“Nessun abitante dirà: ‘Sono malato’”

“Nessun abitante dirà: ‘Sono malato’”

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Gerrit Lösch

Non siete felici di essere abbastanza in salute per poter assistere al programma dell’adunanza annuale? Certo che sì. Non vogliamo darlo per scontato. In tutto il mondo, fino ad ora, quasi 20.000 nostri fratelli e sorelle sono morti a causa della pandemia di COVID-19. Ma ci sono anche decine di migliaia di fratelli e sorelle, inclusi i nostri parenti, che stanno soffrendo molto a causa della perdita dei loro cari. La perdita di una persona cara colpisce familiari e amici e lascia un profondo senso di vuoto. Fonti ufficiali riferiscono che ogni anno il tasso di mortalità negli Stati Uniti è di circa l’1% della popolazione. Ogni anno in tutto il mondo muoiono in media oltre 60 milioni di persone. Quindi in media ogni giorno muoiono 164.000 persone. Davvero triste! Con la pandemia di COVID-19 il numero di morti in tutto il mondo ovviamente è cresciuto. Negli Stati Uniti d’America solo per il COVID-19 sono morte più di 600.000 persone. Anche se come cristiani abbiamo la speranza della risurrezione, la morte di una persona cara è comunque un evento tragico che lascia delle profonde ferite emotive. Un legame o un rapporto di amicizia che dura da anni o perfino da decenni si interrompe improvvisamente e tragicamente. Ovviamente se la persona che abbiamo perso faceva parte della nostra famiglia la ferita è ancora più profonda. Può essere ancora più traumatico se non ce l’aspettavamo, a meno che la persona non fosse particolarmente avanti con gli anni. Anche se sappiamo che quella persona tornerà in vita, proviamo comunque il dolore e il dispiacere di averla persa anche solo temporaneamente. Sicuramente siete d’accordo con me, è davvero triste perdere una persona che amiamo. Quando Lazzaro morì, la Bibbia dice che perfino Gesù, il figlio di Dio, pianse quando vide la sofferenza e il dolore emotivo che provavano le sorelle di Lazzaro. Sentirsi tristi e piangere quando muore una persona a noi cara non è indice di mancanza di fede oppure di instabilità emotiva. Non vergognatevi se vi dovesse capitare. Sentitevi liberi di cedere alle lacrime. In Giovanni 5:28, 29 la promessa di Gesù ci dà conforto. Gesù disse: [la voce del figlio di Dio] Comunque Geova ha promesso che le malattie e la morte non continueranno per sempre. Sono solo problemi temporanei che molto presto finiranno quando Geova porterà il nuovo mondo. Anche nel passato Geova ha compiuto dei miracoli che dimostrano che può eliminare le malattie e anche la morte. E ha dato anche prova di avere il potere di riportare in vita chi è morto. E se siamo addolorati per aver perso un familiare o un amico a causa della pandemia di COVID-19 o per qualunque altra ragione, possiamo rallegrarci del fatto che Geova li riporterà in vita. Geova ha già riportato in vita alcuni dei suoi servitori nel passato. Nella Bibbia sono riportati 9 episodi in cui delle persone sono state risuscitate. Anziché fare un semplice elenco con i loro nomi, perché non provate a ricordare chi erano quelle persone? Se non vi vengono in mente tutti e 9, potreste parlarne con altri che possono aiutarvi a completare l’elenco. Una delle persone che sono state risuscitate è Gesù e poi ce ne sono altre 8. È davvero incoraggiante e confortante parlare della risurrezione. Ebrei 11:35 parla di una risurrezione migliore, migliore della risurrezione di quelle 8 persone menzionate nella Bibbia che alla fine sono comunque morte di nuovo. La risurrezione futura è migliore perché darà a chi la ottiene la possibilità di non morire mai più, di vivere per sempre. Immaginate di vivere non solo per 1.000 anni, ma per un milione di anni, per 10 milioni di anni, per 100 milioni di anni, per 100 miliardi di anni, e così via. Una persona che sarà riportata in vita avrà l’impressione di essere morta un istante prima. Per quella persona la risurrezione avverrà in un battito di ciglia, a prescindere da quanto tempo è passato dal giorno in cui è morta. Per esempio quando Lazzaro fu risuscitato non si rendeva conto di essere rimasto per alcuni giorni nella tomba. Se ci pensate bene, per Lazzaro quello era esattamente il momento successivo all’attimo in cui era morto. Quando ritornò in vita, non aveva la minima idea di essere in una tomba. Come Geova migliaia di anni fa ha creato l’uomo, allo stesso modo è in grado di ricrearlo. Salmo 104:29, 30 dice: In armonia con la sua volontà Geova darà ai risuscitati un nuovo corpo. Quelle persone avranno un corpo sano che ovviamente sarà simile a quello che avevano prima, in modo da essere riconosciute dai loro cari. I cristiani fedeli che sono morti durante il tempo della fine probabilmente saranno tra i primi a essere risuscitati. Possiamo anche aspettarci che saranno risuscitati prima alcuni uomini fedeli dell’antichità, che serviranno insieme ad altri come “principi” nel nuovo mondo. Tuttavia, è importante non essere dogmatici sull’argomento. Ci sono molti particolari legati alla risurrezione su cui la Bibbia non fa luce. Ad esempio non fornisce dettagli su come, dove o quando verrà risuscitato ogni singolo individuo. Non ci dice in che modo ai risuscitati sarà provveduto alloggio, cibo o i vestiti di cui avranno bisogno. Sarebbe poco saggio dedicare molto tempo a cercare risposte che semplicemente al momento non abbiamo. È molto meglio concentrarci sul fatto che la risurrezione ci sarà. Anche 1 Corinti 15:52 parla della risurrezione. Non della risurrezione sulla terra, ma della risurrezione celeste, di quella spirituale. Questo versetto parla degli unti, spiega che quando moriranno verranno risuscitati “in un batter d’occhio”. Questa risurrezione è già iniziata ai nostri giorni, nel tempo della fine. Quando muoiono vanno in cielo in un attimo, come dice il versetto “in un batter d’occhio”. Ma anche quelli che verranno riportati in vita nel Paradiso qui sulla terra avranno l’impressione che sia passato solo un attimo tra il momento della loro morte e la risurrezione. Dal momento della loro morte al momento in cui vengono risuscitati, i morti non si rendono conto assolutamente di nulla. Per loro quel periodo sarà durato come un battito di ciglia. Quelli che riceveranno la ricompensa celeste diventeranno immortali. Invece quelli che risusciteranno sulla terra non riceveranno l’immortalità ma avranno la possibilità di vivere in eterno, sempre che rimangano fedeli. Anche per quanto riguarda le malattie Geova dimostrò di essere in grado di proteggere il suo popolo, ad esempio al tempo degli israeliti. E lo proteggeva fintanto che loro gli rimanevano fedeli. Deuteronomio 7:15 contiene una promessa rivolta agli israeliti che uscirono dall’Egitto. Dice: “Geova toglierà da te ogni malattia e non porterà su di te nessuna delle terribili malattie che hai conosciuto in Egitto”. Lo sappiamo per certo che Geova mantenne la sua promessa. Lo faceva quando gli israeliti gli erano fedeli. Benediceva il popolo dando alle persone una buona salute e una vita lunga. Questo dimostra che Geova amava il popolo d’Israele. Dimostra anche che è un Dio potente e che se lo desidera può farlo di nuovo. Geova può ripetere questo miracolo. Lo farà dopo Armaghedon, durante il Millennio, durante il Regno millenario di Cristo. In Rivelazione 22:2 viene predetta “la guarigione delle nazioni”. Questa include la guarigione fisica ed emotiva che avverrà nel nuovo mondo. La morte è davvero un nemico, ma Geova la eliminerà completamente. E in Isaia 33:24 si legge che nel nuovo mondo “nessun abitante dirà: ‘Sono malato’”. Pensateci, non ci saranno ospedali, non ci saranno farmacie, non ci saranno dottori e non ci saranno neanche più infermieri. Rivelazione 21:4 promette che nel nuovo mondo non ci sarà più “lutto né lamento né dolore”. Ci rattrista molto sapere quello che è successo in tutto il mondo a molti dei nostri fratelli e sorelle che di recente sono morti a causa del COVID, ma sappiamo che torneranno in vita. Torneranno in buona salute. Anche se sono morti a 80 anni non torneranno con quell’aspetto. Saranno pieni di vita. Forse sembreranno dei giovani trentenni quando saranno risuscitati. Come abbiamo detto prima, il loro aspetto sarà simile a quello che avevano prima della morte così che potranno essere riconosciuti dai loro cari. Non siamo spinti ad amare Geova ancora di più sapendo che con la risurrezione riporterà in vita i nostri cari? L’apostolo Paolo era assolutamente certo di questa speranza. Nella seconda lettera ai Corinti 1:7 disse: “La nostra speranza riguardo a voi è incrollabile, perché sappiamo che, come partecipate alle sofferenze, così parteciperete anche al conforto”. Alla fine della lettera, Paolo incoraggiò i cristiani di Corinto: “Continuate [...] ad accettare il conforto, […] e l’Iddio dell’amore e della pace sarà con voi”. Da questi versetti impariamo qualcosa di davvero importante. Tutti i componenti della congregazione cristiana devono trasmettere il conforto che Dio provvede attraverso la sua Parola, il suo spirito santo e la sua organizzazione terrena. La fonte principale di conforto naturalmente è Geova stesso e il conforto che ci dà lui non è momentaneo, dura nel tempo e ci fa stare bene. A questo riguardo, l’apostolo Paolo scrisse: “Sia lodato l’Iddio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre della tenera misericordia e l’Iddio di ogni conforto, che ci conforta in tutte le nostre prove”. Queste sono parole molto interessanti. Il termine greco reso “conforto” deriva da un’espressione che significa “chiamare a sé”. Quindi dà l’idea di stare accanto a una persona per incoraggiarla quando sta passando un momento davvero difficile. Uno studioso ha scritto: ‘Il termine significa sempre molto più che lenitiva compassione. Il conforto cristiano è il conforto che infonde coraggio, è il conforto che permette di superare ogni difficoltà della vita’. Questo termine include anche parole di conforto che sono basate su una promessa sicura, la promessa della risurrezione dei morti. In base a quello che abbiamo appena detto, cosa possiamo fare per confortare gli altri? Ascoltiamo. Una delle cose più importanti che possiamo fare per aiutare chi ha subìto un lutto è ascoltare. Potremmo chiedere: “Ti va di parlarne? Te la senti?” Un fratello che ha perso suo padre ha detto: “Mi ha aiutato davvero tanto quando gli altri mi chiedevano che cos’era successo e poi ascoltavano veramente”. Ascoltiamo con pazienza ed empatia. ‘Piangiamo con quelli che piangono’, come consiglia la Bibbia in Romani 12:15. Un’altra cosa che possiamo fare è renderci disponibili. Facciamoci vedere e sentire non solo nei primi giorni, quando ci sono intorno amici e parenti, ma anche nei mesi successivi se è necessario, quando gli altri sono ritornati alla vita di tutti i giorni. Il nostro interesse e la nostra empatia possono fare davvero tanto per chi ha bisogno di conforto. La Bibbia dice che “c’è un amico che ti rimane vicino più di un fratello”. Un’altra cosa che può essere d’aiuto è parlare delle belle qualità della persona che non c’è più. Raccontiamo aneddoti positivi. Parliamo dei bei ricordi che abbiamo. E non abbiamo paura di usare il nome di quella persona. Scriviamo una lettera oppure un bigliettino di incoraggiamento. Molto spesso il valore di piccoli gesti come questi viene sottovalutato. Ma perché sono utili? Perché una lettera può essere letta più e più volte. Non c’è bisogno di scrivere tanto, l’importante è che esprimiamo i nostri sentimenti. Preghiamo con loro. Non diamo per scontato l’importanza di pregare con e per i nostri cari fratelli che hanno subìto un lutto. In Giacomo 5:16 si legge che “la supplica del giusto ha un effetto potente”. Incoraggiamo chi soffre a concentrarsi su Geova. Lui è l’Iddio di ogni conforto. In Isaia si legge: “Io stesso sono colui che vi conforta”. È Geova che ci conforta. E sempre in Isaia ha fatto scrivere: “Come una madre consola il figlio, così io continuerò a consolare voi”. Leggiamo insieme gli ultimi versetti di questo discorso. Prendiamo il Salmo 119 e leggiamo i versetti 50 e 52: Versetto 52: E ora leggiamo anche il versetto 76: Avete notato? La parola “conforto” viene usata più volte in questi versetti. Proprio così, possiamo trovare vero conforto per noi stessi e per gli altri leggendo la Parola di Geova quando attraversiamo momenti difficili. La lettura della Bibbia insieme all’amore e alla compassione dei nostri fratelli può aiutarci a superare la perdita di una persona amata e a impegnarci con gioia nelle attività spirituali. Che privilegio adorare Geova, un Dio Onnipotente che è amore e che riporterà in vita chi si è addormentato nella morte! Non ci sarà mai più una pandemia che mieterà vittime tra i suoi servitori, perché a quel tempo “nessun abitante dirà: ‘Sono malato’”.

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