No-rvegia: no all' alluminio russo, con tanti saluti anche all' Italia

No-rvegia: no all' alluminio russo, con tanti saluti anche all' Italia


La raffineria di Sunndal in Norvegia, gestita da Norsk Hydro.

La norvegese Norsk Hydro ASA, che gestisce la più grande fonderia di alluminio in Europa, prima si è autoimposta di non comprare l'alluminio russo ed ora chiede che venga sanzionato.

"Vediamo che l'alluminio europeo sta davvero soffrendo a causa della guerra", ha detto mercoledì l'amministratore delegato dell'azienda Hilde Merete Aasheim in un'intervista a Bloomberg Television.

"C'è un paradosso per cui un certo numero di produttori si è auto-sanzionato riguardo al metallo russo, mentre ci sono altri che stanno acquistando metallo russo e stanno guadagnando dalla guerra in molti modi".

Hilde Merete AasheimPhotographer: Kyrre Lien/Bloomberg

Insomma, la norvegese Norsk Hydro vuole che patiscano tutti.

Facciamo chiarezza: l'alluminio russo è vietato?

L'alluminio russo non è attualmente sanzionato negli Stati Uniti e in tutta Europa, sebbene alcuni acquirenti europei siano restii ad acquistare il metallo.

Norsk Hydro non compara metallo russo, mentre Novelis Inc. ha escluso la produzione russa da una gara chiave per nuovi contratti per la fornitura dei suoi stabilimenti europei nel 2023.

Alcoa Corp., il più grande produttore di alluminio degli Stati Uniti, ha scritto in una lettera al London Metal Exchange a settembre che il metallo russo non dovrebbe essere scambiato sulla borsa di riferimento dei metalli industriali, riporta Bloomberg.

Norsk Hydro, che controlla anche la più grande raffineria di allumina del mondo in Brasile, il mese scorso ha deciso di ridurre la produzione di due fonderie in Norvegia in risposta alla ridotta domanda del mercato e ad agosto ha dichiarato che chiuderà l'impianto di alluminio di Slovalco in Slovacchia.

L'appello delle fonderie italiane

Pochi giorni fa cinque associazioni industriali europee hanno lanciato un appello alle autorità dell'UE per non vietare l'alluminio russo, in quanto le corrispondenti sanzioni potrebbero provocare la chiusura di migliaia di aziende europee.

La dichiarazione congiunta è stata firmata dalla Federazione Europea dei Consumatori di Alluminio (FACE), dall'Associazione Federale Tedesca per la Promozione dello Sviluppo Economico e delle Relazioni Economiche Estere (BWA), dall'Associazione Nazionale dei Produttori Italiani di Attrezzature per Fonderia (Amafond), dall'Associazione Italiana dell'Acciaio ( Assofermet) e l'Associazione Fonderie Italiane (Assofond).

Ma ora l'acciaieria norvegese con questa proposta ha deciso di scaricare le conseguenze delle sanzioni sui consumatori e sui concorrenti di altri paesi.

Tutti contro tutti.

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