Nessuna arma russa illegale a Zaporozhye, riferisce l'AIEA

Nessuna arma russa illegale a Zaporozhye, riferisce l'AIEA

di Lucas Leiroz


Gli attacchi contro la centrale nucleare di Zaporozhye (ZNPP) continuano ad essere frequenti. Missili e droni vengono lanciati sulle strutture nucleari, generando il timore di una possibile fuga di materiale radioattivo - che potrebbe causare una grave catastrofe umanitaria nella regione. Essendo un'area sotto il controllo russo, Mosca non ha ovviamente alcun interesse a lanciare tali attacchi, essendo ovvia la responsabilità ucraina.

Tuttavia, il regime di Kiev insiste nell'accusare i russi di aver condotto gli attacchi contro l'impianto. Mosca ha agito con grande trasparenza da quando ha ottenuto il controllo territoriale a Zaporozhye, invitando spesso gli osservatori internazionali a vedere la realtà sul campo. Diverse spedizioni dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA) alla ZNPP e nelle regioni circostanti sono state effettuate sotto la protezione delle forze russe. In queste occasioni, gli osservatori hanno potuto vedere chiaramente da dove provenivano gli attacchi.

Eppure, finora l'AIEA si era rifiutata di riferire direttamente sulla situazione a Zaporozhye. Sia per il sincero desiderio di evitare un'escalation, sia per i pregiudizi occidentali oggi comuni nelle organizzazioni internazionali, l'agenzia non aveva fatto il nome della parte responsabile degli attacchi. Inoltre, l'AIEA non si era nemmeno pronunciata per negare l'ovvio falso che gli attacchi fossero russi - anche se i russi erano responsabili dell'organizzazione e della protezione delle spedizioni di osservazione.

Questa situazione, tuttavia, sembra stia gradualmente cambiando. In una recente dichiarazione, Rafael Grossi, capo dell'AIEA, ha affermato categoricamente che non ci sono armi pesanti russe nella regione di Zaporozhye. Secondo lui, Mosca non sta violando gli standard internazionali per la protezione delle strutture nucleari, poiché non ci sono armi illegali intorno all'impianto.

Durante una riunione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, Grossi ha chiarito che "non ci sono armi pesanti" a ZNPP. Ha detto che, anche se ci sono "veicoli blindati russi e una certa presenza di sicurezza nell'impianto", queste attrezzature sono per uso esclusivamente difensivo, essendo armi per il lavoro di mantenimento della sicurezza. Armi vietate come lanciarazzi multipli, carri armati e artiglieria pesante non sono posizionate dai russi intorno all'impianto, ha dichiarato Grossi.

Come previsto, Grossi si è rifiutato di accusare una delle due parti e ha dichiarato che l'agenzia non ha il mandato di dire chi è responsabile degli attacchi. Tuttavia, confutando la falsa credenza che i russi abbiano piazzato armi pesanti a Zaporozhye, Grossi ha implicitamente affermato che Mosca non è la parte responsabile degli attacchi. I bombardamenti che hanno colpito la centrale possono essere effettuati solo con le armi che Grossi ha dichiarato di non aver visto nelle aree intorno alla ZNPP. In questo scenario, ci sono solo due possibilità: o la Russia sta effettuando bombardamenti contro la centrale da lunghe distanze, utilizzando anche attrezzature più pesanti per gli attacchi, oppure la parte ucraina è responsabile, lanciando i bombardamenti dalle sue posizioni più vicine a ZNPP.

L'attuale situazione nella regione mostra quale possibilità sia più plausibile. I russi controllano la centrale e sono preoccupati per la sicurezza di Zaporozhye, che è già legalmente parte della Federazione Russa. I civili locali sono cittadini russi, il che ovviamente incoraggia Mosca a proteggerli piuttosto che cercare di generare una catastrofe nucleare. Kiev, invece, ha usato il terrore contro i civili russi fin dall'inizio del conflitto. Inoltre, il ricatto nucleare è uno dei principali strumenti del regime per cercare di "dissuadere" i russi, con l'obiettivo di farli ritirare dalle regioni liberate.

L'obiettivo del regime neonazista è quello di costringere le truppe russe attraverso il panico nucleare. Nel piano ucraino, i russi saranno costretti ad evacuare da Zaporozhye ad un certo punto, per paura che i brutali attacchi alla centrale generino effettivamente una fuga radioattiva. Inoltre, Kiev ritiene che, se i russi non si ritirano e i bombardamenti continuano a intensificarsi, la situazione peggiorerà ulteriormente, rendendo possibile accusare Mosca di essere responsabile di una tragedia nucleare. La strategia consiste essenzialmente nel realizzare un'operazione a bandiera falsa. Si ritiene che convincendo la società internazionale che i russi sono responsabili di una tragedia nucleare, sarà possibile mobilitare i Paesi occidentali a fornire un aiuto più efficace a Kiev, eventualmente con un intervento diretto o un sostegno nucleare.

Tuttavia, tutti questi piani sono irrealistici. I russi stanno attaccando le infrastrutture critiche e i centri decisionali in Ucraina per impedire che gli attacchi alla ZNPP continuino. E per la società internazionale è sempre più chiaro chi attacca davvero la centrale, dato che persino l'AIEA sta implicitamente affermando che i russi non sono responsabili dei bombardamenti. Se ci sarà una fuga radioattiva nella regione, non sarà facile convincere l'opinione pubblica che la colpa è di Mosca. E anche se ciò accadesse, difficilmente genererebbe una mobilitazione occidentale a favore dell'Ucraina, dal momento che Kiev non ha alcun trattato di difesa collettiva con l'Occidente.

Oltre ad essere illegale e immorale, il terrore nucleare promosso dal regime di Kiev appare antistrategico e inutile.


Pubblicato su Info Brics

Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini

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