiore al corpo?

Il corpo umano è una macchina che contiene yantra (diagramma mistico), mantra (formula magica), tantra (dottrina esoterica). Il corpo è lo yantra, Soham è il mantra e il cuore è il tantra. La vita dell’uomo è una combinazione di questi tre. Il mantra può funzionare solo se c’è lo yantra. Il tantra (cuore) è come un quadro elettrico. Il mantraSoham” nasce dalla sushumna nadi (condotto centrale del corpo sottile). Qui il mantra non è il panchakshari (mantra di cinque sillabe) o l’ashtakshari (mantra di otto lettere). Esso è composto di due lettere: So e Ham, e ricorda all’uomo “Io sono Dio”, “Io sono Dio” 21.600 volte al giorno.

Le persone sciocche, tuttavia, non sono in grado di capirlo anche se lo si ripete 21.600 volte al giorno. Quando un guru ve lo dice, ripetete immediatamente Namah Sivaya, Namah Sivaya, come un pappagallo. Voi non cantate dal cuore. Tutto questo è artificiale. Avete il Japamala in mano, ma la vostra mente è al mercato. Che tipo di Japa è mai questo? Come vi gioverà? Il mantra dovrebbe sorgere dal cuore, ma le azioni dell’uomo, oggi, sono diventate artificiali; ecco perché non ha pace mentale. Che beneficio porta dire Shanti, Shanti, Shanti a livello fisico quando è la mente ad aver bisogno di pace? La vera Shanti sta nell’unità di tutti e tre: corpo, mente e cuore. Ecco perché diciamo Shanti tre volte. Ma guardate come cantate: dite Shanti pacificamente quando la vostra mente è calma, ma lo dite velocemente quando la mente è agitata (risate). Tutta la vita dell’uomo è diventata artificiale. Puja, japa, dhyana sono diventati tutti artificiali.

Anelate alla beatitudine divina

Oggi, per il popolo del Kerala, è il giorno di Capodanno. La maggior parte delle festività dura un giorno. Tuttavia, dovreste sviluppare nuovi pensieri sacri tutti i giorni e non solo in quello della festa. Sviluppate buoni pensieri, rimuovete le differenze, promuovete l’unità e accrescete la spiritualità: solo allora godrete di beatitudine. Dovreste prima capire che siete l’incarnazione di Nityananda (eterna suprema beatitudine). Quando svilupperete la salda convinzione di essere l’incarnazione della beatitudine, sarete in grado di affrontare e superare tutti i problemi e gli ostacoli che vi si presenteranno.

.Questo Sloka (verso) spiega il principio di Brahman. Che cos’è Parama Sukhadam (felicità suprema)? Significa una camera climatizzata, un comodo divano e buon cibo? No, questa non è vera felicità. Pensare a Dio è vera felicità.

Quando l’uomo ha tutti i vantaggi mondani, come la salute, la ricchezza e una posizione elevata, la felicità che sperimenta si chiama Manavananda (felicità a livello umano). Cento volte più di Manavananda è Gandharvananda (felicità degli esseri celesti). Allo stesso modo, cento volte di più è Devananda (felicità degli Dei) che, a sua volta, è cento volte di più di Indrananada (felicità dei semidei). Lo stato superiore a questo è Brihaspatirananda e lo stato superiore a Brihaspatirananda è Hiranyagarbhananda. Il più alto stato di beatitudine è Brahmananda (beatitudine divina). Tutti questi stati di beatitudine sono solo nel vostro cuore. La felicità mondana è temporanea, mentre la beatitudine è eterna e divina.


Incarnazioni dell’Amore!

Preparatevi a rinunciare anche alla vostra vita, ma non dimenticare mai Dio. Tre cose sono importanti nella vita dell’uomo: egli non dovrebbe dimenticare Dio, non dovrebbe credere nel mondo e non dovrebbe temere la morte.

La morte può arrivare solo una volta, in qualsiasi momento. Non si può sfuggirle. Quindi, non è necessario averne paura. Affrontatela coraggiosamente. Il mondo cambia costantemente; non serve avere fiducia in esso. Si può forse navigare su una barca di pietra? Affonderà nel mare. Il mondo continua a cambiare, ma Dio è eterno. Quindi, il mondo è falsità e solo Dio è Verità.

Questa è una stoffa. È fatta di fili che vengono intrecciati per crearla, ma il cotone, che ha dato loro una forma, non cambia. Allo stesso modo, nel mondo che muta brilla il principio immutabile. Questo è Dio.

Il mondo intero è un’unica famiglia

Pertanto, non dimenticate mai Dio. Sviluppate una salda fede, ma non criticate chi professa altre religioni. A qualunque religione apparteniate, sviluppate fede in Dio. Più sviluppate fede in Dio, più accrescete amore per Dio: solo allora la vostra vita, il vostro Paese e il mondo intero diventeranno buoni e prosperi.


Incarnazioni dell’Amore!

Non pensate che solo il Paese di Bharat debba progredire. Desiderate che il mondo intero viva in pace e prosperità. Il mondo è una grande dimora; l’India è una stanza al suo interno. Esistono diverse sale come America, Pakistan, Cina, Russia e altre. Le stanze di questa dimora sono separate da mura. Se tutte queste pareti vengono rimosse, la dimora diventerà una grande sala. Tutti questi muri sono stati eretti dall’attaccamento dell’uomo. Le differenze sorgono a causa dell’attaccamento. Se tutti questi muri vengono abbattuti e rimossi, tutto diventerà uno. Ekam Sat (la verità è una), la casa è una, ma le persone sono molte! Il cuore è uno! Questa è Divinità. Dovremmo pensare a tale Divinità. Dovremmo avere piena fede in Dio. In questo mondo nessuno con fede in Dio è stato abbandonato. Alcuni dicono che Dio non esiste. Chi può fermare coloro che hanno fede in Dio? Se qualcuno dice che non c’è Dio, dovreste dargli una risposta adeguata, dicendo: “Dio può non esistere per te, ma per me esiste. Se per te Dio non c’è, dovrebbe non esserci anche per me? Chi sei tu per dire che Dio non esiste? Tu puoi avere la tua opinione, ma non hai l’autorità di mettere in discussione la mia fede”. D’altra parte, poiché qualcuno dice che non c’è Dio, se anche voi siete d’accordo e dite: “Non c’è nessun Dio”, ciò indica solo la vostra debolezza. Coloro che negano Dio, dichiarano inconsapevolmente che Dio esiste. Se qualcuno dice che Dio non c’è, il fatto stesso che stia dicendo “c’è”, indica che riconosce l’esistenza di Dio.

Con l’aumentare della nostra fede in Dio, essa stessa diventerà il nostro Prana (respiro vitale). Quella stessa fede è il nostro Dio! Non rinunciate alla fede. La cultura di Bharat dà Ananda (felicità) in tanti modi. Non dovremmo considerare differenti la nostra cultura e la cultura di altre nazioni.

C’è solo una cultura per tutti! Anche i Veda insegnano questo.

I Veda propongono una visione ampia; non sostengono le differenze. Insegnano che il mondo è una sola famiglia. Tutta l’umanità è una. Sviluppate questo pensiero; allora avrete una vita felice, sana e pacifica.


(Bhagavan termina il Discorso con i Bhajan, “Sathyam Jnanam Anantam Brahma...”, “Govinda Krishna Jai...” and “Subrahmanyam, Subrahmanyam...”).




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